Visualizzazione post con etichetta ricorrenze. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ricorrenze. Mostra tutti i post

9 ottobre 2012

Ricorrenze: al compagno Guevara, e per Ivo Andrić

In questo 9 di Ottobre, un pensiero e un omaggio doveroso al compagno Ernesto Che Guevara, ammazzato 45 anni fa a La Higuera in Bolivia, nonché a Ivo Andrić, scrittore jugoslavo, che nasceva 120 anni a fa a Travnik.
"Di tutto ciò che l'uomo, spinto dal suo istinto vitale, costruisce ed erige, nulla è più bello e più prezioso per me dei ponti. [...] Così, ovunque nel mondo, in qualsiasi po sto, il mio pensiero vada e si arresti, trova fedeli e operosi ponti, come eterno e mai soddisfatto desiderio dell'uomo di collegare, pacificare e unire insieme tutto ciò che appare davanti al nostro spirito, ai nostri occhi, ai nostri piedi, perché non ci siano divisioni, contrasti, distacchi... "

28 settembre 2012

Sviluppi su Giovanni Manni: commemorazione e traslazione dei resti

L'anno scorso si era parlato di Giovanni Manni, giovane operaio comunista ternano, assassinato nel settembre del 1921 da tre squadristi fascisti a soli 19 anni, la cui tomba si trovava nella zona storica del cimitero di Terni in stato di pressoché totale abbandono.
Nel corso di quest'anno ci sono state delle novità. Oltre a essere stato pubblicato un articolo su "Memoria Storica", che ne ha "rispolverato" la storia dell'omicidio e del successivo processo, è stato dato corso purtroppo a un avviso di un paio d'anni fa dell'Ammistrazione, che ha rimosso, insieme ad altri sepolcri abbandonati, la tomba di Giovanni Manni.


Grazie all'interessamento, tra gli altri, dell'ANPI, dell'ANPPIA e del sig. Lorenzo Manni, è stato possibile però recuperare la lapide e i resti della salma, per dare un'adeguata sistemazione a una significativa testimonianza di storia cittadina.
Così, domani 29/09/12, alle ore 10.00, presso il cimitero di Terni, si terrà una commemorazione di Giovanni Manni, e la traslazione dei resti e della lapide nella Cappella dei Garibaldini.

11 maggio 2012

Stagioni... 6 febbraio 2004, sciopero generale cittadino a Terni contro la chiusura del Magnetico

6 Febbraio 2004, il Liceo Scientifico "Galilei" di Terni allo sciopero generale cittadino in difesa delle Acciaierie, contro la chiusura (purtroppo realizzatasi) del reparto Magnetico, insieme ad altri 30mila cittadini ternani (e non solo).

9 maggio 2012

Den' Pobedy, Giorno della Vittoria 2012

Den' Pobedy, 9 maggio, Giorno della Vittoria...
Un pensiero e un ringraziamento alle decine di milioni di persone (civili, soldati, partigiani) che hanno lottato e sono morte contro il nazifascismo, sperando che, dopo tutti questi anni, il loro sacrificio non sia vano, come alle volte quasi appare.

27 aprile 2012

Il compagno Antonio Gramsci, un pensiero a 75 anni dalla morte

A 75 anni dalla morte, il 27 aprile 1937, si vorrebbe scrivere un pensiero per Antonio Gramsci.
Chi è?
Il compagno Antonio Gramsci.
La conoscenza della sua figura è a spezzoni, frammentaria, per suggestioni. Mito fondativo del Comunismo Italiano. La sua statura di intellettuale, di livello internazionale, di cui francamente quasi nulla conosco. L'incontro tra il mondo contadino e il mondo delle fabbriche. Il suo ruolo negli anni di fuoco del movimento comunista internazionale, tra la morte di Lenin e l'avvento dello stalinismo. Il rapporto particolare con Togliatti. Il carcere, il "Per vent'anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare". Il suo nome legato alle formazioni partigiane, come la Brigata Garibaldina "Antonio Gramsci". 
In mancanza di altro, posso solo limitarmi a rendergli omaggio.

