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6 agosto 2010

Analisi, possibilità e latinetti... a settembre si balla!

Preso dagli otia, il vir bonus Nicola rischia di trascurare i negotia.
Sia mai!
A parte i latinetti, prima della partenza verso altri orizzonti un paio di parole sull'attuale situazione sono da spendere.

L'altro giorno con la quasi sfiducia a Caliendo si è certificata la crisi totale della maggioranza di governo.
Verosimilmente, si aspetta l'autunno, e abbastanza presto la crisi verrà aperta.
Che fare?
E' indispensabile scongiurare la possibilità di crisi immediata, con elezioni anticipatissime, in autunno. Sarebbe il disastro, l'opposizione versa in uno stato ancora di confusione tale che ci si ritroverebbe una nuova maggioranza Pdl/Lega Nord, solo che senza i finiani, nonostante il totale fallimento di quest'ennesima esperienza berlusconiana.
Governo tecnico, di transizione, quello che ci pare. Ma che dia uno stacco di qualche mese di qui alla primavera, faccia magari una nuova legge elettorale meno incasinata. E che permetta alle opposizioni di organizzarsi, e che lascerebbe bollire un po' Berlusconi. Ripeto, elezioni subito, con le televisioni militarizzate, e dovendo improvvisare tutto, sarebbero il suicidio finale del centro centrosinistra sinistra.
Detto questo, gli scenari. Sull'astensione a Caliendo si è profilato un fronte unico centristi sparsi/finiani. Possibile, probabile. La butto lì: legge elettorale a collegi uninominali maggioritari, e tre poli: Berlusconi/Lega, finiani/Udc/Rutelli e ulteriori spezzoni di Partito Democratico, rimanente PD/Sinistra Ecologia Libertà e boh, spezzoni sparsi. E si balla.
In quanto sopra non compare l'Italia dei Valori. E' una variabile. Di Pietro di per suo è culturalmente di centrodestra, moderato. E' solo per la fesseria fatta da Veltroni, che gli ha aperto praterie a sinistra, che vi si è buttato. Ma se SEL e Vendola saranno capaci di fare concorrenza seria a sinistra, e se avesse la possibilità di un'alternativa non berlusconiana, Di Pietro lo vedo probabile a tornare sui suoi passi, e assai disponibile a buttarsi con Fini. Le sue radici sono quelle.
L'altra grande variabile, Vendola. L'"astro nascente" del centrosinistra. Personalmente, da elettore di SEL, convince poco. Troppo personalista, inutilmente retorico. "Potere alla poesia" finché rimane una canzone dei Folkabbestia è un conto, politicamente un altro. E me lo ricordo, che un anno fa con tutti i casini della sua giunta lo si dava per politicamente finito. Poi, il pasticciaccio brutto con Emiliano, Boccia, i franceschiniani pronti a vendicarsi su D'Alema e Bersani, e tocca dare atto dell'abilità con cui ha ribaltato la frittata, con le primarie "Vendola contro tutti". Ma, oggettivamente, senza la desistenza dell'UDC, frutto delle trattative che c'erano state, ce la scordavamo la sua vittoria in Puglia, le Fabbriche e mo' la sua candidatura. Però. Fatto sta che probabilmente è la personalità con più chance, e toccherà giocarsele bene. Quantomeno, una coalizione verrà ricostruita.
Il PD in mezzo, nel fango. Che non riesca a esprimere, a livello nazionale come spesso locale, una personalità in grado di rappresentare tutto il centrosinistra, è grave. Senza voce in tv. Con Bersani che fa, come da sua formazione, il segretario di partito. Mentre, grazie all'ennesima genialata del fu Veltroni, oggi non serve un segretario di partito, ma un leader del centrosinistra. Bellu casino. Con tanti democratici pronti ad appoggiare Vendola, che è antitetico allo spirito, al progetto del PD. Vedremo un po'.

Amici, compagni, passanti, buone vacanze.

