31 ottobre 2011

Vène poi forte giù da lu stroncolino, se picchia in curva, sarà perché è ternano!

Brutta fioli ascoltare sulla piazza di Stroncone, sede di ben altri, e alti, concerti, le versioni sbagliate di "Sarà perché è ternano", "Porkamadoro" e tanti altri classici. E per di più stonate non poco.
A feste della castagna, Miranda batte Stroncone, senza storia.
Lu scooterone che certo non va piano,
co’ lu motore che sembra ‘n’aeroplano.
Vène poi forte giù da lu stroncolino,
se picchia in curva, sarà perché è ternano!

27 ottobre 2011

Eccitazione! O della sezione carte storiche dell'IGM (e del confine al Salto del Cieco e dintorni)

Come ben noto, il filmino porno di Belen Rodriguez ha scontentato in molti, che l'hanno giudicato sciatto e poco eccitante.
Niente paura! Qui oggi vi si propone un qualcosa, appena trovato sul web, che farà salire a mille l'eccitazione di ognuno di voi.
Il sito dell'Istituto Geografico Militare (della cui fondazione scopresi oggi ricorre il 139esimo anniversario dall'istituzione)! Oltre alla normale cartografia IGM a pagamento, c'è una splendida sezione di carte storiche, http://www.igmi.org/ancient/, con la possibilità di affinare la ricerca per località, con una vastissima raccolta di carte storiche, di tutti i generi e soggetti, fino alla Seconda Guerra Mondiale (a tale proposito, ci sono persino delle cartine tridimensionali dell'Itali da vedere con gli occhialetti prodotte per la Wermacht durante l'occupazione), scannerizzate con un discreto dettaglio. Come assaggio del materiale, una carrellata di mappe miltari edite nel 1820 nel Regno delle Due Sicilie, col dettaglio del confine più settentrionale del Regno con lo Stato Pontificio, che passava tra Rieti e Cittaducale, per arrivare vicinissimo a Terni, separando Cantalice e Poggio Bustone, Cima d'Arme, tagliando la Valle del Fuscello, la cresta della Pelosa dietro Polino, quindi il Carpellone verso l'Aspra (è abbastanza noto come in località Salto del Cieco vi siano gli edifici della vecchia dogana pontificia, punto di confluenza per le mulattiere dei valichi della Forcella delle Sportelle e della Forca di Monteleone), per poi tagliare l'altipiano a nord di Leonessa subito a sud di Monteleone fino al crinale sopra la Salaria, per risalire verso Forca di Presta e da lì al Piceno, e il riepilogo dei cippi posti lungo la linea di confine.
 

26 ottobre 2011

Yankee maledetti!

Yankee bastardi! Specialmente quelli di Sheybogan, Wisconsin.
Scene che fanno male al cuore.
E sarebbe da fare un discorso sull'opportunità di far circolare liberamente immagini come queste.
Qui, spinti da indignato spirito civico di denuncia, ci si fa forza, e si diffonde.

Sul "dibattito" in casa democratica

Di fronte agli ulteriori sviluppi della scena nazionale, con il governo agli sgoccioli, del tutto impotente ad affrontare alcunché, con la necessità e alta probabilità di andare a elezioni in primavera, e soprattutto con l'Italia stretta tra la crisi economica e finanziaria e un vero commissariamento di fatto da parte dell'UE, e la necessità impellente di trovare un diverso modello e proposte economiche che non siano il fare cassa sullo smantellamento della spesa sociale, desta non poca perplessità come il tema che pare essere al centro del dibattito del Partito Democratico siano i vari movimenti di Civati, Renzi, Serracchiani e "trenta/quarantenni". 
Nel contesto sopra descritto, l'urgenza pare essere il tema generazionale, e le proposte "concrete" avanzate sono perlopiù contraddittorie tra loro, su temi di secondo piano, se non apertamente destrorse, in genere nulla più che bei pensieri e buoni propositi. Con personaggi al centro dell'attenzione mediatica costruiti su basi fragilissime, dei quali non è dato sapere quali siano doti e meriti reali per cui bisognerebbe guardare loro come futuri leader del centrosinistra. L'avere un blog? Il parlare toscano? Debora Serracchiani ad esempio, chi è, che ha fatto? Qui si ricorda solo un intervento un po' critico a una qualche assemblea del PD, quindi il suo essersi accodata alla per fortuna breve stagione del "franceschinismo", e catapultata in Europa. Per carità, sarà una brava persona competente nel suo campo e tutto, ma come se ne possono trovare tanti tra gli iscritti di ogni circolo.
Nato male il PD, anzi, partito che non doveva proprio nascere, niente più che una sorta di bisogno auto-indotto a seguito del riconoscimento da parte dei dirigenti stessi di DS e Margherita della rinuncia e conseguentemente del fallimento a conseguire gli obiettivi che si erano proposti come partiti autonomi; "cresciuto" e proseguito altrettanto male, anzi peggio, essendo venuti alla luce una serie nodi ed essendosi aggravati problemi già preesistenti. E che oggi è del tutto inadeguato all'attuale momento storico.
Rimaniamo in attesa delle polemiche di area centrista per la presenza alla manifestazione nazionale del PD del 5 novembre dei leader del Partito Socialista Francese e dei Socialdemocratici francesi.