26 aprile 2012

Commemorazioni "istituzionali"

Commemorazione ufficiale del 25 aprile a Terni. Qual è il senso, il bisogno, di una celebrazione di "autorità", gente in divisa nelle prime file, gli immancabili "un ringraziamento e un saluto alle autorità civili, militari, e alle associazioni combattentistiche e d'arma", cui seguono frasi di circostanza e predicozzi su crisi economica e antipolitica? Senza quasi degnare d'una parola ciò per cui si sta lì, la Resistenza? Ma chi è deve stare in prima fila, chi è che festeggia, un qualche cavolo di ufficiale dei Carabinieri e della Finanza, o gli anziani partigiani, gli iscritti dell'ANPI, sparsi ai bordi della sala? Si festeggia e si commemora la Liberazione per 'ste scemenze, per omaggiare le "autorità civili e militari"? E anzi che il Vescovo non s'è fatto vedere, o  pure quelle religiose sarebbero state citate all'inizio.
Ma bene, benissimo hanno fatto a Roma, a non inoltrare inviti istituzionali; al di là del caso limite romano, con esponenti post-fascisti al governo, con legami strettissimi ancora oggi coi movimenti di estrema destra, questa è la strada da seguire, tocca ritrovarglielo un senso alla Liberazione, commemorazioni come quella ternana sono la via più veloce per renderla una ricorrenza del tutto sterile.

25 aprile 2012

Festa della Liberazione 2012 - e promozione delle Fere!

Oh beh, che dire, il 25 aprile 2012, con la promozione delle Fere in serie B, dopo 14 anni, ce lo ricorderemo a lungo.
Ma in primo luogo, sul finire della giornata, viva la Resistenza, e l'Italia libera e democratica che ne è nata.
Un pensiero ad Alfredo Filipponi "Pasquale", Svetozar "Toso" Lakovic, Dante Bartolini "Tito", Vasco Gigli "Ernesto", Riziero Rossi, Aroldo Procoli "Silla", Bruno Zenoni, Egisto Bartolucci "Gildo", Mario Filipponi, Bogdan Pesic "Bora", Armando Fossatelli "Gim", Saturno Di Giuli "Miro", Guglielmo Vannozzi, Antonio Bonanni "Luigino", Elbano Renzi, Vero Zagaglioni, Germinal Cimarelli, Emo Battisti, e tutti i partigiani e i patrioti della Brigata Garibaldina "Antonio Gramsci".

E una foto da Villa Carmine, frazione di Leonessa, dal luogo in cui vennero fucilati, il 3 aprile 1944, nel corso del grande rastrellamento, i partigiani Vailante Pitti, Settimio Ciambotti, Giuseppe Aquilini, Marcello Favola, Orietto Bonanni, Domenico Micozzi e Domenico Faggetti, con il sig. Domenico, testimone oculare dell'eccidio.

23 marzo 2012

Che fare? Что делать? dall'art. 18 un punto di partenza

Come in tanti anni ricordato, dieci anni fa, il 23 Marzo 2002, era il giorno della storica manifestazione della CGIL in difesa dell'art. 18. Il culmine di una grandissima mobilitazione, vittoriosa, che ebbe il merito, oltre di bloccare i tentativi di modifica dell'art. 18 proposti all'epoca dal governo Berlusconi, di rappresentare, dopo le elezioni del 2001 e il G8 di Genova, un punto di ripartenza, di riscossa per la sinistra e le opposizioni dell'epoca (che portò ad una ripetuta serie di successi, al termine dei quali, con le elezioni del 2006, si ebbe veramente una grande possibilità di svolta per l'Italia - ma sappiamo com'è andata a finire). Quello che, per inciso, è mancato dopo la sconfitta elettorale del 2008.


