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29 giugno 2013

Processi berlusconiani...

La condanna in primo grado a 7 anni per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile di Berlusconi tange molto relativamente. Uno perché è una condanna in primo grado. Due perché che sia un delinquente ce lo si sa, ma non è questo certo il maggiore dei problemi che ha rappresentato e rappresenta per l'Italia. Tre perché la questione giudiziaria di Berlusconi è stata ed è tuttora un diversivo rispetto alle questioni politiche.
Semmai, risultano più importanti altri due di processi che lo vedono coinvolto, quello all'ex senatore dell'IDV De Gregorio, materialmente "comprato" da Berlusconi, e determinante nella caduta del governo Prodi, che ha richiesto il patteggiamento della pena, e la condanna per violazione di segreto d'ufficio sul caso Unipol, che tanto fango gettò all'epoca, indebolendoli, sui DS. Processi - e condanne - più gravi, perché non sono reati commessi "per conto proprio", ma di rilevanza politica, pubblica, condotte giudizialmente accertate e di rilevanza penale che hanno fattivamente influito sul quadro politico dell'epoca, sull'espressione del voto degli elettori.

20 settembre 2012

Contatti clandestini

Il Partito (clandestino), attraverso le ben note parole d'ordine, sta cercando di riallacciare contatti operativi col sottoscritto.
Ci sono compagni, contate su di me!

21 settembre 2011

Stimolanti novità da Cesare Salvi

Il Salvi Cesare, già importante esponente della sinistra DS (corrente "Socialismo 2000"), quindi in Sinistra Democratica, quindi migrato con un gruppo di sodali nella pretesa "Federazione della Sinistra" con Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, non pago ed evidentemente sotto continuo stimolo da qualche anno a questa parte dopo aver lasciato il Parlamento per tornare a insegnare a Perugia a Giurisprudenza, rilancia ancora, "aprendo il percorso" per la costituzione del preteso Partito del Lavoro, mitologico contenitore delle sinistre unite, con collocazione naturale nel anch'esso preteso Nuovo Ulivo bersaniano. 
Qui l'intervista rilasciata l'altro giorno a l'Unità, disgraziatamente passata sotto silenzio.
Enjoy!

[N.d.R. uh che bellina la grafica del sito di Socialismo 2000!] 

11 aprile 2011

Signora!!! Primo giorno senza Berlusconi!!!

11 aprile 2006, ore 6.15, Piccione, frazione di Perugia "Signora!!! Primo giorno senza Berlusconi!!!".
Già.
Elezioni politiche del 9/10 aprile 2006. Ce lo ricordiamo tutti, dopo 5 anni di governo berlusconiano, e una serie di vittorie del centrosinistra a tutte le elezioni, l'Unione guidata da Prodi è data per favorita. E i primi exit-poll sembrano confermarlo. La lunga notte elettorale, alla federazione DS di Piazza della Repubblica, un'angoscia interminabile, ad aggiornare ogni minuto i computer, che vedevano il vantaggio assottigliarsi sempre di più. Alle
3 di notte, a scrutinio ancora non concluso, compare Piero Fassino, il compagno segretario, aria tiratissima, a rivendicare la vittoria. Alla Camera alla fine si vince, ma di poche migliaia di voti. Il Senato pare che stiamo un seggio sotto, ma 'sti cavoli, qualcosa si inventerà, ce l'abbiamo fatta. Il brindisi, tensione, si canta l'Internazionale.
Tornato a casa, complice uno storico bottiglione di Nero d'Avola, si decide che tocca fare qualcosa: e via nella notte, a piedi, in direzione di Gubbio, bandiera rossa dei DS spiegata. La gente che strombazza allegra, il camionista pachistano che dalla salita di Piccione dà un passaggio fino a Gubbio; nel paese semideserto al mattino presto, la colazione condivisa con un gruppo di muratori, che voleva sapere le notizie.
Quindi, sotto la pioggia, il rientro, con un compagno gentile che offre un passaggio, e ti informa che è stato arrestato Provenzano. E daje. "Vuoi vedere che l'Italia cambia davvero", come recitava lo slogan di Rifondazione. E nei primi mesi ci si è creduto veramente.
Poi, sappiamo come è andata. Il centrosinistra unito ha perso la sua grande occasione storica, schiacciato dai personalismi dei vari Mastella e Di Pietro, da qualche radicalismo di troppo, dai numeri impietosi al Senato, dai DS e la Margherita che hanno scelto di mettersi a cazzeggiare, inventandosi il Partito Democratico.
Elezioni anticipate nel 2008, sconfitta disastrosa dalla quale ancora nessuno è riuscito a riprendersi, nonostante un governo vergognoso sotto qualsiasi profilo.
Che occasione che abbiamo buttato via "in quel giorno a primavera" di cinque anni fa, e quante cose abbiamo perso in questi anni.