30 luglio 2010

Grande è la confusione sotto il cielo

E alla fine, la rottura tra Fini e Berlusconi finalmente è arrivata, dopo mesi e mesi di tensioni.
E' stato stilato un documento praticamente equivalente a un'espulsione, e i finiani si sono costituiti gruppo autonomo alle Camere.
E adesso...
Grande è la confusione sotto il cielo.
La crisi che ha travolto il Pdl è politica, grave e profonda. A un livello di conflitto che neanche nei giorni peggiori del centrosinistra. E rappresenta il completo fallimento del progetto del centrodestra italiano, ridotto (se mai se ne poteva dubitare) a una mera combinazione tra interessi personali di Berlusconi e la spalla territoriale della Lega Nord.
Le prospettive che si aprono sono incertissime. In casi come questi, essendo entrata in crisi la maggioranza, sarebbe d'obbligo aprire la crisi di governo, e vedere se esso gode ancora della fiducia delle Camere. Se ciò succederà, è tutto da vedere. Non si sa fino a che punto si spingeranno i finiani, né quanto durerà ancora questo governo. Certo, al 2013 pare improbabile ormai che ci riesca ad arrivare.

Considerazioni sparse:
  • peso dover ancora una volta dover arrivare ad avere stima di Fini; questo è solo un altro segno della gravità della situazione
  • in tutto ciò il centrosinistra che riesce a fare? nulla. siamo nell'angolo, la polemica è tutta interna alla destra, non si riesce minimamente a entrare nel dibattito, a imporre la discussione
  • ancora una volta, la rottura è arrivata per l'incapacità personale di Berlusconi di riuscire a tollerare, concepire e gestire il dissenso; con un minimo di elasticità in più, e veramentesarebbe in grado di rimanere saldo al suo posto vita natural durante
  • tutta 'sta cagnara, e alla fine praticamente neanche ci si è accorti dell'approvazione della manovra finanziaria. nel 2006 Prodi venne crocifisso per mesi per la Finanziaria; questa, di impatto sociale ben più pesante, sono riusciti alla fine a farla passare sotto silenzio, come se non ci fosse...

20 luglio 2010

Ossessione Bindi

Viene da chiedersi quale sia la ragione dell'ossessione del presidente del consiglio di insultare Rosy Bindi.
Semplice, per cercare di sollevare qualche polemica in fin dei conti superficiale, e distogliere per un po' l'attenzione dai vari temi caldi, caldissimi.
Tipo il qui presente blog: poco tempo per scrivere, e ci si concentra su questo. E invece no! Gustose notizie attendono il lettore...

15 luglio 2010

Il cerchio si stringe

Precisu, lo si diceva appunto ieri, l'empire à la fin de la décadence, che la situazione di certi membri del governo di centrodestra era così indecente, che non si riusciva a comprendere foss'anche solo l'opportunità politica a tenerseli. E infatti, nel pomeriggio sono arrivate le dimissioni di Cosentino da sottosegretario. Si badi bene, ancora rimane coordinatore regionale del Pdl in Campania. Ancora una volta, un membro del governo costretto alle dimissioni prima che si arrivasse alla votazione di sfiducia, segno che la situazione stava sfuggendo di mano. Il prossimo obiettivo deve essere Verdini, seppur che sarà difficile. E pian piano il cerchio si stringe, e più che mai tocca prepararsi.

14 luglio 2010

L'empire à la fin de la décadence

Ai vari scandali degli ultimi tempi si fa fatica a stare dietro. Si parla di inchieste per reato di associazione segreta, scandali e ricatti in Campania, il tutto si mischia alle varie indagini sulla "cricca" e la Protezione Civile. Tanta roba, pesante, che continua ad aumentare, e di cui un po' sfugge la portata generale e la gravità.
L'altro dato, oggettivo, è che la maggioranza è completamente allo sbando. Formata solo da due partiti, è lacerata da una tale conflittualità interna e ha un tale immobilismo che neanche ai tempi peggiori dell'ultimo governo Prodi s'erano mai visti. L'empire à la fin de la décadence, diceva cosu.
Ci sono due personaggi riguardo ai quali non si capisce assolutamente la condotta di Berlusconi. Il primo è Denis Verdini, coordinatore del Pdl. Sistematicamente, il suo nome è coinvolto in tutte le inchieste degli ultimi mesi, tutte. Non ultimo, ora è anche indagato per associazione segreta. L'altro è il coordinatore regionale del Pdl in Campania e sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. Su questi pende una richiesta di custodia cautelare per concorso esterno in associazione camorristica; mancata la designazione a candidato presidente della Regione Campania, insieme alla sua corrente è accusato adesso di orchestrare un giro di ricatti e falsi dossier per screditare il compagno di partito e rivale, nonché presidente della Campania, Stefano Caldoro, accuse che intanto hanno portato alle dimissioni di un assessore regionale vicino a Cosentino.
Cosentino e Verdini. Insomma, due personaggi assolutamente impresentabili, coinvolti in gravi inchieste penali di ogni tipo, e fonte di polemiche e spaccature all'interno dello stesso Pdl. Fosse solo anche per buon senso, per questioni di immagine, sarebbe logico aspettarsi una loro rapida rimozione. E invece no, rimangono al loro posto, difesi ripetutamente da Berlusconi in persona. Poi si dice che uno pensa male...