L'attacco reazionario portato avanti dal governo Monti, oggi, è più pericoloso, per molti aspetti, di quello che poteva portare avanti Berlusconi. Per ragioni semplici: hanno i voti in Parlamento, il consenso dei mezzi di informazione, l'appoggio di molti poteri forti, e soprattutto la ferma convinzione e la piena volontà politica delle misure che vogliono mettere in atto. Nel caso specifico dell'art. 18, le modifiche proposte all'epoca da Berlusconi, sperimentazione di sospensione per le nuove assunzioni per determinate categorie, erano ben poca cosa all'abolizione de facto che vogliono approvare oggi.
Che fare? Что делать?, come diceva il compagno Lenin.
Tocca cercare anche di essere positivi. Non possiamo continuare sempre a stare sulla difensiva, a giocare in perdita. La "riforma" non deve passare, questo è il primo punto, irrinunciabile, chiaro. Ma la mobilitazione che si deve costruire, soprattutto, dovrà essere, come dieci anni fa, oggi con ancora maggiore urgenza, e soprattutto sarà l'occasione, per creare un punto di partenza, dal quale ricostruire un movimento di opposizione, con l'obiettivo di costruire un'idea, una politica, radicalmente differente.

17 marzo 2012

17 Marzo 1947, 65 anni fa, muore ammazzato il compagno Luigi Trastulli

Il 17 Marzo 1947, 65 anni fa, moriva a Terni, a soli 21 anni, Luigi Trastulli, giovane operaio comunista delle Acciaierie, ammazzato dalla Polizia nel corso degli scontri nati per reprimere una manifestazione contro l'adesione dell'Italia alla NATO.

Ce lo ricordiamo.
Hanno ammazzato Luigi Trastulli
Lavoratore giovane e forte
Nel fior degli anni ha trovato la morte
Ma non piegarono il grande Ideal...


Aveva ventun anni
ed era ardito e forte
pace! vi disse, o infami,
e voi gli deste morte...

16 marzo 2012

La proclamazione della Zona Libera di Cascia

"Con la liberazione di Norcia, Leonessa, Poggio Bustone, Albaneto e le rispettive frazioni, dell'Alta Valnerina, la brigata garibaldina Antonio Gramsci ha liberato circa mille chilometri quadrati di territorio. Migliaia e migliaia di lavoratori sono stati liberati dalla schiavitù nazifascista. 
Questo Comando, mentre invita i cittadini a collaborare con i partigiani per le necessità delle popolazioni locali, rende noto che da oggi 16 marzo 1944 il territorio di Leonessa e di S. Pancrazio (Narni) con i limiti: Rivodutri, Poggio Bustone, Albaneto, Castiglioni di Arrone, è considerato staccato da Rieti, Terni e Perugia, città dominate ancora dai nazi-fascisti, ed è unita al territorio di Cascia, Norcia e Monteleone e l'Alta Valnerina. Per conseguenza la brigata garibaldina Gramsci, unica autorità esistente in detto territorio che degnamente rappresenta la nuova Italia democratica, assume la responsabilità di fronte ai cittadini militarmente, politicamente e amministrativamente. I cittadini, per le loro necessità, sono invitati a rivolgersi ai rispettivi Comuni e al Comando della brigata sito all'albergo Italia di Cascia."


Proclama affisso il 16 Marzo 1944 dal Comando della Brigata Garibaldina "Antonio Gramsci", dopo la liberazione di Leonessa, con la massima estensione della Zona Libera di Cascia. Da "Le tappe della Resistenza".

1 marzo 2012

Buon mitologico Primo Marzo!

E siamo arrivati anche quest'anno al mitologico giorno del Primo Marzo, dalle ricche storie e tradizioni! Tant'è che, a prova della specialità della giornata, è iniziata con un incontro con Mario Mariani.
Buon Primo Marzo, e raccogliamone i sicuri ricchi doni e grandi opportunità!

[frattanto che si scriveva, si sono superati i 20° a Terni centro, nonché è dipartito tra, gli altri, anche Lucio Dalla, il che mi dispiace anche; comunque, sono evidentemente segni della specialità della giornata!]

