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21 ottobre 2009
14 marzo 2008
Tutti a Bastia!
Ieri si è passato tutto la sera dalle 18 in poi all'UmbriaFiere di Bastia Umbra, per aiutare l'organizzazione di una grande cena di sottoscrizione (700 coperti e passa!) che ha visto la presenza del compagno Pierluigi Bersani.
Bella occasione, 1 perché si vabbe' c'è stato da lavorare ma ho rimediato un'ottima cena, 2 (nostalgico!) per il clima da Festa de l'Unità che si respirava, 3 Bersani merita sempre di essere ascoltato, ed è un signore, che viene a salutare tutti quelli che stanno lavorando per la serata.
Così come tre sono le ragioni, trine sono anche le riflessioni.
La prima, scontata, è su quanto sia brutta la segretaria regionale umbra.
La seconda, che se i Ds avessero avuto il coraggio di proporre un vero confronto alle primarie del 14 ottobre, e se Bersani si fosse candidato, le cose sarebbero potute andare diversamente, e io forse avrei avuto qualche bel problema in meno.
La terza, è una riflessione già fatta l'anno scorso, quando in questi giorni di marzo si poteva ancora evitare lo scioglimento del Partito. Anche ieri, vecchi compagni discutevano tra loro ancora sul loro essere comunisti, e di come sarebbero stati ben soddisfatti di poter votare il loro simbolo. Solo che il Partito Comunista Italiano è sciolto ormai da 18 anni. Ma il grosso della base ex-ds ciò non l'ha metabolizzato fino in fondo, o meglio, continua a sentire la propria appartenza politica legata a quell'esperienza. E per questo ha accettato senza grossi problemi la transizione nel Partito Democratico, senza probabilmente rendersi conto pienamente della rottura con le esperienze precedenti che essa sta rappresentando.
Bella occasione, 1 perché si vabbe' c'è stato da lavorare ma ho rimediato un'ottima cena, 2 (nostalgico!) per il clima da Festa de l'Unità che si respirava, 3 Bersani merita sempre di essere ascoltato, ed è un signore, che viene a salutare tutti quelli che stanno lavorando per la serata.
Così come tre sono le ragioni, trine sono anche le riflessioni.
La prima, scontata, è su quanto sia brutta la segretaria regionale umbra.
La seconda, che se i Ds avessero avuto il coraggio di proporre un vero confronto alle primarie del 14 ottobre, e se Bersani si fosse candidato, le cose sarebbero potute andare diversamente, e io forse avrei avuto qualche bel problema in meno.
La terza, è una riflessione già fatta l'anno scorso, quando in questi giorni di marzo si poteva ancora evitare lo scioglimento del Partito. Anche ieri, vecchi compagni discutevano tra loro ancora sul loro essere comunisti, e di come sarebbero stati ben soddisfatti di poter votare il loro simbolo. Solo che il Partito Comunista Italiano è sciolto ormai da 18 anni. Ma il grosso della base ex-ds ciò non l'ha metabolizzato fino in fondo, o meglio, continua a sentire la propria appartenza politica legata a quell'esperienza. E per questo ha accettato senza grossi problemi la transizione nel Partito Democratico, senza probabilmente rendersi conto pienamente della rottura con le esperienze precedenti che essa sta rappresentando.
17 ottobre 2007
Analisi (doppia proposta)
Anzitutto quella più seria. I bravi Altoforno ci propongono una approfondita analisi sulle prospettive di entrambi gli schieramenti e sulle definizioni della cd. "Cosa Rossa" e le possibili interpretazioni brambillesche. Qui più in dettaglio.