24 giugno 2010

L'Italia ai Mondiali 2010 - analisi

Parliamo un po' più diffusamente di questi orribili Mondiali 2010 dell'Italia.
Si è partiti con scarse aspettative, per carità. Però 'ca miseria, almeno il primo turno, specie col girone più scarso del Mondiale.
Invece... Si parte col Paraguay: partita mediocre, sterile superiorità.
Nuova Zelanda... anche qua, lasciamo perdere. Ancora meno precisione, sterile supremazia, incapacità a concludere un tiro in porta.
Arriviamo a oggi, partita fatale. Slovacchia, squadra cuscì, siamo necessitati a vincere. E invece... I primi 70 minuti terribili, Italia incapace, dominata dalla Slovacchia, anch'essa certamente non fatta di fenomeni. Ma veloci almeno, mentre i giocatori italiani di una lentezza, di un'imprecisione esasperante. Il primo gol un pessimo errore di difesa. A fine partita, dopo il 2 a 0, deo gratias, ci svegliamo, e alla fine due gol riusciamo a farli. Ma nel frattempo un terzo gol idiota, terribile: su rimessa laterale, lo slovacco frega tutti in velocità, prende il pallone e tira. Veramente manco all'oratorio. Per l'Italia, un gol annullato per fuorigioco (e ci starebbe), un altro respinto sulla linea (e forse ci sarebbe da discutere). Ma tanto è, l'Italia s'è meritata ampiamente di perdere oggi, e di uscire dal Mondiale. Lippi e giocatori, tutti c'hanno abbondanti colpe e responsabilità, tra arroganza e inettitudine.

Su, siamo positivi, qualcosa di buono c'è stato in queste tre partite.
1 la compagnia: Luca e Matteo col Paraguay, la mia Agnese con la Nuova Zelanda, i ragazzini dell'Estate Ragazzi (beata gioventù!) oggi con la Slovacchia.
2 un filino meglio della Francia abbiamo fatto (beh, del resto noi campioni del mondo e loro i vice eravamo no? ihih!).
3 certe perle da ricordare, tipo il Lippi del 7 giugno 2010, prima dell'inizio dei Mondiali, che riferendosi al ritiro azzurro in quota commentava "'Il Sestriere sarà l'arma in più"...
4 le vuvuzela: bella rottura durante le partite, ma sentita una dal vivo, oh, per essere un aggeggio di plastica, grande prova!
5 la riprova che Berlusconi, anche sul campo sportivo, porta non poca merda: al di là del 1994, ormai preistoria, il suo palmarès comprende eliminazione agli ottavi, Mondiali 2002, eliminazione alla fase preliminare, Europei 2004, eliminazione ai quarti, Europei 2008, eliminazione alla fase preliminare, Mondiali 2010. Per il centrosinistra ricordiamo eliminazione ai quarti ai Mondiali 1998, finale agli Europei 2000, campioni del mondo ai Mondiali 2006. Beh, i risultati parlano da soli!

