Visto che è stato sollecitato, scriviamo.
Non ha alcun senso ostinarsi a mantenere in vita il corpo di Eluana Englaro, dopo 17 anni di coma irreversibile. Questa è una cosa contro natura. E un'anima caritatevole che l'attuasse davvero una eutanasia, evitando di lasciar morire Eluana di fame e sete, farebbe solo un atto di carità.
Dopodiché, sul conflitto tra Napolitano e il Governo sul decreto legge: se si vuole approvare una legge che assicuri la nutrizione in qualsiasi condizione, si faccia pure. Ma mancano completamente i presupposti costituzionali (che vorrei ricordare sono la base della nostra democrazia) di straordinaria necessità e urgenza che possono giustificare un decreto legge (articolo 77 comma 2). Atto con cui -è bene ricordarlo- il Governo si assume la funzione legislativa, che costituzionalmente spetta al Parlamento, unico organo col necessario mandato popolare per esercitarla. Quindi assolutamente corretto e giusto l'operato del Presidente della Repubblica, il compagno Giorgio Napolitano, che si rifiuta di emanare il decreto vagheggiato dal Governo.
Non ha alcun senso ostinarsi a mantenere in vita il corpo di Eluana Englaro, dopo 17 anni di coma irreversibile. Questa è una cosa contro natura. E un'anima caritatevole che l'attuasse davvero una eutanasia, evitando di lasciar morire Eluana di fame e sete, farebbe solo un atto di carità.
Dopodiché, sul conflitto tra Napolitano e il Governo sul decreto legge: se si vuole approvare una legge che assicuri la nutrizione in qualsiasi condizione, si faccia pure. Ma mancano completamente i presupposti costituzionali (che vorrei ricordare sono la base della nostra democrazia) di straordinaria necessità e urgenza che possono giustificare un decreto legge (articolo 77 comma 2). Atto con cui -è bene ricordarlo- il Governo si assume la funzione legislativa, che costituzionalmente spetta al Parlamento, unico organo col necessario mandato popolare per esercitarla. Quindi assolutamente corretto e giusto l'operato del Presidente della Repubblica, il compagno Giorgio Napolitano, che si rifiuta di emanare il decreto vagheggiato dal Governo.