In secondo luogo, su affluenza e percentuali di domenica. Molto confortante è il buon risultato delle liste "A Sinistra per Veltroni". Poi adesso vedremo quali sono gli spazi e le prospettive. Dopodiché, sul nome stesso di Veltroni. Il valore aggiunto è stato lui (magari al di là dei reali meriti e capacità). A oggi tira parecchio, anche al di fuori del classico bacino elettorale militante di Ds e Margherita. Da questo punto di vista sono stati penalizzati Letta e Bindi, che sono in grado di mobilitare una fascia di elettorato magari più politicamente motivata, ma complessivamente assai meno consistente. Il Walter incarna lo Spirito del Tempo, lo Zeitgeist! (non so bene cosa voglia dire, però a chiudere un bel germanismo ci sta bene parecchio.)
In secondo luogo, su affluenza e percentuali di domenica. Molto confortante è il buon risultato delle liste "A Sinistra per Veltroni". Poi adesso vedremo quali sono gli spazi e le prospettive. Dopodiché, sul nome stesso di Veltroni. Il valore aggiunto è stato lui (magari al di là dei reali meriti e capacità). A oggi tira parecchio, anche al di fuori del classico bacino elettorale militante di Ds e Margherita. Da questo punto di vista sono stati penalizzati Letta e Bindi, che sono in grado di mobilitare una fascia di elettorato magari più politicamente motivata, ma complessivamente assai meno consistente. Il Walter incarna lo Spirito del Tempo, lo Zeitgeist! (non so bene cosa voglia dire, però a chiudere un bel germanismo ci sta bene parecchio.)
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16 ottobre 2007
Fine analisi politica (a freddo)
Mi sa tanto che a incidere in materia determinante sull'affluenza alle Primarie sia stato il manifesto di cui qui sotto.
Che beh daje la picchietta lasciva con la pesca sicuramente traina.
[uh poi pare che si chiami Lucrezia allora veramente!]
Che beh daje la picchietta lasciva con la pesca sicuramente traina.
[uh poi pare che si chiami Lucrezia allora veramente!]
15 ottobre 2007
Ci si è cavato il dente (le Primarie)
Il commento lo faccio a caldo.
Premetto che il voto l'ho dato (causa assenza della lista A Sinistra per Veltroni, alla lista Bindi per il nazionale; scheda bianca al regionale). E per la prima volta m'ha messo di cattivo umore il votare. Berlinguer tra l'altro nella sezione in cui votavo scuoteva la testa pensieroso su di noi. Veramente, è stato come cavarsi il dente, l'ho fatto solo perché ogni voto che sarebbe mancato sarebbe stato un passo di più verso la rovina totale.
A parte il caso umano personale, l'affuenza è stata oggettivamente imprevista. Personalmente credevo massimo 1 milione di votanti. Oltre 3 milioni sono indubbiamente un grande risultato, positivo a prescindere. E qualche analisi dovrò rivederla. A quanto pare, nonostante tutti gli errori commessi, il Pd ha delle potenzialità. E sarà che la gente partecipare alle Primarie è preso gusto. E un tale risultato rafforza il morale e la salute dell'intero centrosinistra e del governo, dopo i tempi non certo sereni che corrono. E permette di rimettere la politica al centro, e di ridare il peso che effettivamente meritano certi avvenimenti e movimenti degli ultimi mesi.
Ripeto, le potenzialità ci sono. E serve farle fruttare. Quali siano di preciso è da vedere ancora, s'è fatto il primo passo.
Certo però che l'idea di avere Veltroni come segretario non mi ispira certamente, e purtroppo non cambio l'idea che vedo difficimente una tradizione di continuità e di avvenire per la Sinistra in questo processo. E che forse sono io fuori sintonia con la larga parte dei 3 milioni al voto ieri, e che le nostre prospettive sono ormai differenti.
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11 ottobre 2007
I candidati del 14 ottobre
Vabbe', ormai i giochi sono fatti, e domenica quello che sarà sarà. Si voleva però fare qualche considerazione sui candidati che si andranno a presentare.
Anzitutto, non si prende atto che si sta andando verso questo appuntamento cruciale del tutto impreparati, senza che ci sia una mobilitazione e un clima che invogli la partecipazione al voto (vabbe' che l'idea in quanto a fascino è quello che è, però insomma non mettiamoci anche il carico!). Tutti i vari candidati (e i famosi apparati) continuano a mobilitarsi e fare campagna solo per sé, senza pensare al risultato complessivo di queste votazioni.