23 febbraio 2012

Cinque anni insieme! (nel Giorno dell'Armata Rossa)

Quest'anno il "compleanno" m'era sfuggito, non me ne sono ricordato.
E'ssi'cche il quinto anniversario della nascita di questo blog, 23 gennaio 2007, è una bella cifra, comincia a diventare una cosa seria.
Vabbe', lo si ricorda oggi, un mese dopo, che è data altrettanto degna, 23 febbraio Giorno dell'Armata Rossa, День Советской Армии.
Momento di immancabile nostalgia e riflessione su quanto e cosa è cambiato in questi cinque anni, e quindi il doveroso e sentito ringraziamento a tutti coloro che capitano su queste pagine, compagni amici o passanti, occasionali o fedeli, che perdono un minuto a leggere queste pagine.

Veniamo da lontano, e andiamo lontano...

7 novembre 2011

Rivoluzione d'Ottobre, e la fine del regime italiano

7 Novembre 1917-2011: viva la Rivoluzione d'Ottobre!

Se domani, come abbastanza probabile, andrà a cadere il governo, è abbastanza sconfortante che i "Lenin" della situazione saranno Casini, la BCE, transfughi dell'ultima ora, vecchi e nuovi riciclati e reazionari.
Andiamo per ordine, cercando di analizzare brevemente la situazione. Come evidente, Berlusconi e il governo sono ormai agli sgoccioli. E' l'esito ineluttabile della crisi politica apertasi ormai da un anno, con l'uscita di Fini e di FLI, ma sinora quasi occultata, grazie ai vari Responsabili e a un'Italia fondamentalmente assopita. Un mese e mezzo fa si commentava come vivessimo in una situazione di stallo, in attesa di qualcosa che rompesse l'equilibrio. Il "quid", a ripensare agli ultimi avvenimenti, è arrivato con la bocciatura della legge di bilancio, l'ennesimo voto parlamentare sempre più striminzito e lo sfiorato colpaccio del mancato numero legale: di lì, a stretto giro, l'ennesima ondata di speculazione sull'Italia, l'Europa che ha messo alle strette l'Italia, lo strappo palese con Tremonti, la mancata promulgazione del "decreto sviluppo". E quindi, nel volgere di una settimana, il palesarsi del malcontento anche tra storici esponenti forzisti, estremisti berlusconiani come la Bertolini, Stracquadanio, e quindi l'inizio delle defezioni, sempre più numerose, dal PDL verso le sponde centriste, per arrivare infine agli appelli dei vertici stessi di Lega Nord e PDL affinché Berlusconi si dimetta. Stiamo con tutta probabilità alla vigilia di un momento di rilievo storico.
In Italia ci piace spesso richiamare momenti drammatici della storia nazionale, in modo spesso del tutto improbabile. Ma quello che stiamo vivendo in questi giorni, per quanto possa essere scontato, veramente richiama alla mente la fine di altri regimi, il suo repentino disfarsi, le velleità del resistere fino alla fine trascinando tutti con sé, gli intrighi, i fedelissimi che si trasformano in voltagabbana dell'ultima ora, lo squallore e la meschinità di questo epilogo. Se c'è un qualcosa per cui assolutamente il berlusconismo sta palesando una sua natura profonda di regime, è proprio adesso, nella sua fine. Nel fatto per cui  le dimissioni di un presidente del consiglio, e le successive elezioni, diventino un momento palingenetico. L'attaccamento insensato e irresponsabile alla carica, contro tutto e  tutti.
Dimissioni, il prima possibile, speriamo domani. Quindi voltare pagina. Con molte incertezze. Siamo in una situazione economica gravissima, a un passo dal baratro. L'unica strada che ci viene prospettata è quella, drammatica e inaccettabile, propostaci dalle istituzioni neoliberiste europee e internazionali, che rischiano di portarci sempre più a fondo, devastando lo stato sociale, con costi umani insostenibili, senza che si riesca a uscire dalla morsa della speculazione e della crisi. Non vi sono soggetti con la forza di sostenere, da subito, una via, un modello e delle idee differenti (se ve ne sono). La cosa più probabile è un esecutivo di transizione, con il compito precipuo di dare atto alle richieste suicide che ci arrivano da mesi. E sarà un governo con la volontà politica e la forza di poterlo fare. Il futuro appare buio. La sinistra plurale italiana ha perciò la necessità storica di darsi una ragione d'essere.

