Il pessimo esito generale del voto, purtroppo, non è stato particolarmente sorprendente e inaspettato. Coi numeri che giravano, e il sistema elettorale vigente, si sapeva che sarebbe stato estremamente difficile per il centrosinistra (e a maggior ragione per un altro partito) avere una maggioranza al Senato.
Altrettanto, certo non stupisce il 25% di Grillo e del M5S: senza stare a entrare qui sul perché e le cause, era assolutamente nell'aria, è riuscito a massimizzare i voti raggiungibili al momento, e nelle ultime settimane di campagna elettorale è riuscito ampiamente a concentrare su di sé l'attenzione generale. Era l'unico attorno al quale si respirava tangibilmente entusiasmo, e ciò gli ha permesso di fare il botto, conquistando la larga parte degli incerti e delusi.
Inaspettata invece, senza dubbio, la forte tenuta del centrodestra. Un po' che anch'io l'ho sottovalutato, un po' di riflesso per il mediocre risultato del centrosinistra. Perché, siamo chiari, in termini assoluti il centrodestra e Berlusconi, in specie la diretta emanazione del PDL, hanno avuto un risultato disastroso, ma che accanto al risultato del centrosinistra, che è riuscito a sopravanzarlo solo di qualche decina di migliaia di voti, fa assolutamente figura. Di sicuro pare avere pagato la scelta di presentarsi al voto con una pletora di liste minori, a partire da Fratelli d'Italia, che ha permesso a Berlusconi di recuperare, punticino su punticino, un bel po' di elettori che probabilmente, a lui direttamente e al PDL, non l'avrebbero rivotato.
Il dato di queste elezioni che stupisce di più è però il bassissimo risultato elettorale del Partito Democratico. Cinque punti percentuali, 1 milione e mezzo di elettori almeno, rispetto a quanto ci si aspettasse. Tanto da permettere di replicare l'incubo del 2006, rendendo realmente contendibile al PDL, di pochissimi voti, la Camera dei Deputati, dove chiunque di sarebbe aspettato che non ci sarebbe stata storia. Perché? Senza stare a scomodare il passato prossimo (che un suo peso comunque immancabilmente ce l'ha), la spesso opaca prestazione del PD nella sua opposizione al Governo Berlusconi, nonché la scelta del pieno sostegno al Governo Monti, il PD ha pagato in pieno l'assoluta pochezza (o l'incapacità nel farla) della sua campagna elettorale. Non è riuscito in alcun modo a imporre l'agenda del dibattito pubblico, a far veicolare le proprie proposte, né, tantomeno, quelle fantomatiche della coalizione; sui mezzi di informazione, gli unici messaggi che riusciva a trasmettere erano, al netto delle battute idiote sui giaguari, o appelli in nome dell'antiberlusconismo, o il traccheggiare autolesionista dell'accordo con Monti sì/accordo con Monti no. E infine. Dopo le primarie, dalle quali aveva tratto indubbia forze e popolarità, il PD si è ampiamente adagiato sugli allori, dando assurdamente per sicura la vittoria. E Bersani una brava persona, buon segretario di partito, e persona seria e competente. Ma probabilmente non adatta al ruolo al quale si era candidato (e mi sa che lui stesso, qualche anno fa, fosse dell'avviso).
Come SEL siamo andati male oggettivamente, un 3,1% significa non contare nulla, o quasi, nella società italiana. Di errori ne abbiamo fatti molti nell'ultimo anno, e il risultato elettorale ne è il frutto; quantomeno, possiamo dire che comunque la nostra parte in campagna elettorale comunque l'abbiamo fatta, e schiacciati com'eravamo in un'alleanza con un PD che sotto molti aspetti ci ha penalizzato, purtroppo difficilmente si poteva fare di meglio.
Ci sarebbe da aprire il capitolo della fortissima crisi generale della sinistra italiana nel suo complesso, le cui idealità rischiano ormai di ritrovarsi del tutto aliene nell'Italia di oggi, ma per oggi lasciamo stare.
Infine, tra chi è andato male, ed era prevedibile, e m'ha francamente dato anche soddisfazione per questo.
Anzitutto Monti, e l'UDC di Casini e lu poro Fini. Che sia la volta buona che si capisca quanto vale, realmente, l'area centrista.
Infine Rivoluzione Civile. Spiace dirlo, ma il risultato irrisorio è il giusto premio per un soggetto politico improbabile e raccogliticcio, e per il tenore della loro vergognosa campagna elettorale, fatta esclusivamente, spesso con meschinerie e falsità, contro SEL e PD.