25 ottobre 2011

Gente morta

Mah... Qualche settimana fa quando scappò fuori la storia delle querele e delle minacce di Vasco Rossi a Nonciclopedia e ai suoi amministratori, epocale levata di scudi, a ragione, ma sicuramente anche sopra le righe per l'importanza della faccenda. Oggi, quando si scopre che qualcuno ha fatto qualche battuta sulla morte di Simoncelli (magari qualcuna anche abbastanza simpatica, tipo "Valentino Rossi dopo l'incidente di Sepang si fa coraggio:  - È dura ma bisogna passarci sopra"), tutti pensosi a sostenere che sì magari Nonciclopedia invece è proprio cattiva e irrispettosa. Senza magari ricordarsi che Nonciclopedia è una wiki, chiunque anche anonimamente può scrivere e modificare liberamente una voce, così che c'è quello che scrive la battuta simpatica, chi la battuta che non fa ridere, chi quella magari di cattivo gusto. Girando un po' per Nonciclopedia si trovano indistintamente sia pagine oggettivamente becere, volgari e prive di umorismo, ma anche qualche bella voce, brillante e ben scritta, che fanno cappottare. Tutto sta su chi scrive. E se qualcuno non apprezza o giudica irrispettosa l'ironia su un morto, beh se proprio vuole può anche prendere e modificare la voce.
Ciò detto, la cosa abbastanza paradossale di questa vicenda è come, per avere fatto ironia sulla morte di Simoncelli, in molti arrivano a teorizzare in nome del rispetto il non dover fare tout court ironia, satira o battute su uno che muore. A parte che allora tanta e profonda vergognIa per il Morto del Mese (breve inciso: oh, ma non si può vedere Whitfield che ha scavalcato Bonatti, solo quarto dopo 'st'attore e un opossum strabico! votate Bonatti se ancora siete in tempo!), se magari lu poro morto è Gheddafi, del quale poco ci fregava, il pluripremiato Spinoza "miglior blog italiano"; apre con una carrellata di battute sulla sua morte, con oltre 9mila "mi piace" su Facebook e tutti a commentare quanto fa ridere e come è uno dei migliori post in assoluto di Spinoza, se invece qualcuno si mette a scrivere battute più o meno simpatiche su Simoncelli su Nonciclopedia allora oh che persona brutta e vergognosa.

23 ottobre 2011

Spiriti ottobrini

Prima volta che è capitato di trovarsi a Perugia il sabato sera di un fine settimana con Eurochocolate. Scene assolutamente da dimenticare, quando nel futuro si spera sarà finito bisognerà fare studi seri per capire che è stato.
Vabbe'. A maggior ragione, ha dato ancora più soddisfazione lasciare Perugia per la musica, i boschi, il panorama su Terni, il cibo e l'ottimo vinello (yes) della Sagra del Marrone di Miranda, nel migliore spirito ottobrino.

20 ottobre 2011

Della comprensione e degli ombrelli

Berlusconi sulla morte di Gheddafi, ore 14.08: "Sic transit gloria mundi".
Bravu, hai capitu?

Comunque, cosa probabilmente ben più importante, tutto ciò è un complotto della NATO affinché Steve Jobs non stravinca il Morto del Mese di Ottobre? In tal caso, al netto dell'ingerenza delle potenze straniere nel concorso, grazie NATO! Mo' capisco il senso di quell'intervista là di Berlinguer e degli ombrelli. Del resto è il compagno Berlinguer, ce la sapeva.