A domani. Come regalino, se siete arrivati a leggere fin qui, il wallpaper hd (beh!) in 16:9 della vecchia targa della sezione del PCI di Terni "7 Novembre", una delle primissime istituite nel dopoguerra, in via Eugenio Chiesa.

23 settembre 2011

A Giovanni Manni, vittima dello squadrismo fascista, nell'anniversario della morte

Giovanni Manni (1902-1921)

Il 23 settembre 1921, novanta anni fa, moriva a Terni a soli 19 anni il giovane operaio comunista Giovanni Manni, pugnalato a morte da tre squadristi fascisti.
Durante la Resistenza, alla sua memoria venne intitolato un battaglione della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci: al comando di Egisto "Gildo" Bartolucci e di Elbano Renzi operò sulle montagne a sud di Terni, dai monti di Miranda e Stroncone, Narni e il Monte San Pancrazio fino ai confini con la Sabina.

Partigiani del Battaglione "Giovanni Manni" della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci
Miranda, piazza dedicata al Battaglione "Giovanni Manni"

Sulla tomba di Giovanni Manni, solo dopo la caduta del Fascismo vi si poté apporre questo epitaffio: "Il pugnale omicida dell'assassino fascista troncò la giovane vita di Giovanni Manni. Caduta la tirannide i compagni lo ricordano ai posteri quale simbolo dell'idea che non muore".
La tomba, situata nel nucleo storico del cimitero di Terni, versa attualmente in stato di pressoché totale abbandono.

La tomba di Giovanni Manni al Cimitero di Terni

Le notizie biografiche trovate facendo alcune ricerche sono scarsissime: se qualcuno conosce qualcosa di più in merito alla storia di Giovanni Manni, è invitato vivamente a farlo, per cercare di ricostruire un pezzo della storia ternana.

31 agosto 2011

Buon secolo compagno generale Giap!

Con qualche giorno di ritardo (dal 25 agosto), auguri di buon secolo al compagno generale Giap, rivoluzionario comunista vietnamita, vincitore dell'imperialismo francese e americano.

Võ Nguyên Giáp

22 giugno 2011

Canzone del 22 Giugno (70° anniversario della Grande Guerra Patriottica)

Oggi 22 Giugno, sono 70 anni dall'invasione, da parte delle truppe dell'Asse, dell'Unione Sovietica, con l'inizio dell'Operazione Barbarossa, il 22 giugno 1941. Per essere gergali, possiamo anche dire 70° anniversario dell'inizio della Grande Guerra Patriottica.

Per ricordare la data, s'è provato a tradurre anche in italiano un canto popolare dell'epoca, la Canzone del 22 Giugno (Двадцать второго июня, ровно в 4 часа), e a crearne una relativa pagina su Wikipedia.

http://www.sovmusic.ru/m/22june.mp3 qui si può ascoltare la canzone, questo è il testo.