Già, parecchiu!

18mila voti
Ore 6.15, a Piccione


La sede DS di Gubbio

27 ottobre 2010

Si riparte da Firenze

Firenze, aprile 2007. Col 4° congresso, i Democratici di Sinistra decidevano, di fatto, di sciogliere il partito. Più di tre anni dopo, nei giorni scorsi, si riparte da lì: sempre a Firenze, il congresso costitutivo di Sinistra Ecologia Libertà.
Se non si perde troppo tempo a divagare su "partita femminile di partito, perché senza donne la sinistra non esiste" e altre amenità varie, può veramente uscire fuori qualsiasi di buono. E si cerchi, per favore, di costruire un partito, una comunità che abbia la volontà di crescere e durare nel tempo, sfuggendo alla tentazione di fare un aggregazione buona solo per le contingenze di un periodo o di un leader. Che, per una volta il Vendola lo cito anch'io, ci credo che "la sinistra è la missione di un paese, il destino di un continente".

11 ottobre 2010

L'iscrizione a Sinistra Ecologia Libertà

Dopo il 2007, con l'ultimo tesseramento della Sinistra Giovanile e dei Democratici di Sinistra, le uniche iscrizioni fatte sono state all'Udu e all'Arci. Beline eh, ma stiamo parlando di un'altra cosa. Ed è cominciato il lungo periodo della fedeltà alla Linea che non c'è, di voti dispersi dalle soglie di sbarramento, di scetticismo in crescita.
L'altra settimana ho rotto gli indugi, e mi sono iscritto a Sinistra Ecologia Libertà. Perché c'è un forte bisogno di un partito di sinistra in Italia, che non sia il settarismo di Prc e Pdci, e che non può essere interpretato dal Pd, nato per rappresentare un altro tipo di istanze. SEL nasce per questo. Finalmente ci si decide di costituirsi in partito, e dopo le grosse difficoltà degli inizi ed essersi sbarazzati di chi -Verdi, socialisti- non credevano nel progetto o lo vedevano solo come una riserva di voti per qualche seggio nei consigli locali, si può veramente iniziare a lavorare. E per questo c'è bisogno dell'impegno di tutti. Iscritto nonostante Vendola direi anche. Che personalmente c'ho delle riserve da sciogliere su di lui, che è da capire ancora se lavori solo per sé o per tutti, per il Partito.
Sabato a Terni s'è svolto il primo congresso provinciale di SEL, in vista del congresso nazionale. Bello, partecipato, il ritrovare i vecchi e familiari "riti" degli ordini del giorno, delle deleghe, delle votazioni su tutto. Giusto l'Internazionale mancava. E la sensazione che forse si è ritrovato un proprio posto, assieme a tanti compagni che raccontavano storie simili.
Speriamo bene. Abbiamo tutti sprecato anni, durante i quali siamo soltanto tornati indietro. Di lavoro da fare ce n'è tanto, e non possiamo assolutamente permetterci di sprecare un'altra occasione.

8 febbraio 2010

Al compagno Lello Rossi

E' morto ieri il compagno Raffaele "Lello" Rossi.
Storico esponente della sinistra umbra, allievo di Capitini, impegnato nella Resistenza, giovane dirigente di spicco della Federazione Giovanile e poi del Partito Comunista Italiano in umbro, ripetutamente parlamentare, e intellettuale finissimo.
Personalmente, me lo ricordo come iscritto alla sezione DS "Scaramucci", sempre presente insieme alla moglie Aimera a ogni iniziativa organizzata, alle feste de l'Unità, ai dibattiti e ai confronti, e il suo intervento al congresso comunale di Perugia nel 2007, quando dal tavolo di presidenza lo chiamai a intervenire chiamandolo "compagno Lello Rossi".