18 ottobre 2011

Ucronìa

«Embe’, noi avevamo la liberazione nazionale dal fascismo e poi doppo co’ la speranza di arrivare al socialismo che ancora non ce semo arrivati. E allora co’ la lotta partigiana quasi ce se doveva arrivare. Dopo finita la lotta partigiana – Terni è stata liberata undici mesi prima delle altre province d’Italia – il povero compagno Togliatti fece l’intervento; convocò tutti i comandanti partigiani e tutti i dirigenti del partito provinciali e regionali di tutta l’Italia. Fece un intervento, disse che c’erano l’elezioni. “Voi ciavete l’ascendente, Omega” – il mio nome de battaglia del partito. Me l’aveva dato Gramsci. Invece quello de partigiano era Pasquale – “v’ho invitati per questo, voi ve dovete da’ da fa’ perché dovemo vince l’elezioni”. Hanno parlato cinque sei e se trovavano d’accordo. Io ho alzato la mano: “Compagno Togliatti, io non mi trovo d’accordo”. “Perché Omega?” “Non mi trovo d’accordo perché Lenin disse: quando passa il tordo bisogna tiràje. Se non si tira quand’e passa, non si sa quando si può più tirare. Oggi passa il tordo; tutti i capi fascisti sono scappati via, non solo da Terni” – tutti quell’antri: “Anche da le parte nostre”, dissero – “ed allora questo è il momento. Noi, le armi, senza che ce spiegamo, - glie dissi – stanno dove stanno”. L’avevamo nascoste, eh. “E’ il momento, gli damo giù e facciamo il socialismo”.
Lui mise la proposta mia e la proposta sua all’approvazione; la sua ebbe quattro voti più della mia. E passò la sua. Dopo m’hanno dato ragione, però. C’era Terracini e Longo, quando parlavo io – io stavo a parla’ qui, così, no? e loro stava a sede’ lì, là davanti, tre metri, quattro metri. Quand’io parlavo loro s’alzarono in piedi e fecero: erano d’accordo. E invece Togliatti non fu d’accordo, però lo ricordo se l’ha avuto, perché ha messe le votazioni, de settantasei io n’ho pigliati settantadue».
 


Alfredo Filipponi, antifascista e dirigente comunista, animatore e propulsore della Brigata Garibaldina "Antonio Gramsci", intervistato nel 1973, ormai gravemente malato, da Alessandro Portelli. Tratto da "Biografia di una città - Storia e racconto: Terni 1830-1985".

Al Dottor Lorenzo Gaggi

Si vuole oggi celebrare l'avvenuta laurea in medicina e chirurgia del Dott. Lorenzo Gaggi, a seguito della discussione tenutasi a Perugia il 10.10.2011. L'osservatore più attento dirà che è passata già una settimana, ma insomma, non è un discorso di pigrizia del blogger, lasciar passare del tempo è solo un modo di enfatizzare e celebrare meglio la grandezza dell'evento.

Lungo sarebbe tessere le lodi di Lorenzo Gaggi. Amico esemplare, coinquilino integerrimo, futuro geriatra professionale e capace. Mai tiratosi indietro nel momento di scappare la sera a bere qualcosa. Propositore e compagno di tante belle cose, cantine ad Apecchio, Ceri a Gubbio, Primo Maggio a Roma. Credo che forse sia a lui che bisogna tributare la scoperta del Faliero. Amante della vecchiezza. Mostruoso nelle foto. Malato nei momenti più inopportuni. Fonte del termine "sgatto" (e "stória") nel linguaggio di tante persone, propalatore delle "voci". Miracolato (poi apostata) da Sant'Ubaldo. Tali e tante sono le sue virtù e i suoi appellativi, che si potrebbero creare le litanie gaggiane.

Per mettersi sulla scia del beneamato post "Dottori", foto di repertorio datata Oktoberfest 2009 del Gaggi in tipica posa "Nico' che'séga me fai le foto da vicino che sembro un mòstro" (sebbene l'autore in questo caso non sia il sottoscritto, ma il concetto è il medesimo).