In secondo luogo, si prende atto di un vero e proprio riciclarsi di una miriade di personaggi, adesso in prima fila a cercarsi un posto in queste effimere assemblee costituenti, senza che abbiano mai avuto la voglia o il coraggio di esporsi in prima persona, durante la fase congressuale. Esempi i compagni Picchio e Innamorati (la seconda addirittura candidata alla segreteria regionale dell'Umbria), entrambi felicemente appostati nelle liste della Bindi, ed entrambi votatori fittizi della Angius ai congressi, nei quali non spesero una parola una. O idem tale Margherita Raveraira, riapparsa d'improvviso seconda in lista a Terni nei Democratici per Veltroni.
In più, il solito folto gruppo di compagni che si evidenziano per il loro conformismo, pronti a splendidi discorsoni di analisi critiche, e poi come un solo uomo tutti a sostenere le liste ufficiali veltroniane.
Anzitutto, non si prende atto che si sta andando verso questo appuntamento cruciale del tutto impreparati, senza che ci sia una mobilitazione e un clima che invogli la partecipazione al voto (vabbe' che l'idea in quanto a fascino è quello che è, però insomma non mettiamoci anche il carico!). Tutti i vari candidati (e i famosi apparati) continuano a mobilitarsi e fare campagna solo per sé, senza pensare al risultato complessivo di queste votazioni.
In secondo luogo, si prende atto di un vero e proprio riciclarsi di una miriade di personaggi, adesso in prima fila a cercarsi un posto in queste effimere assemblee costituenti, senza che abbiano mai avuto la voglia o il coraggio di esporsi in prima persona, durante la fase congressuale. Esempi i compagni Picchio e Innamorati (la seconda addirittura candidata alla segreteria regionale dell'Umbria), entrambi felicemente appostati nelle liste della Bindi, ed entrambi votatori fittizi della Angius ai congressi, nei quali non spesero una parola una. O idem tale Margherita Raveraira, riapparsa d'improvviso seconda in lista a Terni nei Democratici per Veltroni.
In più, il solito folto gruppo di compagni che si evidenziano per il loro conformismo, pronti a splendidi discorsoni di analisi critiche, e poi come un solo uomo tutti a sostenere le liste ufficiali veltroniane.
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21 settembre 2007
Cari compagni...
... la situazione è tragica. Mentre il governo rischia di cadere senza che neanche stavolta si capisca la ragione, e non ci si riesce a togliersi di dosso dal centro della scena politica italiana Grillo e grillismo, qui ci si impicca con le liste regionali del Pd. Liste di cui poi ci si domanda il senso, che queste assemblee "costituenti" continuano a parere entità discretamente misteriose. Ah, frattanto si raccolgono i moduli con le firme per le candidature (ancora inesistenti), mentre nelle sezioni e nelle varie assemblee l'"entusiasmo", che già mai c'era stato, adesso non si sa nemmeno cosa voglia dire come vocabolo.
Si è preso atto fino in fondo tutti che qui stiamo giocando con la sopravvivenza dell'intera sinistra italiana (anzi che ce ne si è accorti); la voglia di sciacquarsene le mani c'è eccome, non condividendosi né il progetto né le candidature alla sua guida. Ma per spirito di responsabilità, sperando che ci sia ancora qualcosa da salvare, qui si crede che alla fine si voterà "A Sinistra per Veltroni".
Quantomeno a livello nazionale. A livello regionale veramente non c'è uno stimolo uno.
Si è preso atto fino in fondo tutti che qui stiamo giocando con la sopravvivenza dell'intera sinistra italiana (anzi che ce ne si è accorti); la voglia di sciacquarsene le mani c'è eccome, non condividendosi né il progetto né le candidature alla sua guida. Ma per spirito di responsabilità, sperando che ci sia ancora qualcosa da salvare, qui si crede che alla fine si voterà "A Sinistra per Veltroni".