1 febbraio 2010

Al Turreno

Il Caimano
Il vento che accarezza l'erba
I Simpsons
Che -  L'argentino
Baarìa

Due settimane fa ha chiuso l'ultimo e storico grande cinema del centro storico di Perugia. Cinema dai prezzi popolari e sede della prima giornata dell'ultimo congresso comunale dei Democratici di Sinistra di Perugia, dove si sono visti la quasi totalità dei film visti al cinema degli ultimi cinque anni.

13 novembre 2009

La svolta della Bolognina. Un'analisi, 20 anni dopo

A conclusione della serie degli anniversari pesi, 20 anni fa, il 12 Novembre 1989, il segretario del PCI Achille Occhetto annunciava nel corso di una riunione presso la sezione Bolognina a Bologna la decisione di cambiare il nome del Partito. Iniziava, con la cosiddetta "Svolta della Bolognina", il processo che ha portato allo scioglimento del Partito Comunista Italiano, alla nascita del Partito Democratico della Sinistra, e la scissione del Partito della Rifondazione Comunista.
A 20 anni di distanza, si può vedere ormai la questione in un'ottica abbastanza storica. La Svolta maturò due giorni dopo il crollo del Muro di Berlino, in mesi frenetici in cui si ridisegnarono tutti gli assetti e gli equilibri mondiali, in seguito al rapido declinare del "socialismo reale". Ci si proponeva, la prima di una serie di volte, di andare oltre, oltre l'identità comunista, non ritenendo più certe chiavi di lettura adeguate al contemporaneo.

La risposta della mozione che uscì fondando Rifondazione, era e rimane sbagliata, essendo nata su letture della realtà assolutamente irrealistiche.
Però una soluzione intermedia era da ricercare. Il dubbio che all'epoca si commise uno sbaglio di proporzioni storiche è forte. Specie vedendo a posteriori il fallimento del progetto PDS-DS, fino ad arrivare alla triste realtà attuale del Partito Democratico. Se non si fosse sciolto il PCI sarebbe andata ancora peggio di com'è andata in questi anni, ci saremmo ridotti a un relitto residuale della politica? Mah. Si è rinunciato, di fondo, all'idea di critica del presente, e alla speranza e volontà di fare un mondo nuovo e migliore. E la scelta di 20 anni fa, più tante altre sbagliate nel corso degli anni, di liquidare il comunismo italiano, ha significato la dispersione del grande, unico, patrimonio politico e culturale che ha rappresentato l'esperienza del Partito Comunista Italiano.

Un po' di repertorio iconog
rafico pidiessino e memorabilia.