23 aprile 2010

Analisi della Direzione Nazionale del Pdl

La resa dei conti tra Fini e Berlusconi, scoppiata in modo così virulento dopo le Regionali, e concretizzatasi oggi alla Direzione nazionale del Pdl, un po' lascia sconcertati, per tempi, modi, e radicalità dello scontro. Cose mai viste neanche nella peggiore conflittualità interna al centrosinistra.
Le ragioni di Fini sono pienamente condivisibili. E' chiaro il disagio a permanere in un partito disegnato a immagine di Berlusconi, per il suo utilizzo personale. E sono esatte le valutazioni sulla Lega Nord eccessivamente preponderante nella coalizione.
Però sono problemi che sono insiti si può dire proprio ontologicamente nel Pdl, fin dalla sua nascita. Non era ipotizzabile che, sciogliendo Forza Italia, Berlusconi fosse intenzionato a creare un partito "normale", con i suoi spazi di discussione e democrazia interna.
Valutazione. Fini non ha né le forze (è innegabile che le sue posizioni siano di minoranza, su ogni aspetto, nell'elettorato di destra) né il coraggio politico di andare fino in fondo, e uscire dal Pdl. Restando nel centrodestra, ma fuori dal Pdl. In molte altre occasioni ha avuto la possibilità di fare il grande passo, ma alla fine è sempre tornato nell'ovile. Si veda la nascita stessa del Pdl, all'epoca del "predellino", nel dicembre 2007. La tensione con Berlusconi anche allora era altissima, si era alla crisi della Casa delle Libertà, e Fini salutò con disprezzo l'idea di Berlusconi di un partito unico del centrodestra sotto le sue insegne. Poi, tempo un mese, e la crisi di governo del centrosinistra, ed eccolo tornare con la coda fra le gambe, e aderire al Pdl sciogliendo Alleanza Nazionale.
Ma Fini può essere costretto a tale passo. Berlusconi non ha la capacità di gestire queste forme di dissenso. Che potrebbero rientrare senza problemi nella normale dialettica interna a un partito. Ma a lui manca del tutto la tolleranza e la capacità di mediazione. Nuovamente, è indicativo il 2008, col caso di Casini: fosse stato per lui, sarebbe rimasto senza problemi nella coalizione di centrodestra. Ma Berlusconi si impuntò, pretendendo -come appunto aveva appena fatto Fini, e con la significativa eccezione della Lega Nord- la lista unica del Pdl e lo scioglimento dell'Udc. Così che Casini si ritrovò costretto ad andarsene, e a correre da solo.
Ecco, tale situazione potrebbe oggi ripresentarsi con Fini e i suoi fedelissimi.

21 marzo 2010

Inchieste piazze e voti

Si discuteva, a una settimana dal voto, quale sarebbe potuta essere la differenza se avessero, tipo in Lazio, posticipato il voto di due settimane.
C'è l'idea che  due settimane in più di campagna elettorale sarebbero significate voti in più per il centrosinistra, specie con queste ennesime inchieste con Berlusconi indagato.
Qualche dubbio forte ce l'ho. L'inchiesta della Procura di Trani non penso sposta voti, anzi. Il problema del centrodestra sarà combattere contro l'astensionismo di un elettorato che non ha certo particolari motivi di entusiasmo: le indagini in corso hanno permesso entro un certo limite a Berlusconi di uscire dall'angolo, col solito ritornello magistrati/comunisti. In più ci si metta che oggettivamente la rilevanza penale dei fatti di cui si discute appare in effetti molto dubbia; la gravità delle pesanti pressioni su mezzi di informazione e organi di vigilanza è tutta politica, ma non certo in grado di far cambiare idea a un elettore di destra (che probabilmente sarà pienamente d'accordo col premier che certe trasmissioni siano da bloccare).

Ultima cosa, la piazza di ieri. Ognuno tira l'acqua al suo mulino giocando coi numeri delle manifestazioni, è chiaro. Ma un minimo di ritegno ci vuole. Era nell'aria che la manifestazione di ieri sarebbe stato sotto tono, non c'era bisogno di spararle grosse. E infatti, una piazza che a dire 200mila persone è tenersi larghi. Poi, basta essere stati una volta al Concertone il Primo Maggio per farsi un'idea precisa della capienza. E invece no, "1 milione"... E c'hanno pure la faccia di polemizzare con la Questura (loro, i titolari del Ministero dell'Interno)!

Sotto, Piazza San Giovanni quando di gente ce n'è veramente. Primo Maggio 2009, ore 16.

