Qui si appoggiava la mozione Vendola, lo si è detto. Invece il congresso di Rifondazione Comunista, grazie al coalizzarsi delle varie mozioni di minoranza, ha visto alla fine la vittoria della mozione facente capo a Ferrero. In sintesi, no a costituenti a sinistra, no a qualsiasi dialogo col Partito Democratico, abiura dell'esperienza dell'Unione e della partecipazione al governo Prodi. In pratica, una rifondazione di Rifondazione, in chiave ontologicamente minoritaristica e contraria a qualsiasi compromesso.
Ok, il dibattito lo vedo da esterno. Ma francamente (al di là delle analisi politiche del documento approvato, che in buona parte reputo largamente sbagliate) non riesco assolutamente a capire quali possano essere, adesso le prospettive politiche del Prc. Se tutto va bene, possono ambire massimo al tornare a un 6, 7 % dei voti. Magari a livello locale nelle trattative per le amministrazioni avranno maggiore "forza contrattuale". E poi?
Non è questo che serviva alla sinistra italiana, in questo contesto attuale di mancanza di rappresentanza e rappresentatività. Occorre lavorare alla creazione di un soggetto con le idee, i numeri e le persone per poter tornare a contare. Un soggetto unitario e plurale, senza aggettivazioni che ormai significano ben poco. Non si può pensare dopo 20 anni di far rientrare i buoi nella stalla del Partito Comunista, come pensa qualcuno. Ormai quella stalla non esiste più.
Per creare un tale forza, Rifondazione sarebbe stata molto utile. E invece ha prevalso una scelta di egoismo, e la strada per una grande sinistra in Italia è ancora più complicata.
[ah. al di là poi della strana cosa che il capofila di certe proposte opposizionistiche sia proprio quel Ferrero Paolo, unico ministro di Rifondazione Comunista nel governo Prodi, chissà se dopo aver fatto i casini che sappiamo sul protocollo del welfare dello scorso anno, qualche anima candida dura e pura si è resa conto a cosa hanno aperto la strada, con una finanziaria che si sta riempiendo di una miriade di emendamenti pesantemente lesivi dei diritti dei lavoratori, ultimo ieri quello che va a sanare a favore dei datori di lavoro i conflitti per irregolarità nell'utilizzo di contratti a tempo determinato...]
Ok, il dibattito lo vedo da esterno. Ma francamente (al di là delle analisi politiche del documento approvato, che in buona parte reputo largamente sbagliate) non riesco assolutamente a capire quali possano essere, adesso le prospettive politiche del Prc. Se tutto va bene, possono ambire massimo al tornare a un 6, 7 % dei voti. Magari a livello locale nelle trattative per le amministrazioni avranno maggiore "forza contrattuale". E poi?
Non è questo che serviva alla sinistra italiana, in questo contesto attuale di mancanza di rappresentanza e rappresentatività. Occorre lavorare alla creazione di un soggetto con le idee, i numeri e le persone per poter tornare a contare. Un soggetto unitario e plurale, senza aggettivazioni che ormai significano ben poco. Non si può pensare dopo 20 anni di far rientrare i buoi nella stalla del Partito Comunista, come pensa qualcuno. Ormai quella stalla non esiste più.
Per creare un tale forza, Rifondazione sarebbe stata molto utile. E invece ha prevalso una scelta di egoismo, e la strada per una grande sinistra in Italia è ancora più complicata.
[ah. al di là poi della strana cosa che il capofila di certe proposte opposizionistiche sia proprio quel Ferrero Paolo, unico ministro di Rifondazione Comunista nel governo Prodi, chissà se dopo aver fatto i casini che sappiamo sul protocollo del welfare dello scorso anno, qualche anima candida dura e pura si è resa conto a cosa hanno aperto la strada, con una finanziaria che si sta riempiendo di una miriade di emendamenti pesantemente lesivi dei diritti dei lavoratori, ultimo ieri quello che va a sanare a favore dei datori di lavoro i conflitti per irregolarità nell'utilizzo di contratti a tempo determinato...]
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