6 settembre 2008

Nicola ai tempi delle feste de l'Unità

Una storia in realtà cominciata relativamente tardi. Di quand'ero bambino ho i vaghi ricordi delle grandi feste dell'Italia Settentrionale, Modena, Bologna, di ritorno dalle vacanze estive.
Per poi saltare direttamente al 2002, quando finalmente la festa comunale de l'Unità di Terni venne riportata dopo parecchi anni in centro, alla Passeggiata.
Da allora divenne un appuntamento fisso dell'inizio di settembre. Ogni anno entravo per la prima volta dall'ingresso del lato Nord, passando sotto le bandiere rosse dei Democratici di  Sinistra, pieno di orgoglio, le note dell'Internazionale di sottofondo nella mente, con la consapevolezza di far parte di una Storia che, per dirla con Togliatti, veniva da lontano. E il senso di appartenenza, un luogo in cui sentirsi a casa.
Ricordo in specie il 2005, anno in cui Terni ebbe anche l'onore di ospitare la Festa Nazionale del Lavoro, nonché anno in cui si festeggiavano 60 anni di democrazia e 60 anni di feste de l'Unità.
Una festa organizzata da un partito, senza essere festa di partito, bensì un qualcosa offerto per l'incontro e la partecipazione del popolo nel senso più ampio. Senza grosse pretese, ma alla quale tra gli altri hanno partecipato negli ultimi anni Bennato, Pierò Pelù, Vecchioni, Max Gazzè, la Tresca, e tra gli eventi politici particolarmente rilevante il comizio del segretario Piero Fassino del 2002, Guglielmo Epifani, Massimo D'Alema in diverse occasioni. Poi i baracchini, i ristori, lo stand palestinese, il pub "La Tana dei Draghi" dei Runners, con birra cara, ma migliore rotazione musicale della festa, la pizzeria "A Sinistra", lo stand delle pizzole, con un bicchiere di bianco a 50 centesimi.
Fino ad arrivare allo scorso anno, il 2007 portatore di enormi trasformazioni per la sinistra italiana. Un finale col botto per Nicola alle feste de l'Unità, prima con la festa della sezione a Sant'Erminio, dal 10 al 13 maggio, e poi al pub della Sinistra Giovanile alla festa perugina di Pian di Massiano, dal primo al 6 di settembre. Bei giorni di lavoro, bevute e nuove conoscenze.
Il lunedì del 17 settembre presi l'Unità, da conservare: il giorno prima a Bologna il segretario dei Democratici di Sinistra Piero Fassino aveva tenuto l'ultimo comizio di chiusura della Festa Nazionale de l'Unità.
Il resto è storia di questi giorni: lo scioglimento del Partito, la nascita del Pd, la sconfitta elettorale, Veltroni, la scelta di cambiare il nome stesso delle feste.
E col nome, in parte è cambiata anche la sostanza.
E quando la sera vado in giro per la Passeggiata, c'è l'amarezza di aver visto troppo presto la fine delle feste de l'Unità.

23 aprile 2008

Sulla homepage de l'Unità!

Dopo le lettere, adesso vengo riprodotto in foto sulla homepage de l'Unità!
Sono il ragazzo sulla destra, fazzoletto al collo e bandiera diessina in mano, Roma 25 aprile 2005...
Uh che gusto.
[per la cronaca, qui altre foto della giornata]

14 marzo 2008

Tutti a Bastia!

Ieri si è passato tutto la sera dalle 18 in poi all'UmbriaFiere di Bastia Umbra, per aiutare l'organizzazione di una grande cena di sottoscrizione (700 coperti e passa!) che ha visto la presenza del compagno Pierluigi Bersani.
Bella occasione, 1 perché si vabbe' c'è stato da lavorare ma ho rimediato un'ottima cena, 2 (nostalgico!) per il clima da Festa de l'Unità che si respirava, 3 Bersani merita sempre di essere ascoltato, ed è un signore, che viene a salutare tutti quelli che stanno lavorando per la serata.
Così come tre sono le ragioni, trine sono anche le riflessioni.
La prima, scontata, è su quanto sia brutta la segretaria regionale umbra.
La seconda, che se i Ds avessero avuto il coraggio di proporre un vero confronto alle primarie del 14 ottobre, e se Bersani si fosse candidato, le cose sarebbero potute andare diversamente, e io forse avrei avuto qualche bel problema in meno.
La terza, è una riflessione già fatta l'anno scorso, quando in questi giorni di marzo si poteva ancora evitare lo scioglimento del Partito. Anche ieri, vecchi compagni discutevano tra loro ancora sul loro essere comunisti, e di come sarebbero stati ben soddisfatti di poter votare il loro simbolo. Solo che il Partito Comunista Italiano è sciolto ormai da 18 anni. Ma il grosso della base ex-ds ciò non l'ha metabolizzato fino in fondo, o meglio, continua a sentire la propria appartenza politica legata a quell'esperienza. E per questo ha accettato senza grossi problemi la transizione nel Partito Democratico, senza probabilmente rendersi conto pienamente della rottura con le esperienze precedenti che essa sta rappresentando.