20 febbraio 2010

Protezione Civile e corruzione

Sempre in tema di cose che fanno abbastanza ridere, la faccia tosta di Berlusconi che sermoneggia sulla necessità di escludere dalla politica inquisiti e condannati, e promette l'inasprimento del reato di corruzione. Vedremo un po' che fine fa. Ok, c'è poco da ridere, ma la rassegnazione spinge anche a questo.
C'è da parlare invece di ciò da cui questo ha avuto origine, le inchieste su corruzione e appalti truccati che stanno travolgendo la Protezione Civile.
1 Bertolaso m'è sempre stato un po' sui coglioni, e adesso posso anche essere giustificato. Non dico che non sia una persona capace, e non posso azzardarmi a dire se abbia delle responsabilità, dolose o colpose. Di sicuro è un arrogante, e molto stupidamente non cerca di dissociarsi apertamente e a fare autocritica per il sistema che ha regolato la gestione dei "Grandi eventi" appaltati alla Protezione Civile. Perché poi lui, che non nasce certo berlusconiano, si sia legato così a doppio filo con il Governo, è ancora da capire (un po' come Scelli, il commissario della Croce Rossa qualche anno fa, scomparso nel dimenticatoio)
2 Ciò che emerge con scarsa possibilità di smentite è come attorno ai lucrosi e numerosissimi appalti della Protezione Civile si fosse formato un sistema che li garantiva attraverso corruzione a un ristretto gruppo di imprenditori, alla faccia di procedure trasparenti e dello spreco del denaro pubblico; ah e con probabilissimi intrecci col potere politico
3 Quello che di base è il problema, è la "cultura emergenziale" italiana, per cui ogni tipo di situazione viene affrontata in stato di eccezione, di emergenza appunto, con deroga di quelli che sono i sistemi di controllo e garanza ordinaria. Ciò ha tanti aspetti, vale per l'abuso della decretazione d'urgenza e della fiducia al Parlamento, vale per la nomina di Bertolaso a Commissario Straordinario per qualsiasi cosa accada in Italia, vale per la legge che ha dato i "grandi eventi" in gestione alla Protezione Civile, che in centinaia di casi s'è ritrovata a gestire situazioni che di emergenziale non avevano nulla, e che non giustificavano assolutamente la deroga delle ordinarie procedure d'appalto, coi risultati che si sono visti. Che già è facile trovare il malaffare e la corruzione con le ordinarie procedure e controlli, figuriamoci se già in partenza queste vengono derogate.

24 dicembre 2009

Ci fa o ci è

Alle volte pare che lo facciano apposta, che tocca ripetersi.
Dopo il "vile attentato" a Berlusconi, questi con gran faccia tosta e grande uso di vittimismo s'è messo a predicare irenicamente la distensione dei rapporti politici, la non demonizzazione dell'avversario, il confronto invece dello scontro. Su una serie di cose c'ha anche ragione; solo che, vedendo chi è che fa la predica, sa tanto di presa per il sedere, per trarre il massimo profitto politico dall'incidente di cui è stato vittima.
E tocca fare buon viso a cattivo gioco, per non dare ulteriori pretesti. Che poi, ripeto, certi eccessi l'antiberlusconismo indubbiamente l'ha portati. Stare zitti, condividere quel che c'è da condividere, e aspettare che passi la nottata.
Di Pietro invece che fa? 'Sto pezzo de cretino si mette a scrivere lettere in cui paragona testuale Berlusconi al Diavolo. Allora, i casi sono due: o è totalmente idiota, o lo fa coscientemente, per lucrare qualche decimo di percentuale a sinistra, fregandosene bellamente che però così nel complesso fa solo il gioco di Berlusconi. Da decidere delle due quale è la cosa peggiore.

14 dicembre 2009

Scoperta della violenza

Una delle cose che fa più rabbia dei fatti di ieri di Milano, è il perbenismo di una certa destra che scopre pare per caso la violenza, e indignata si lancia in filippiche sulla convivenza civile e il confronto delle idee.
Dove sono quando ogni giorno vengono picchiati e anche ammazzati immigrati, zingari, omosessuali, militanti di sinistra?
Qualcuno ha fiatato quando un presidio di lavoratori dell'Eutelia un mese fa sono stati aggrediti di notte da vigilantes guidati da un dirigente aziendale?

La violenza è fin troppo presente in Italia, ed è in genere qualcosa di più di un cretino che tira un pugno a Berlusconi.

13 dicembre 2009

Imbecillità

'Va, lo si era capito che non era aria oggi. Chiacchiere su un nuovo "discorso del predellino", quel cretino di Bonaiuti cui comunque il Tg1 deve dare la parola che diceva come "Berlusconi a Milano dà il meglio di sé, come il Milan a San Siro" [verissimo... 2 a 0 per il Palermo in casa], Tremonti che straparla di come la Costituzione sia importante, ma la Patria di più.
Poi vabbe', il solito discorso esasperato, dai passaggi semi-eversivi. Però pareva che potesse scivolare via senza troppo danni.
Invece no, un imbecille si mette a tirare un pugno a Berlusconi. Il martire, che si rivolge sanguinante alla folla.
Bei casini adesso ci saranno. Via alle prediche sulla sinistra portatrice di un clima d'odio, di fascismo contro il premier, di terrorismo come dice Bossi. Quell'altro coglione di Di Pietro che a meno di un quarto d'ora dal fatto, invece di starsene zitto, o di limitarsi a esprimere la giusta e dovuta solidarietà, si mette a dichiarare "Sono contro la violenza, ma Berlusconi istiga". Prestando così il fianco e alibi a tutte le critiche da parte del centrodestra.
Bah.

