Visualizzazione post con etichetta primarie 2012. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta primarie 2012. Mostra tutti i post

11 aprile 2013

Trasparenze delle rendicontazioni, tra Renzi e i grillini...

La trasparenza della rendicontazione delle spese della campagna elettorale del M5S, che (sorvolando sui 140mila € su 350mila dichiarati impiegati per la misteriosa "consulenza spese legale/tributaria") fornisce solo le spese sostenute direttamente per lo Tsunami Tour, senza fornire invece alcuna indicazione, provenienza e utilizzo, delle somme spese per la campagna elettorale sui territori, pare tanto quella di Renzi durante la campagna per le primarie, quando pubblicava gli spicci per la "benzina del camper", tralasciando invece le centinaia di migliaia di euro spesi e impiegati dalla sua fondazione...

2 marzo 2013

Se ci fosse stato Renzi?

Tra le cose più irritanti del post-voto, come se non stessimo abbastanza nella merda dal dovere perdere tempo con 'ste sciocchezze, c'è quella, ampiamente ripetuta, del "se ci fosse stato Renzi era un'altra storia".
Il problema non si pone.
In primo luogo, è sciocco e aleatorio un esercizio di ricostruzione ex post, specie alla luce dai diversi elementi che, avvenuti dopo la fine delle primarie, hanno cambiato sensibilmente il contesto politico nel quale siamo andati al voto.
In secondo luogo, poco da recriminare: il candidato premier del centrosinistra è stato scelto democraticamente attraverso le primarie, e Renzi le primarie le ha ampiamente perse (pur potendo contare sull'aiuto esterno di un'ampia fascia di elettori non di centrosinistra).
In terzo luogo, se anche ci fosse stato Renzi, e in ipotesi avesse vinto le elezioni, poco mi sarebbe cambiato. Non lo avrei mai votato, e oggi starei senza dubbio alla sua opposizione. E pace.

4 dicembre 2012

Due note sul risultato di Renzi

Dall'analisi finale del voto delle primarie, due cose:
1 Renzi pare che, globalmente, a stento raggiunga il numero di voti assoluti raccolti al primo turno: pur tenendo conto del calo globale dei votanti, ma anche che è difficile dipingere i renziani come demoralizzati e demotivati dopo il risultato del primo turno, ampiamente pompato, l'impressione è che, con la condotta tenuta nel corso dell'ultima settimana, Renzi si sia lasciato diversi voti per strada, facendo cambiare idea a non pochissimi elettori che al primo turno lo avevano votato;
2  al netto della retorica, si nota come la grande maggioranza delle zone del paese considerate tradizionalmente più dinamiche e meno conservatrici, a partire dalle città e dal Nord Italia, abbiano votato Bersani con percentuali superiori perlopiù alla media nazionale: il risultato elettorale di Renzi, paradossalmente (ma fino a un certo punto), si fonda primariamente sul consenso raccolto proprio in quelle regioni in cui l'"apparato" sarebbe più forte e più in grado (in teoria) di indirizzare il voto, in Toscana e in Umbria.
Rivedere un po' delle categorie con le quali si è abituati ad analizzare il paese sarebbe opportuno, che stanno diventando rapidamente molto obsolete.

2 dicembre 2012

Controendorsement

Francamente, fino all'altro giorno ero quasi convinto a non partecipare al ballottaggio, tutto 'sto "profumo di sinistra" in Bersani non è che lo senta, o meglio, è affiancato e coperto da tante altre "puzze", e non l'ho sentito spendere parole e prendere impegni su tutta una serie di punti che giudico dirimenti.
Però... dopo tutte le polemiche di questi ultimi giorni, di Renzi non ne posso proprio più, e al seggio ci vado, con l'essenziale motivazione di votare contro di lui e il suo (per restare in tema olfattivo) "tanfo", di metodi e contenuti.

30 novembre 2012

Vendolismo democratico da ballottaggio

Ganzu scoprire l'inaspettato "vendolismo" peloso di tanti democratici sotto ballottaggio...
[quando che poi tocca riconosce -purtroppo- che con 'sta storia del "profumo" Vendola non è che c'abbia messo proprio tanto a concedersi...]