25 gennaio 2008

Il giorno dopo

Che si può dire in una mattinata come questa? Tocca dire che manca la rabbia, c'è rassegnazione per quello che è successo, il tradimento era comunque ormai annunciato. Ma rimane una profonda amarezza.
Amarezza anzitutto per tutto ciò che non si potrà fare, e rimpianto per ciò che colpevolmente non s'è fatto subito. Sul da farsi innanzitutto le politiche attive di sostegno del potere d'acquisto e dei redditi dei ceti popolari. La ricerca dell'equità sociale che sarebbe dovuta essere la priorità della legislatura. E la normazione rimasta nel limbo dei diritti civili e dei temi etici. Rimpianto per non avere immediatamente provveduto a regolamentare i temi del conflitto d'interessi e di rottura degli interessi monopolistici dell'Italia.
Amarezza poi, e soprattutto, per quella che probabilmente rappresenta la fine del progetto del centrosinistra inteso come Unione, l'alleanza larga della parte progressista del popolo italiano. La ricerca di quell'Unità che pareva potesse rappresentare una svolta culturale e morale per l'Italia. Tutti hanno contribuito ad affossarla: la sinistra cd. radicale con una serie di velleità e di antagonismi a prescindere, i Ds e la Margherita con la costituzione di un nuovo partito che ha spesso solo aumentato la conflittualità con le ali e giocato, quantomeno in apparenza, un dualismo di interessi dannoso per quelli del governo, e soprattutto una pattuglia di squallidi trasformisti centristi, peggiore espressione del potere per il potere, che ha materialmente affossato il Governo in Senato.
Ciò che poi è più scandaloso di questa crisi è che, oltre ad andare completamente contro gli interessi generali, è che non è nata da un problema politico. Se si fosse aperta sulla politica estera, o su quella economica della finanziaria, già era più accettabile. Non condivisibile ma comprensibile. Questo è stato puro e semplice tradimento.
L'avvenire. La speranza è che si riesca a rimandare le elezioni quantomeno fino a giugno. Ci si accordi per una proporzionale con sbarramento al 5%, i numeri volendo ci sono, non è certo la migliore legge possibile ma è l'unica strada percorribile e utile al momento. Il voto in aprile con questa stessa legge sarebbe ancor più disastroso come esito elettorale per il centrosinistra, e riproporrebbe ancora gli stessi problemi di ricatti e ingovernabilità, riportando sempre la stessa gente in Parlamento.
Comunque è buia a prescindere, l'Unione è probabilmente sgretolata e senza possibilità realistiche di vittoria, che andrebbe a un centrodestra comunque privo del tutto di un progetto che non siano i soldi di Berlusconi, in preda a contraddizioni spaventose. Poi vabbe', la caratura di gente come Fini che per due mesi non ha fatto altro che insultarsi reciprocamente con Berlusconi, e adesso è di nuovo là a tirare l'acqua al pozzo la conosciamo.
Onore al coraggio e all'impegno di Prodi, che ha voluto andare fino in fondo.
E ignominia imperitura per Turigliatto, Mastella, Barbato, De Gregorio, Dini, Fisichella, Scalera.

16 dicembre 2007

Cambi prospettici

L'altro giorno si stava sfogliando un vecchio numero di Linus, del settembre 1995. E teneva banco la polemica se Rifondazione e Bertinotti dovessero o meno cercare l'alleanza col Pds e i gruppi del centro che avrebbero poi dato vita all'esperienza prodiana dell'Ulivo.
Ciò che -disgraziatamente- balza agli occhi, è come si sia radicalmente rovesciata la prospettiva politica dell'area progressista. Allora, pareva che fosse giunto il momento storico delle Sinistre di arrivare al controllo politico del Paese, con la necessità di un'alleanza e di accordi con l'area più progressista delle forze centriste/popolari. Viviamo invece, a poco più di dieci anni di distanza, alla scomparsa della prospettiva strategica di una sinistra di governo, con l'appoggio del centro. Quella che poteva essere una necessità storica s'è ribaltata. E qui probabilmente sarà la responsabilità storica dei Democratici di Sinistra, che hanno rinunciato al progetto di una grande forza di sinistra di governo, condannando le idee progressiste al ruolo di appendice, di complementarietà.