8 ottobre 2009

Nervosismi...

Dirò, francamente non mi aspettavo il giudizio di incostituzionalità da parte della Corte Costituzionale. O quantomeno così, completo. Meglio così.


Dal punto di vista politico tale giudizio non avrebbe ragione di creare grosse conseguenze, s'è soltanto ristabilita una situazione che già si era presentata negli anni scorsi, con Berlusconi sotto processo mentre è presidente del consiglio. Non è certo una ragione per dimettersi, e per una sentenza definitiva ancora mancano anni.


E' per questo che a maggior ragione lascia piuttosto perplessi il nervosismo eccessivo che Berlusconi sta dimostrando in queste settimane, con esternazioni pesantissime, e una continua ricerca dello scontro politico frontale. Boh. Quasi ce comincio a crede anch'io che anche questa legislatura si concluderà anticipatamente.

5 agosto 2009

Osservazioni... estetiche?!?

Che a guardare la fedifraga Barbara Berlusconi, corrisponde abbastanza al modello estetico preferito dal papi biologico.
Ossia vagamente budellaccio/cafonotta.
Mah. Forse dà da pensare. Stesse attenta.

      

17 giugno 2009

Bellezze baresi

Ah rega', se veramente quella di cui si sta a parla' l'hanno pure pagata, qualcuno sta messo male sul serio.

Comunque. Su certi libri giuridici c'è scritto un appello "prima che il libro scientifico muoia", o qualcosa del genere.
Non so il libro, ma certe fotocopie manco per schiacciare una mosca so' buone.

21 maggio 2009

Politica a maggio...

Si sarà notato ultimamente un diradarsi su questo blog degli interventi a sfondo politico.
Il punto rega' è che la situazione attuale fa assolutamente cascare le braccia. Da un mese a questa parte il centro del dibattito politico sono le frequentazioni misteriose di Berlusconi e le derivate difficoltà coniugali. Roba probabilmente molto discutibile, ma che all'atto pratico non può che ridursi a illazioni che sortiscono l'effetto di andare a sviare l'attenzione pubblica da altre notizie. Come la recessione al -5,9% nel primo trimestre, e la crisi occupazionale, tutto ridotto a una questione di "disfattismo" dell'opinione pubblica. O l'altro giorno la condanna per corruzione di Mills a opera sempre del Presidente del Consiglio, che scivolerà nell'indifferenza di larga parte del Paese e sarà usata per l'ennesimo attacco alla Magistratura.
C'è poi lo sconcio del "Pacchetto sicurezza", che ha reintrodotto alla Camera molte delle misure più barbare stralciate in precedenti passaggi parlamentari, e la disumanità del respingimento in mare di centinaia di disgraziati. Anche qui ormai è entrato nel sentire comune l'idea per cui chi, per tante ragioni, non è riuscito a emigrare nel rispetto delle ristrette quote previste dalla legge, diviene automaticamente un soggetto pericoloso, un probabile criminale, da allontanare senza fare valutazioni.
Ma anche poi tocca sorbirsi il ministro Sacconi, tra gli ideatori della riforma contrattuale di febbraio che si tradurrà in ulteriori politiche di moderazione salariale, pontificare sul tema accusando la "sinistra" e presentandosi come "il partito dei lavoratori".
Le elezioni alle porte dal probabile ennesimo brutto risultato. Beppe Grillo "comico, non politico" che presenta le proprie liste alle Amministrative. La doppiezza e la retorica di Di Pietro, a parole l'unico implacabile oppositore del centrodestra, nelle Camere spesso e volentieri pronto invece a votarne molti dei peggiori provvedimenti, e in politica pronto a cambiare posizione da un giorno all'altro sentendo come tira il vento.

Bah. Di cose ne stanno a succedere parecchie. Ma pare di doversi sempre stare a ripetere, e che tutto continui a cadere nell'indifferenza generale.