Quantomeno a livello nazionale. A livello regionale veramente non c'è uno stimolo uno.
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7 agosto 2007
Le Primarie
Si aveva il timore che potessero risolversi in una cosa pochissimo seria. Col passare del tempo, pare confermarsi tutto ciò e la faccenda diventa veramente deprimente.
La caduta definitiva di serietà, al di là dell'aspetto politico, si era avuta prima con la candidatura di Marco Pannella, e poi di Antonio Di Pietro che assicura di non farlo e poi lo fa. E il comitato promotore centrale le cassa. Si autocassa quindi Colombo, causa problemi di certificazione delle firme e un certo burocratismo, e addio quindi a un progetto che, sebbene un po' squilibrato, aveva degli elementi interessanti.
Restano in corsa alla fine il giovanilista (Adinolfi), candidato dei blogger, e due economisti sintetizziamoli come liberali.
Dopodiché Rosy Bindi: la candidatura più coerente con l'idea del "partito nuovo", che però incarna anche alcuni di quegli elementi post-partitici cui qui non si ha certo intenzione di aderire. Enrico Letta; taglio economicista, e forse ci starebbe anche. Ma come si fa però a votare uno che annuncia la candidatura su YouTube? Infine Veltroni, di cui già si è detto riguardo al sincretismo delle posizioni e degli interessi che lo sostengono.
A rendere la cosa più deprimente, l'area di riferimento nel Partito parrebbe intenzionata ad appoggiare Veltroni.
Tra le tante cose positive di quando si sta via è l'evitarsi certe notizie.
La caduta definitiva di serietà, al di là dell'aspetto politico, si era avuta prima con la candidatura di Marco Pannella, e poi di Antonio Di Pietro che assicura di non farlo e poi lo fa. E il comitato promotore centrale le cassa. Si autocassa quindi Colombo, causa problemi di certificazione delle firme e un certo burocratismo, e addio quindi a un progetto che, sebbene un po' squilibrato, aveva degli elementi interessanti.
Restano in corsa alla fine il giovanilista (Adinolfi), candidato dei blogger, e due economisti sintetizziamoli come liberali.
Dopodiché Rosy Bindi: la candidatura più coerente con l'idea del "partito nuovo", che però incarna anche alcuni di quegli elementi post-partitici cui qui non si ha certo intenzione di aderire. Enrico Letta; taglio economicista, e forse ci starebbe anche. Ma come si fa però a votare uno che annuncia la candidatura su YouTube? Infine Veltroni, di cui già si è detto riguardo al sincretismo delle posizioni e degli interessi che lo sostengono.
A rendere la cosa più deprimente, l'area di riferimento nel Partito parrebbe intenzionata ad appoggiare Veltroni.
Tra le tante cose positive di quando si sta via è l'evitarsi certe notizie.
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19 luglio 2007
Furio Colombo!
Ok, si può confermare ufficialmente, Furio Colombo si è candidato, oltre a lui anche il blogger Mario Adinolfi, probabilmente anche Enrico Letta, e forse boh anche un completo outsider, un "euroburocrate".
Tutti costoro vanno ad aggiungersi a Walter Veltroni e Rosy Bindi.
Walter Veltroni già lo conosciamo, e già si è detto che, sebbene è sicuramente a tutt'oggi il politico di centrosinistra con più chances, non lo si trova adatto alla segreteria di un partito, specie nell'ottica (almeno si spera, scongiuri a parte) che alle elezioni ci si debba andare solo nel 2011. Troppi interessi attorno, la discutibile scelta di Ds e Margherita di farne il candidato designato, e una serie di contraddizioni che va a coprire. Si veda, a titolo di esempio, il fiorire di manifesti che ne appoggiano la candidatura, di cui alcuni -il "Manifesto dei Coraggiosi" di Rutelli- con punti assolutamente inaccettabili.