Двадцать второго июня,
Ровно в четыре часа
Киев бомбили, нам объявили
Что началася война.
Dvadtsat' vtorogo iyunya,
Rovno v chetyre chasa
Kiyev bombili, nam ob"yavili
Chto nachalasya voyna.
Il ventidue di Giugno,
Esattamente alle 4 del mattino
Kiev fu bombardata, ci hanno avvisato
Che la guerra era iniziata.
Война началась на рассвете
Чтоб больше народу убить.
Спали родители, спали их дети
Когда стали Киев бомбить.
Voyna nachalas' na rassvete
Chtob bol'she narodu ubit'.
Spali roditeli, spali ikh deti
Kogda stali Kiyev bombit'.
La guerra era iniziata all’alba
Per poter uccidere più persone.
I genitori dormivano, i lori bambini dormivano
Quando iniziarono a bombardare Kiev.
Врагов шли большие лавины,
Их не было сил удержать,
Как в земли вступили родной Украины
То стали людей убивать.
Vragov shli bol'shiye laviny,
Ikh ne bylo sil uderzhat',
Kak v zemli vstupili rodnoy Ukrainy
To stali lyudey ubivat'.
I nemici erano un’enorme valanga,
E non vi erano forze per bloccarli;
Come entrarono nelle terre della nativa Ucraina
Iniziarono a uccidere gente.
За землю родной Батькивщины
Поднялся украинский народ.
На бой уходили все -все мужчины,
Сжигая свой дом и завод.
Za zemlyu rodnoy Bat'kivshchiny
Podnyalsya ukrainskiy narod.
Na boy ukhodili vse -vse muzhchiny,
Szhigaya svoy dom i zavod.
Tutto il popolo ucraino sorse
Per la cara madrepatria Ucraina.
Tutti gli uomini andarono in battaglia,
Bruciando la loro casa e lo stabilimento.
Рвалися снаряды и мины,
Танки гремели броней,
Ястребы красны в небе кружили,
Мчались на запад стрелой.
Rvalisya snaryady i miny,
Tanki gremeli broney,
Yastreby krasny v nebe kruzhili,
Mchalis' na zapad streloy.
Missili e bombe vennero esplose,
Carri armati strepitarono la loro corazza,
I Falconi Rossi volarono nel cielo,
E corsero a Ovest come frecce.
Началася зимняя стужа
Были враги близ Москвы,
Пушки палили, мины рвалися
Немцев терзая в куски.
Nachalasya zimnyaya stuzha
Byli vragi bliz Moskvy,
Pushki palili, miny rvalisya
Nemtsev terzaya v kuski.
Venne il gelido inverno
I nemici erano vicinissimi a Mosca,
Spararono i cannoni, ed esplosero le bombe
Riducendo i Tedeschi in pezzi.
Кончился бой за столицу
Бросились немцы бежать
Бросили танки, бросили мины,
Несколько тысяч солдат.
Konchilsya boy za stolitsu
Brosilis' nemtsy bezhat'
Brosili tanki, brosili miny,
Neskol'ko tysyach soldat.
La battaglia per la capitale era finita
I Tedeschi vennero messi in fuga,
Abbandonarono carri armati, abbandonarono bombe,
Si lasciarono dietro migliaia di soldati.
Помните Гансы и Фрицы
Скоро настанет тот час
Мы вам начешем вшивый затылок,
Будете помнить вы нас.
Pomnite Gansy i Fritsy
Skoro nastanet tot chas
My vam nacheshem vshivyy zatylok,
Budete pomnit' vy nas.
Ricordatevi, Hans e Fritz
Presto verrà l’ora
Che vi striglieremo la nuca pidocchiosa,
E vi ricorderete di noi.

13 giugno 2011

Funzioni rotatorie

Tra le funzioni primarie delle rotatorie a Terni si inserisce quella di creare nuovi spazi toponamistici, coi quali, giustamente, e a parziale risarcimento di ritardi e oblii di oltre sessant'anni, ricordare nomi ed eventi della nostra storia contemporanea, da Filipponi Alfredo al 13 Giugno, data odierna, anniversario della Liberazione.

2 giugno 2011

2 Giugno 2011: viva l'Italia repubblicana e democratica

Poco da dire.
65 anni dal 2 Giugno 1946, giorno del referendum tra monarchia e repubblica.
Per quanto spesso triste, corrotta, anche schifosa possa essere stata, viva l'Italia, repubblicana e democratica.
Bah. Figuriamoci un Vittorio Emanuele IV, padre di un degnissimo Emanuele Filiberto, a capo dello stato.

9 maggio 2011

Il Giorno della Vittoria, 2011

Anche quest'anno, nell'anniversario del Giorno della Vittoria, 9 Maggio 1945, si vuole onorare la memoria delle decine di milioni di uomini caduti, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, per la pace e un mondo migliore.

25 aprile 2011

Festa della Liberazione 2011

Viva l'Italia, rinata e rinnovata con la lotta di Liberazione, e viva la Resistenza!