30 aprile 2009

Maschio tradizionalista

La riprova che il soggetto è irrecuperabile, è che manco stavolta farà in 'sta maniera (esortazioni alla preparazione di condimenti per paste e rivendicazione del ruolo di paterfamilias sintetizzando).
Comunque una lancia per 'ste pore candidate del Pdl alle Europee la voglio spezzare, a favore delle letteronze. A me le letteronze sono sempre state molto simpatiche, m'è dispiaciuto che quest'anno non fossero presenti a "Mai dire..." (eh capirai saranno state a fa' la scuola quadri di partito...), e ce n'era una moretta una volta che me faceva 'mpaci'. Eh sì.

29 aprile 2009

Ritornando ancora sul 25 Aprile

Tornando un attimo a qua sotto, e facendo un po' di autocritica.
Perché se da un lato sostengo e sosteniamo (credo di poter parlare a nome di molti) in completa sincerità la necessità che il 25 Aprile sia o debba essere una festa di tutti, in quanto l'antifascismo è alla base della democrazia italiana, c'è però da ammettere la viviamo, io in primis, abbastanza come festa di parte; e ciò ci piace, vivere la festa della Liberazione con lo spirito di riconoscersi in quella che è la parte Giusta, contrapposti ad altri che non riconoscono o sono indifferenti a certi valori.
E quindi, quando ci si ritrova anche Berlusconi a commemorare la Liberazione (a prescindere dalle motivazioni e dalla convinzione del personaggio), beh la cosa ci spiazza e ci mette in difficoltà.

26 aprile 2009

Dei rinnovati interessi resistenziali...

All'indomani di un bel 25 Aprile, passato tra commemorazioni, gite al Subasio in ottima compagnia e infine i Modena City Ramblers a Foligno, toccherebbe però spendere due parole su quello che è stata la novità politica della Festa della Liberazione del 2009, ossia dopo molti anni la prima partecipazione alle celebrazioni del presidente del Consiglio Berlusconi.
Boh. Franceschini ce l'aveva tirato a forza. Da un lato è sicuramente apprezzabile che finalmente tutti quantomeno a parole si riconoscano finalmente nei valori fondanti della nostra democrazia. Dall'altro però, rimane forse l'impressione che Franceschini abbia offerto un assist involontario, dando l'ennesima occasione di visibilità al nostro, che ha potuto rivestire i panni dello statista repubblicano al fianco delle popolazioni abruzzesi. E se non ci fosse stata tutta 'sta tiritera di Franceschini, con ogni probabilità Berlusconi sarebbe rimasto come di consueto a sguazzare nell'abituale brodo di confusioni storiche e politiche. Mah!

25 marzo 2009

Dare atto

Tocca dare atto che questo "Popolo delle Libertà" lo costituiscono veramente. Quando un anno fa si presentarono con questa lista alle elezioni, l'avevo considerata una mera trovata elettoralistica per conquistare il premio di maggioranza. E non vedevo ragioni politiche che giustificassero lo scioglimento di Forza Italia e Alleanza Nazionale. Adesso però An s'è sciolta, e questo weekend verrà fatto il congresso costitutivo. Le ragioni politiche di ciò continuano a non essere pervenute, specialmente per Alleanza Nazionale. L'unico per cui il Popolo delle Libertà rappresenta oggettivamente un vero successo, è Silvio Berlusconi, che con una base politica stabilmente sopra un terzo dell'elettorato si è assicurato politicamente per tutti gli anni che ancora toccherà sorbirselo nella vita pubblica.

Tocca dare atto che Dario Franceschini come segretario del Partito Democratico se la sta cavicchiando. Sarà che alcuni nodi vengono al pettine, ma c'è comunque bisogno di qualcuno che li faccia presente all'opinione pubblica. E Franceschini lo sta facendo. Nel Pd continua a mancare la strategia di lungo periodo (vabbe' anche del medio), ma comunque in certi periodi un po' meno Kennedy e un po' più ribattere ogni giorno punto per punto è utile.

Tocca dare atto che nei Giovani Democratici da ciò che posso vedere c'è in atto un vero ricambio generazionale negli organismi dirigenti. Almeno qua in Umbria, in tal senso ne vedo molti di compagni delle classi tra il 1984 e il 1988. C'è anche da dire che se non ora, quando, e l'incisività dell'organizzazione è ancora tutta da dimostrare. Ma intanto è positivo.