17 ottobre 2011

Dopo gli scontri del 15 ottobre

La reazione a come è andata a finire la manifestazione di sabato 15 ottobre a Roma è una profonda rabbia, per come è stata buttata via una grande piazza, una manifestazione che poteva veramente contribuire a dare una svolta all'attuale situazione di stallo. E invece oggi dobbiamo stare qui zitti a sentire parlare di reazione, di leggi speciali.
Vabbe'.
Che la possibilità di scontri era concreta ce lo si sapeva un po' tutti, la tensione in giro è abbastanza palpabile, e altrettanto si sapeva che l'organizzazione (e la piattaforma della manifestazione) era alquanto caotica, confusa e approssimativa. Ma è andata peggio di come ci si aspettava, come è stato giustamente rilevato da diversi osservatori con la violenza rivolta in primo luogo verso gli stessi manifestanti, sfruttati come carne da macello, o che hanno addirittura pagato pesantemente di persona, come il compagno Enzo Mastrobuoni.
Brutta aria. Anzi che ci si è risparmiati quasi del tutto questa volta una serie di distinguo, i giustificazionismi che hanno accompagnato certi episodi come alcuni degli scontri in Val Susa, e soprattutto sempre a Roma il 16 dicembre scorso. Il retroterra è quello. Stessa prospettiva dello scontro fine a sé stesso, con l'ottica del tanto peggio tanto meglio. Lo Stato... Boh, certo le condizioni "sul campo" non erano agevoli, e di sicuro è facile dare giudizi da dietro una tastiera. Però che ci sia stata quantomeno una inadeguatezza nella prevenzione di scontri annunciati (che se lo capiva il cittadino medio, ci si augura che al Ministero degli Interni certe cose le sappiano).
Che fare. In primo luogo adesso vigilare, anche in campo "amico" (leggesi Di Pietro) per preservare gli spazi di esercizio della democrazia, contro le leggi speciali e quant'altro. Che già, leggo in questo momento, la Questura di Roma ha negato l'autorizzazione alla FIOM per un corteo questo venerdì a Roma. E in piazza... Anzitutto evitare ammucchiate e mancanza di organizzazione, quindi smettere decisamente di ammiccare o giustificare certi movimenti, e isolarli con forza, infine cercare di ricreare un vero servizio d'ordine, non quattro regazzetti che si tengono sottobraccio, ma gente che si assuma rischi e responsabilità, che c'è poco da scherzare. Se no, ce la scordiamo la democrazia.

15 ottobre 2011

Grazie per la comprensione signor Bombassei!

"I giovani ogni tanto è giusto che scendano in piazza, l'importante è che siano propositivi."
Alberto Bombassei, vice presidente di Confindustria, poc'anzi.

Grazie per la comprensione signore, troppo buono!

14 ottobre 2011

Spezzando una lancia per i Radicali

In primo luogo, il pensiero grato che vola a Veltroni.
In secondo luogo, se in ipotesi passando nel centrodestra i radicali riuscissero a ottenere un provvedimento di clemenza e qualche riforma strutturale che svuoti le carceri, tanto di cappello, il gioco varrebbe la candela (che poi tanto daje, non è per i radicali che Berlusconi cadrà o resterà in piedi): il punto è che, comunque, provvedimenti del genere non sono certo nell'aria, né la maggioranza c'avrebbe i numeri, ma soprattutto la volontà, per farli.
In terzo luogo, e veniamo alla pars costruens, che s'è titolato di volere spezzare una lancia in favore dei radicali, alla Bernini tocca dire che 28 giorni o quello che sono di sciopero della fame esteticamente parlando le hanno fatto proprio bene.

13 ottobre 2011

Avanti un altro giorno e una nuova fiducia alla Camera

Sempre lì ritorniamo, Berlusconi e con sé il centrodestra stanno scivolando ogni giorno più in basso, ultima la clamorosa sconfitta di martedì sul bilancio. "Maggioranza" allo sbando, divisa al suo interno, senza un briciolo di progetti per il futuro, salvo che tirare avanti. Sempre più impellente diventa allora la necessità delle dimissioni, e delle elezioni immediate, per il bene del Paese e per cercare di potere dare una svolta politica.
Domani voto di fiducia alla Camera; ma, ad onta di tutto ciò, Berlusconi riuscirà a riottenerla, magari anche con un buon margine, e via di nuovo, a tirare avanti qualche altra settimana fino al prossimo ostacolo.
E continuiamo a rimanere appiccati, in attesa di non si sa che cosa che possa finalmente sbloccare la situazione. E sempre, con le opposizioni che ci mettono del loro nel fare di tutto per evitare di riuscire a costruire un'alternativa che sia realistica: specie il PD nuovamente spaccato, lungo linee interne sempre più incomprensibili, con larghissima parte del partito che punta a un governo di transizione che arrivi al 2013, puntando esclusivamente sull'alleanza coi centristi e i finiani. Tanto che pare una posizione clamorosa la decisione delle opposizioni parlamentari di non presentarsi in Aula durante le quattro chiacchiere di Berlusconi.
Avanti un altro giorno. Vediamo che succederà in piazza sabato 15 ottobre, se almeno da lì riuscirà a venire una spinta propulsiva.