23 novembre 2007

Si fermi il canto... per la Sinistra Giovanile

Mentre si passeggiava per Corso Vannucci, sperando magari di aver di fronte a sé un festino di droghe e sesso estremo, ieri notte è giunta la ferale notizia, con la direzione regionale della Sinistra Giovanile umbra che aveva votato l'ordine del giorno di scioglimento.
Beh, la notizia l'ho presa assai male. Oggettivamente era nell'aria, di fatto la Sinistra Giovanile (e i Ds) era virtualmente sciolta da ottobre. Però il passo ufficiale mancava, ed ha se vogliamo una sua solennità.
E' difficile da descrivere che significhi per chi ne ha fatto parte, e da capire per chi ne è all'esterno. E' brutto non avere più un luogo in cui potersi apertamente chiamare compagni, ritornano in mente campagne elettorali, chiacchiere e camminate, giri di grappa al ginepro, manifestazioni ultima ma non ultima la Perugia Assisi, feste de l'Unità e piacevoli incontri, militanza. E ripensi anche che tagli la linea che veniva dalla FGCI, che anzi ancora ti chiamavano "quelli della Figiccì", per andare via, via, boh. Amarezza.
Si fermi il canto...


14 novembre 2007

Tempi che corrono

Di questi tempi, foss'anche solo per fermentare il sidro o per sembrarmi più giovane di un anno, sto tenendo spesso aperta la sezione. Come al solito il deserto, a cui si aggiunge il vuoto di iniziativa politica dell'ultimo mese. Cattiva volontà che però è innanzitutto un riflesso dell'ignavia che regna ai livelli superiori. C'è spaesamento, non giiungono notizie su quello che sarà il futuro delle nostre organizzazioni.
Vista quella che è oggettivamente la portata storica del progetto che si intenderebbe realizzare, è veramente desolante lo scarto tra le ambizioni del "partito nuovo" e la statura della classe dirigente che sta adoperandosi ad esso, con una ristretta cerchia di persone che lavora lasciando nell'incertezza di tutto centinaia di migliaia di militanti.
Che le idee pre-primarie secondo cui fino a gennaio almeno politicamente tutto proseguiva sono state scavalcate dagli eventi, e ci si ritrova con un Partito privo di guide, virtualmente sciolto (anzi squagliato) nei momenti più cruciali.

7 ottobre 2007

De pie, marchar, que vamos a triunfar!

Si è di ritorno, per la prima volta, dalla Perugia Assisi.
L'aria non era delle migliori, dopo una splendida settimana si annunciavano temporali e freddo, fortunosamente scaricatesi tutte nella notte. Nonché, nonostante l'aria simpatica della città, un'eccessiva presenza scoutistica.
Ci si avvia di primo mattino, al di là dei canti scout piacevole atomosfera da ritrovo della Guardia Rossa, tutti con una fascia appunto rossa al braccio.
Concentramento alle 8 a Borgo XX Giugno, si incontra subito il compagno Massimo con cui si passerà la giornata. Tenuta da battaglia ipersolidale con la Birmania, maglietta fazzoletto e cappello rosso, nonché strategicamente sandalo e pantalone corto per eventuale pioggia. Testa del corteo, Zanotelli, Epifani, Giordano di Rc, Sinistra Democratica perugina al completo e membri sparsi dell'amministrazione comunale.
A Ponte San Giovanni si trovano i furgoni della Sinistra Giovanile e dell'Udu, nonché banchetti sparsi col Pecoraro Scanio e Diliberto.
Scandalosamente (alla faccia dell'understatement immaginato) non c'è una presenza ufficiale dei Ds. Due bandiere viste in tutta la manifestazione. Vabbe' che il periodo è complicato,ma non si può abbandonare la scena in un modo del genere.
Si risale parecchio il corteo, pane salame formaggio e vino a Santa Maria degli Angeli.
L'arrivo ad Assisi, così come la partenza, è convulsa, tra strettoie per giungere in centro e l'incertezza del pullman per il ritorno. Si raggiunge comunque felicemente la Rocca.
Gran bella manifestazione, pare fossimo 200mila, tanta umanità ognuno con le sue idee e motivazioni. E si stava lì, e si camminava.
Adelante!

[Ah ci si dimenticava l'insulto finale: tornando bel bello per Corso Vannucci, bandiera Sg al vento e tutto bardato, un idiota mi prende per un Ingrifato e mi chiede che ha fatto il Perugia. BAH!]

