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20 gennaio 2009

20 Gennaio 2009, la fine di un errore

E soprattutto, dopo otto anni oggi posso essere contento di questo.

5 novembre 2008

Barack Obama presidente!

Stamattina, alle 5, per la prima volta in vita mia avrei voluto essere un cittadino statunitense.

La prima elezione andata bene dopo parecchio, troppo tempo, e probabilmente la gioia politica più grande che abbia mai provato.

La fine di otto lunghissimi anni di presidenza Bush.

Il non rischiare di avere Sarah Palin come presidente.

150 anni fa erano schiavi, 50 anni fa ancora non avevano diritti civili. E oggi un nero è a capo degli Stati Uniti. La prova che porca miseria prima o poi la giustizia c'è.

Tante cose si affollano nella mia testa e l'emozione di stanotte è ancora forte.

Speriamo, bene o male che sia, finalmente speriamo.

4 novembre 2008

So do you like this president bambù?

E arrivò il giorno delle presidenziali americane.

Se qualcuno vuole un'ultima ragione per cui Obama sarebbe un presidente migliore di McCain, beh francamente tocca dire che il ben più giovane e soprattutto afro Obama pare incarnare molto meglio le virtù presidenziali di cui parla questa canzone.


Farà piacere il rialzo a Wall Street,

ma non mi tira mica sotto lo slip

e una stagista fa gola di più

so do you like this president bambù?

Sono seduto qui nella stanza ovale

e sto pensando a Saddam Hussein;

tra una guerra e l'altra c'è un silenzio

e resisterti non saprei!


Quante corna porta Hillary,

quante ne avrà messe Kennedy

noi presidenti americani

siamo dotati come i sette nani.

E' per questo che ci eleggono,

segretarie ci contendono;

così iniziamo un'altra guerra lampo

e vai col desert storm!

Zazzarazzà, zazzarazzà, zazzarazzazza zazzà zazzà!

E' tutto un complotto di lobby

quello che in giro chiamano il "Fava Gate";

per me chiavare non è certo un hobby,

ma è il mestiere del capo degli States.

Mentre Monica mi guarda il pantalone

e sta partendo lo shuttle che tu sai,

inizia a fare il conto alla rovescia,

non aver fretta che lo piglierai!


Quante corna porta Hillary,

quante ne avrà messe Kennedy

noi presidenti americani

abbiamo un Patriot lungo quattro mani.

E' per questo che ci eleggono,

e le donne ci costringono;

col mio sassofono poi tutte quante suonano

la sveglia dei Marines!

E le figlie intanto crescono,

ma poi non ci rassomigliano;

qualche segreto ce l'ha anche la First Lady,

la scimmia piglia dalla testa ai piedi. [??? non sono sicuro della trascrizione].

E le mogli che si incazzano

in tivvù poi ci difendono;

mia cara Hillary alza la sottana

e vieni pure tu!

Zazzarazzà, zazzarazzà, zazzarazzazza zazzà zazzà!

[Naturalmente tale capolavoro è degli Altoforno]


Che dire, buona notte elettorale a tutti!

12 settembre 2008

L'Apocalisse incombe!

Mio Dio! Oggi non c'è odore di pioggia, c'è puzza di pioggia!

[lasciando stare il secondo comandamento, non so se vi rendete conto di come sia destabilizzante tale notizia... magari mo' terremota pure]

PENITENZIAGITE!


[[nonché, per buttarla in un clima anni '50, c'è da prendere atto dell'intervista della candidata repubblicana alla vicepresidenza degli Stati Uniti Sarah Palin, che teorizza una guerra contro la Russia nell'eventualità di un ripetersi di un caso Georgia bis]]

28 agosto 2008

Obamismo

Va da sé che qui si appoggia senza esitazioni Barack Obama come futuro presidente degli Stati Uniti, che non c'ho proprio voglia di ripassare una notte come questa. E lo si preferiva fin dalle Primarie, che grande fan del marito, ma Hillary Clinton fosse solo per un discorso di ricambio familiare non convinceva.
Un unico dubbio: il fatto che Obama sia così popolare qui tra noi Europei forse potrebbe essere un segno che non sarà il candidato scelto per gli Americani....
Famo tutti gli scongiuri per favore.

9 gennaio 2008

Primarie Usa 2008

Dopo aver aspettato l'esito delle primarie democratiche del New Hampshire (che bardasci io me lo immaginavo abbastanza, di sondaggi improbabili come quelli che erano circolati nei giorni precedenti con 10 punti di vantaggio per Obama se ne sono visti troppi in questi anni), si vuole esprimere comunque il proprio appoggio a Barack Obama.
Non tanto per le eccessive aspettative su chissà quali radicalità, né per il suo essere (al 50%!) di origine africana. Essenzialmente per poter -si spera!- riuscire ad avere un po' di ricambio ai vertici degli Stati Uniti, che ai massimi livelli da quasi vent'anni si avvita sempre attorno alle stesse persone. Obama sarebbe quantomeno una candidatura veramente nuova.
Qualcuno, nonostante le sue preferenze andrebbero per Obama, ritiene che però alla fine per realismo politico convenga sostenere la candidata con maggiori potenzialità di vittoria, Hillary Clinton, perché un conto è vincere una primaria, un conto un'elezione di fronte all'intero corpo elettorale.
E' da vedere però la giustezza di tali precauzioni. Alle volte tocca anche rischiare, e presentare un candidato veramente alternativo. Si prenda il 2004, dove a forza di scegliere il candidato "più ragionevole" ha alla fine portato alla candidatura debole di Kerry. La radicalità della scelta può giocare a favore delle mire democartiche alla presidenza.