12 ottobre 2011

Dei vizi e della decadenza di SEL romana dovuti alla mancanza del centralismo democratico

Bene ha fatto Vendola a prendere immediatamente le distanze dal disgraziato e idiota manifesto di SEL di Roma su Jobs.
Prima considerazione, è solo uno dei tanti frutti e la riprova del rincoglionimento generale a sinistra sulla Apple, si ricordava come già qualche anno fa il video del discorso di Stanford utilizzato come apertura del congresso dell'Udu di Perugia, si è visto in questi giorni con quest'isteria generale, Repubblica con i messaggini di cordoglio stile TRL, epitaffi e dediche e memento in ogni dove.
Seconda considerazione, ok, fatta la cazzata, bene la replica di Vendola, ma mo' dimostriamo di essere un partito serio, centralismo democratico, e dirigenza del partito romano commissariata in blocco e mandata a zappa' li campi. Oh.

7 ottobre 2011

Bertinottiana 2011

Bertinotti non c'ha tutti i torti a paventare il forte rischio della sinistra, a puntare al governo in questa Italia, di "vendersi l'anima", necessariamente costretta a politiche neoliberiste e a ricercare alleanze e compromessi al ribasso, come ha dichiarato in recenti interviste e interventi.
Ma non se ne può uscire con le soluzioni che propone, fosse per lui è già da due anni e mezzo, da prima delle Europee 2009, che propone di non partecipare neanche alle elezioni, e la storia dei "movimenti", entità nebulosa ed eterogenea, è ormai proprio una sua fissa storica dal 2001.
Vabbe', quantomeno fa sorridere vedere un discreto numerolo di rifondaroli che dopo anni di insulti tutti seri e composti concordano e apprezzano il ritorno del compagno Fausto dalle scelte di SEL.

6 ottobre 2011

Quanto tempo è passato da quel giorno d'autunno... mmh mmh.

Non ci si può esimere dal commentino sulla morte di Steve Jobs.
1 porca miseria amarezza che già sappiamo chi il 1° dicembre diventerà Morto del Mese di Ottobre 2011 (frattanto, votare Bonelli o Bonatti, che entrambi se lo meritano per davvero).
2 quando nel 2009 la segreteria uscente dell'UDU di Perugia pensò bene di inaugurare il V Congresso col famoso video di stare matti affamati etc, la sensazione che ci si fosse un po' tutti rincoglioniti, specie in virtù del fatto che eravamo una platea diciamo più o meno di sinistra, che ci andavamo a trovare come eroi ispiratori Jobs, è stata molto forte (sensazione oggi più che riconfermata).

[Aggiornamento in progress - ma ci diamo una calmata? ma 'sti gran cazzi, francamente, di Jobs... Il nuovo Leonardo da Vinci, l'uomo che ha inventato il futuro... ma va' va'... tutte 'sta storia per uno che, all'osso, era un bravo imprenditore. Giusto il "santo subito" ormai ci manca.]

[Aggiornamento in progress bis - dai commenti di Giap - Wu Ming: "Forse bisognerebbe sempre diffidare dai padroni col maglioncino. Pure Marchionne ce l’ha…"]

4 ottobre 2011

Analisi sulla proposta abrogativa referendaria del "Porcellum", a raccolta firme conclusa