28 novembre 2012

Memorie corte

Tra i più grossi vizi che abbiamo, come elettori italiani, è la memoria molto molto corta.
Ora, per esempio, capisco che Renzi, oltre a sollevare la canea per permettere anche a nuovi potenziali elettori di partecipare al secondo turno (che poi perché un potenziale elettore delle primarie, ben sapendo quali fossero le regole, non abbia voluto registrarsi e votare al primo turno, mentre lo voglia fare solo al ballottaggio, è abbastanza un mistero, se le sue motivazioni sono limpide), voglia cercare di intercettare un po' di elettorato di sinistra che ha votato Vendola, però è abbastanza poco credibile mentre, dichiarando la volontà di non allearsi con Casini, pare volersi presentare come l'alfiere di una coalizione più spostata a sinistra rispetto a Bersani. Porca miseria, non sono passate neanche tre settimane da quando nell'intervista ad Avvenire dichiarava testualmente "a me non interessano le alleanze né con Vendola, né con Casini. [...] Sì, il Pd di Renzi può correre e vincere da solo.", cui sono seguite altre amenità del peggior repertorio veltroniano su lui che porterebbe il PD da solo al 40%. Per carità, non condivido per niente la strategia di Bersani dell'accordo con l'UDC, e lo reputo un punto critico e dirimente di un'alleanza tra SEL e PD, però quanto meno tocca dare atto che il problema del con chi presentarsi alle elezioni e cercare di fare una maggioranza parlamentare se lo pone, contrariamente a quanto ha finora dichiarato Renzi (e uno che si candida a volere essere l'aspirante premier, senza neanche dire chiaramente quale idea di alleanza propone per le elezioni, un po' preoccupante lo è).
Peggio ancora, quando adesso Renzi vuole spacciarsi per l'antimontiano, quello che non lo vuole nel governo. Premesso che, in realtà, anche su questo le differenze con Bersani sono molto sfumate, lui che ha sempre dichiarato il totale appoggio all'agenda Monti? Che il 9 novembre, anche qui meno di tre settimane fa, espressamente non escudeva ministri montiani nel suo ipotetico governo, e a inizio di settembre pare (mai smentito) addirittura ragionasse di lasciare, in caso di vittoria, il posto allo stesso Monti?
Tanto per togliersi un sassolino. E' facile parlare di abolizione del finanziamento pubblico, quando solo in una città come Terni hai i soldi per due gazebo, per affittare un immobile commerciale di due vetrine in centro come sede del comitato elettorale, per pagare addette al volantinaggio e dare un'indennità ai rappresentanti di lista. Altro che tetto dei 200mila €.

26 novembre 2012

Tre cose al volo sul primo turno delle primarie

Globalmente, tutto come da previsioni - purtroppo. 
Tre punti al volo sul primo turno delle primarie.
1 il risultato delle primarie in Umbria è un pessimo viatico per le prossime amministrative: è l'ennesimo segnale di sgretolamento del blocco sociale e politico che per anni è stato maggioritario, ed è frutto del tangibile forte rigetto e discredito che, a torto o ragione, si avverte nei confronti della classe dirigente del centrosinistra umbro (che sarà il caso l'affronti questa situazione, finora ci si è salvati per la pochezza degli avversari, ma di questo passo pare difficilmente evitabile un botto clamoroso in primavera);
2 il risultato per Vendola, piantato alle previsioni dei sondaggi della vigilia, è oggettivamente deludente, che non siamo riusciti a costruire consenso attorno a quella che era una proposta politica oggettivamente valida, di reale alternativa di sinistra; non stupisce di certo come dato, era oggettivamente difficile che andasse diversamente e lo si poteva capire da molti mesi, per cui ci sarà molto da ridiscutere, ma rimane comunque un grosso rimpianto per l'occasione che abbiamo perduto;
3 è tutto da vedere che Bersani abbia il mio voto al secondo turno, tanta voglia di portargli l'acqua co' le recchie non ce l'ho di certo.

25 novembre 2012

Un voto per Vendola alle primarie

Nonostante i non pochi dubbi su quella che potrà esserne la reale efficacia (non si sa quale sarà il sistema elettorale col quale si voterà, quali saranno veramente le coalizioni, se sarà possibile evitare un governo di grande coalizione, che possa portare avanti un programma di governo non eterodiretto) e sulla bontà della scelta strategica di fondo di parteciparvi e legarsi in questo modo al PD, già che ormai si fanno, queste sono un'occasione che vale assolutamente la pena di sfruttare queste primarie.
Partecipare, e votare Vendola, per provare a portare avanti una politica che sia di reale -e indispensabile- alternativa a quella portata avanti negli ultimi anni da Monti, da Berlusconi, e spesso anche dallo stesso centrosinistra (e che di fatto, senza vere sostanziali differenze, riproporrebbero Bersani e Renzi). Una politica apertamente di sinistra, che proponga una revisione profonda delle politiche economiche, del rapporto e della funzione dell'UE, che faccia scelte di parte senza ipocrite equidistanze (che finiscono sempre per fare il gioco dei più forti), che scelga un'opzione pacifista netta in politica estera.
Partecipare alle primarie, e votare Vendola. Parafrasando Il Tale, non abbiamo da perdere che le nostre catene...