17 settembre 2007

La lotta per questo obiettivo è una prova che può riemprire degnamenteuna vita.

M'ha preso veramente male ieri l'idea dell'ultimo comizio di un compagno segretario alla festa de l'Unità.
Troppo forte l'idea che ieri noi, un popolo vero, stessimo dicendo addio a una Storia, alla nostra Storia. Non può finire tutto qua. Noi eravamo quelli che venivano da lontano e andavamo lontano. C'è ancora una strada da percorrere?
Veramente oscuro il cammino di fronte a noi.

Grazie comunque al compagno Piero Fassino, che comunque nel bene o nel male il suo dovere l'ha fatto.

8 settembre 2007

Democraticità - cronache umbre

Dopo esserci sorbiti ai  vari congressi una marea di chiacchiere sulla rivoluzione democratica che splendidamente il nuovo partito andrà immancabilmente a portare, dopo aver avuto la folgorazione della scoperta che abbiamo perso oltre un secolo dietro giustizia sociale, uguaglianza e libertà, e quant'è più bello, profondo e affascinante essere democratici piuttosto che socialisti, dopo che ci siamo convinti di come almeno il bello delle primarie sarebbe stato che avremmo potuto scegliere i nostri dirigenti quantomeno sul territorio (e la velata allusione alla speranza di cambiare tutto per non cambiare niente), che proprio questo era il bello dello scioglimento, del rompete le righe, e dopo che già ne abbiamo avuto subito le prove, col fassiniano "Tutti i Ds sono pronti a sostenerLo", si arriva alla resa dei conti.
Si sta discutendo della candidatura alla segreteria umbra del Partito Democratico. Naturalmente tutti grandi amici ed entusiasti della candidatura di Veltroni, beh! Logica vorrebbe che la segreteria di una regione come l'Umbria spettasse a un compagno di area diessina. E il nome che sarebbe venuto fuori sarebbe Vladimiro Boccali, giovane assessore al comune di Perugia. Ci si è discusso al congresso di Montelaguardia, lo si è ascoltato in qualche altra occasione, l'impressione non è malvagia, mo' non si saprebbe dire se sarebbe stato il migliore dei segretari, però sicuramente non un cretino.
Gli si è opposto un non possumus da parte della Margherita. Grosse tensioni, per poi finire con la decisione a Roma dello stesso Veltroni & co. che hanno di fatto imposto la Bruscolotti, esponente umbra della Margherita. Fine.
Grazie al cielo che il militante è stato tenuto abbastanza all'oscuro di tutto, che se no la settimanata di servizio sarebbe stata fatta assai meno a cuore sereno.
E ora godiamoci la democraticità della vicenda, di cui ci si è degnati di far sapere il finale alla base, e risolta molto democraticamente a Roma. Il 14 ottobre potremo così scegliere la democratica amica della Margherita come nostra segreteria.
Che viene da pensare che in fondo in fondo come umbri ce lo siamo anche meritato, noi e il nostro 85% alla Fassino.

2 settembre 2007

In Festa! 1

Si è abboccati alla festa de l'Unità di Pian di Massiano. Che al momento, non è che ci siano eccessivi motivi per tornare in città.
Comunque. Piacevole serata al bar della Sinistra Giovanile (e non si raccolgono sul tema le tendenziose insinuazioni di qualcuno...). Le grappe che serviamo però non sono molto convincenti. Quella di moscato è meglio, ma un po' troppo abboccata.
Ah, che poi ieri c'era nientepopodimeno che il Walter. E che manco s'è degnato di arrivare fino da noi! No no no no. Il pubblico era al livello che ha tributato un applauso fragoroso a Dario Franceschini quando egli ha avuto modo di dichiarare "Come sapete io sono emiliano". Messi bene dice.
Nota musicale: dopo aver goduto a Ravenna del concerto dei Modena City Ramblers, ci si prepara giovedì alla Bandabardò!



A posteriori, sulla sera del 2 settembre:
Alla festa una ragazza bellissima m'ha fissato! ['sta gente che importuna chi sta a lavorare...]. Se ne approfitta per salutarla già che ci siamo.