Non ho firmato per il referendum per l'abrogazione dell'attuale legge elettorale, per il ritorno al Mattarellum.
1 nel merito, il Mattarellum non la reputavo una cattiva legge elettorale, anzi (poi certo, meglio dell'attuale non ci vuole troppo...): 75% a collegi uninominali maggioritari e 25% proporzionale garantiva una discreta governabilità, rappresentatività e legame col territorio. Ma non è certo la migliore delle leggi possibili, anzi. Era semplicemente una legge piuttosto adeguata alla situazione politica a cavallo tra anni '90 e Duemila, con un bipolarismo più o meno indotto, poiché il collegio maggioritario uninominale favoriva naturalmente la concentrazione e le alleanze. Ed appunto, erano gli anni dell'Ulivo e della Casa delle Libertà. Nell'attuale contesto politico, molto mutato negli ultimi anni, non so se questo sistema elettorale sia il più adeguato per garantire rappresentatività, anzi, probabilmente è vero il contrario. Ma di queste preoccupazioni in Italia poco ce ne curiamo, ci divertiamo a discettare di modelli, pretendendo magari che il sistema politico si adegui al sistema elettorale. Che non è proprio il modo migliore per affrontare la questione.
2 la criticità dell'attuale legge elettorale maggiormente rilevata è la questione delle liste bloccate, per cui di fatto, compilando le liste elettorali, già si sa in partenza chi verrà eletto o meno. Sacrosanto. Il collegio uninominale invece inserisce un elemento di alea (a seconda del collegio), e più o meno un maggiore rapporto col collegio elettorale (su base più o meno cittadina, anziché regionale). Ciò detto, non è che in automatico aumenti la democraticità della faccenda, la prassi era sì il poter scegliere tra due/tre candidati, ma questi erano di fatto scelti, così come le attuali liste di "nominati", sempre dagli stessi accordi tra segreterie di partito. Se non si rivoluziona nettamente il sistema alla base, non è che si rivoluziona la democraticità del sistema.
3 altra argomentazione avanzata spesso dai referendari, e ripresa da molti, è la natura di pungolo che il referendum dovrebbe avere sul Parlamento per sollecitare una riforma delle legge elettorale. Questa è la più debole. Già è stata detta qualche anno fa, sul primo referendum celebrato sul tema, che proponeva una modifica del "Porcellum" per cui si sarebbe assegnato il premio di maggioranza non alla coalizione, bensì al primo partito. Se il referendum fosse passato, sarebbe stato un obbrobrio di legge, di una antidemocraticità assoluta. Però firmammo in tanti, io compreso, appunto con la speranza che ciò spingesse il Parlamento a legiferare. Eh parecchiu. Il Parlamento se ne fregò, e andò come doveva andare (e per fortuna), mancato raggiungimento quorum. Stante anche l'incertezza e la fragilità delle sorti della legislatura, è francamente improbabile che il Parlamento sia in grado di elaborare e trovare l'accordo su una legge elettorale prima delle elezioni. Bisogna perciò tenere ben presente, in caso non si vada a elezioni anticipate nella primavera del 2012, la possibilità di successo del referendum, e ritorno al voto nel 2013 col "Mattarellum", valutando quindi le conseguenze.
4 da ultimo, adeguatezza dello strumento referendario. C'è stato molto entusiasmo dopo la vittoria dei referendum del 12 e 13 giugno, col raggiungimento del quorum dopo moltissimi anni. Sarebbero però da frenare un po' gli entusiasmi, tale risultato si è ottenuto in condizioni politiche particolari, non facilmente replicabili, nonostante il diffuso malcontento verso l'attuale legge elettorale. C'è possibilità di successo, ma è opportuno andarci un po' coi piedi di piombo, valutando con attenzione tutti gli aspetti. Che il referendum, in sé, non è la bacchetta magica, la risoluzione di ogni problema politico.

Morale della favola. Se si arriverà a votarlo, probabilmente parteciperò votando sì ai quesiti referendari, che il Mattarellum mi pare comunque migliore della legge elettorale vigenti. Non ho voluto comunque appoggiarlo, non firmando per la presentazione dei quesiti, per tutte le perplessità sopra espresse. Ho espresso solo adesso queste valutazioni, a raccolta firme conclusa, poiché comunque il mio partito di riferimento, Sinistra Ecologia Libertà, pur con decisione non eccessivamente partecipata e condivisa all'interno del partito, ha dichiarato di appoggiare la raccolta firme.

3 ottobre 2011

Pro life pro Nonciclopedia

Nella campagna lanciata a sostegno di Nonciclopedia contro Vasco Rossi e i suoi assai scorretti e arroganti avvocati, tra le cose migliori è vedere l'appoggio espresso da un'amica alquanto cattolica conservatrice, con la quale infinite discussioni su fecondazione assistita, testamento biologico etc, al sito ospitante uno splendido articolo su Eluana Englaro.

1 ottobre 2011

I'm shufflin' thru the Terni bowl, but my head's in Apecchio

In questo momento più che mai, con la mente e il cuore ad Apecchio, a campare di vino come il lepre di paura, rompere ai gruppi affinché suonino Casa e chiesa, cantare la Menca asportando tavoli da birreria.