Pieno sostegno allo sciopero generale indetto per domani dalla CGIL (pur non capendone appieno la tempistica e le motivazioni, il manifestare contro l'austerity, dopo la sostanziale acquiescenza ed inerzia purtroppo manifestata dal sindacato nell'ultimo anno, mentre il governo Monti indisturbato faceva macelleria sociale, abolendo l'articolo 18, aumentando la tassazione indiretta, tagliando i servizi e le pensioni).
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13 novembre 2012
16 aprile 2012
Prendendo atto del fallimento odierno dell'opposizione all'abrogazione dell'art. 18
Qualche tempo si fa si esprimeva l'auspicio che la battaglia per l'art. 18 potesse essere non solo una trincea irrinunciabile, ma anzi invece un punto di ripartenza, di avanzamento, di opposizione a questo governo e di costruzione di un'alternativa.
Al momento, si deve purtroppo constatare che nulla di tutto ciò sta avvenendo. Col contentino della possibilità del reintegro nel caso di licenziamento privo di giusta causa per motivo economico palesemente insussistente (per dirla secondo la parafrasi dello stesso Monti, "il reintegro è riferito a fattispecie estreme ed improbabili"), il PD ha messo a tacere ogni polemica interna ed esterna, rivendicando anzi la "riforma", e lo stesso dicasi dei sindacati. La stessa CGIL pare inerte, riducendosi a prendere atto di rapporti di forza probabilmente sfavorevoli, cercando al più di salvare il salvabile, e finendo così per dare carta bianca a una riforma dannosa e inaccettabile sotto quasi ogni profilo, non solo l'abrogazione dell'art. 18.
Purtroppo, è da prendere atto dell'inadeguatezza della CGIL di Susanna Camusso di svolgere un ruolo paragonabile a quello che, provvidenzialmente, ha svolto negli ultimi anni in molte battaglie. Tant'è che gli unici strepiti che si sentono sulla riforma del mercato del lavoro sono quelli della destra e dei falchi delle associazioni imprenditoriali, che vogliono una norma ancora più reazionaria ed estremista.
I media ci mettono del loro, adesso al centro dell'attenzione ci sono solo la polemica antipartitica, gli scandali, l'abolizione del finanziamento pubblico. E Monti e il suo governo continuano imperterriti, insieme a gran parte dell'Europa, a percorrere il loro (nostro) percorso suicida.
3 marzo 2011
Pseudo sciopero generale
Sciopero generale, proclamato dalla CGIL.
Di 4 ore, il 6 maggio, fra due mesi.
Meglio che niente. E anche, meglio tardi che mai.
Però porca miseria, un po' più di coraggio. Uno sciopero generale di 4 ore, a due mesi da ora, non serve a niente. E' all'atto pratico quasi come non farlo, logorando uno strumento di lotta che sarebbe indispensabile e utile per cercare di dare una scossa e uscire dall'empasse e dal degrado politico, economico e sociale in cui ci troviamo.
Di 4 ore, il 6 maggio, fra due mesi.
Meglio che niente. E anche, meglio tardi che mai.
Però porca miseria, un po' più di coraggio. Uno sciopero generale di 4 ore, a due mesi da ora, non serve a niente. E' all'atto pratico quasi come non farlo, logorando uno strumento di lotta che sarebbe indispensabile e utile per cercare di dare una scossa e uscire dall'empasse e dal degrado politico, economico e sociale in cui ci troviamo.
3 novembre 2010
Buon lavoro alla compagna Camusso
Un grazie al compagno Guglielmo Epifani.
Sono stati otto difficili anni, iniziati nel 2002, con l'art.18 sotto attacco, per arrivare ad oggi, 2010, in cui è l'intero sistema del mondo del lavoro, coi suoi diritti, le sue relazioni, la sua unitarietà, a essere sottoposto a continui smantellamenti e ricatti. Priva di una controparte politica, isolata dagli altri sindacati, che hanno scelto troppo spesso di abdicare alle loro funzioni, la CGIL è riuscita a restare un punto di riferimento per chiunque voglia cercare di cambiare in meglio questo paese.
La compagna Susanna Camusso, da oggi segretaria generale, ha di fronte a sé un lavoro difficile ma indispensabile. I più grandi auguri di buon lavoro.
Sono stati otto difficili anni, iniziati nel 2002, con l'art.18 sotto attacco, per arrivare ad oggi, 2010, in cui è l'intero sistema del mondo del lavoro, coi suoi diritti, le sue relazioni, la sua unitarietà, a essere sottoposto a continui smantellamenti e ricatti. Priva di una controparte politica, isolata dagli altri sindacati, che hanno scelto troppo spesso di abdicare alle loro funzioni, la CGIL è riuscita a restare un punto di riferimento per chiunque voglia cercare di cambiare in meglio questo paese.
La compagna Susanna Camusso, da oggi segretaria generale, ha di fronte a sé un lavoro difficile ma indispensabile. I più grandi auguri di buon lavoro.
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