Rosy Bindi: alcuni dei vizi della candidatura Veltroni li risolve, è una candidatura realmente per un "partito nuovo". Solo che forse fin troppo nuovo, e una che ha dichiarato ripetutamente la necessità di liquidare il nostro passato, sezioni e feste de l'Unità incluse, beh forse è meglio andarci coi piedi di piombo!
Mario Adinolfi: gimm béne fioli, siamo alle candidature giovanilistiche (il soggetto sarebbe un noto blogger -quasi come me-, che ha deciso di portare la sfida degli under 40 per la conquista del partito, con basi ideologiche però discretamente fiacche)!
Enrico Letta ancora deve sciogliere le ultime riserve, l'euroburocrate lasciamolo perdere.
Furio Colombo, un giovincello (76 anni!), per alcuni aspetti è una candidatura di rottura. Ha di positivo la "fedeltà alla linea", alla linea dell'Unione, alla linea dell'attuazione del programma in ottica 2011 e con Prodi al governo, alla linea della corrispondenza con la volontà dell'elettorato di sinistra. Per contro pare manchi la progettualità che vada oltre l'antiberlusconismo, e un partito che ambirebbe a durare dovrebbe averla.
Un bel bestiario.
Pierluigi Bersani forse sarebbe stato il candidato ideale, persona di sinistra, concreta, con una buona base di consenso. Purtroppo ha fatto la malaugurata scelta di non candidarsi, di seguire le indicazioni del Partito per "non confondere gli elettori". Bah.
Ogni tanto ci si pensa alla soluzione che non toccherebbe pensare...
Tutti costoro vanno ad aggiungersi a Walter Veltroni e Rosy Bindi.
Walter Veltroni già lo conosciamo, e già si è detto che, sebbene è sicuramente a tutt'oggi il politico di centrosinistra con più chances, non lo si trova adatto alla segreteria di un partito, specie nell'ottica (almeno si spera, scongiuri a parte) che alle elezioni ci si debba andare solo nel 2011. Troppi interessi attorno, la discutibile scelta di Ds e Margherita di farne il candidato designato, e una serie di contraddizioni che va a coprire. Si veda, a titolo di esempio, il fiorire di manifesti che ne appoggiano la candidatura, di cui alcuni -il "Manifesto dei Coraggiosi" di Rutelli- con punti assolutamente inaccettabili.
Rosy Bindi: alcuni dei vizi della candidatura Veltroni li risolve, è una candidatura realmente per un "partito nuovo". Solo che forse fin troppo nuovo, e una che ha dichiarato ripetutamente la necessità di liquidare il nostro passato, sezioni e feste de l'Unità incluse, beh forse è meglio andarci coi piedi di piombo!
Mario Adinolfi: gimm béne fioli, siamo alle candidature giovanilistiche (il soggetto sarebbe un noto blogger -quasi come me-, che ha deciso di portare la sfida degli under 40 per la conquista del partito, con basi ideologiche però discretamente fiacche)!
Enrico Letta ancora deve sciogliere le ultime riserve, l'euroburocrate lasciamolo perdere.
Furio Colombo, un giovincello (76 anni!), per alcuni aspetti è una candidatura di rottura. Ha di positivo la "fedeltà alla linea", alla linea dell'Unione, alla linea dell'attuazione del programma in ottica 2011 e con Prodi al governo, alla linea della corrispondenza con la volontà dell'elettorato di sinistra. Per contro pare manchi la progettualità che vada oltre l'antiberlusconismo, e un partito che ambirebbe a durare dovrebbe averla.
Un bel bestiario.
Pierluigi Bersani forse sarebbe stato il candidato ideale, persona di sinistra, concreta, con una buona base di consenso. Purtroppo ha fatto la malaugurata scelta di non candidarsi, di seguire le indicazioni del Partito per "non confondere gli elettori". Bah.
Ogni tanto ci si pensa alla soluzione che non toccherebbe pensare...
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