6 novembre 2012

Il punto politico di mezzo autunno

Aspettando che si dice oltre oceano, brevi note sugli ultimi dieci giorni.
Elezioni siciliane. Mah, più che tanto, nel complesso, nessuna particolare sorpresa, vista "da qua" è sempre abbastanza difficile stare appresso alla politica siciliana, e poco ci si aspetta. Il punto centrale, che fa specie, è l'astensione oltre al 50 %. Alla luce di questo dato, della assoluta frammentazione del quadro politico, della delegittimazione popolare di liste e partiti che, al netto, anche i più votati sono ciascuno rappresentativi neanche di un elettore su dieci, anche il risultato (indubbiamente notevole) dei grillini è in realtà, rispetto alle potenzialità, alquanto zoppo. Di certo, del tutto fuori luogo è stato il trionfalismo di Bersani. Andando però al secondo nodo critico, guardandosi un po' in casa, ok che come detto dalla Sicilia non si ha nessuna particolare aspettativa elettorale, però porca miseria, il risultato elettorale del 6 % delle sinistre è disastroso. In voti netti appunto, vuol dire che a stento un siciliano su trenta ha scelto di dare il suo voto a quella che dovrebbe essere realmente una proposta politica alternativa e di rottura. Fattori ostili, leggerezze, ok, svariati, però un risultato come questo non è una tornata elettorale andata male, è indice di un problema politico enorme per la sinistra, il rischio di diventare del tutto superflui è concreto.
Province, legge elettorale etc. Senza stare a entrare nel merito (altamente discutibile) degli ennesimi provvedimenti sui quali si sta pronunciando il governo Monti, si rileva solo che, politicamente, esso non ha la benché minima legittimazione per approvarli, e non è tollerabile l'abuso che sta continuando a fare, complice un Parlamento vergognoso sul quale ha potere di ricatto, della decretazione d'urgenza, antidemocratica e palesemente incostituzionale.
Di Pietro. Senza stare a riscomodare la genialata veltroniana di portarlo in Parlamento come unico proprio alleato, è da anni una delle anomalie negative della sinistra italiana. A quanto pare, finalmente sembrerebbe essere alla frutta, schiacciato fra trasformismi, scandali e Grillo; speriamo sia veramente così, che quantomeno potrebbero rimettersi in circolazione un po' delle energie positive (e non sono poche) che in questi anni hanno appoggiato l'IDV.
L'altro giorno, con una partecipazione di pubblico superiore alle aspettative, comizio a Terni di Nichi Vendola. Mai stato un "fan" sfegatato, e i dubbi sulle scelte politiche, a partire dall'opportunità delle primarie, permangono in larga parte. Che però sia, nell'odierno quadro politico italiano, una personalità nettamente superiore alla media, e altrettanto, che con la scelta di partecipare alle primarie, dopo mesi di isolamento mediatico, finalmente si sia riusciti a tornare a far sentire le proprie idee, e qualcosa di differente dalle magnifiche sorti del governo tecnico, da Grillo e dalla polemica Renzi/Bersani, è innegabile.

17 ottobre 2012

Il ritiro di D'Alema - Basta con questa manfrina

L'augurio è che con l'annuncio di D'Alema di non ricandidarsi al Parlamento gli si dia una chiusa con tutte 'ste fregnacce. Che porca miseria, non si può stare per giorni a parlare prima di Veltroni, poi di D'Alema, cosa gli risponde Bersani, come interviene Renzi, cosa replica D'Alema. In teoria (molto in teoria) con le primarie si dovrebbero confrontare linee politiche, proposte e idee differenti, per scegliere quale dovrà candidarsi a rappresentare e guidare un futuribile governo di centrosinistra. Tutta 'sta manfrina (che va avanti da settimane) è del tutto strumentale esclusivamente alle battaglie di posizione interne al PD, inutile ai fini del senso del primarie, ma soprattutto completamente avulsa da quella che è la situazione politica, economica e sociale che stiamo vivendo, da quelle che sono le necessità del Paese.

4 ottobre 2012

L'annuncio della candidatura vendoliana

Mai stato, e neanche tuttora, particolarmente entusiasta della volontà di Vendola di partecipare alle primarie (e di questo e di altro, dopo parecchio, qui se ne parlerà a breve).
Però tocca riconoscere che, quantomeno, intanto l'annuncio della sua candidatura è, almeno parzialmente, riuscita a riportare al centro del dibattito un minimo di programmi e contenuti, dopo che per settimane s'è visto solo il confronto Renzi-Bersani, su un piano e con tematiche e con toni surreali e privi di concretezza (per dire, va avanti da un mese con la sua campagna, ma ancora sfugge di capire con chi e per fare che, almeno a grandi linee, voglia governare Renzi - se vuole governare).
Purtroppo solo parzialmente però, stante che oggi, e nei giorni a venire, si parlerà e si polemizzerà solo sulle (sacrosante) regole che forse verranno date a queste primarie.