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19 luglio 2013

Un mondo diverso è possibile...

Dodici anni dopo, mentre è ancora vivissimo il ricordo e la rabbia della violenza di Stato a Genova nel 2001, come invece, amaramente, sembrano e sono lontane e impensabili le speranze e gli entusiasmi di quei giorni.

UN MONDO DIVERSO E' POSSIBILE

14 giugno 2013

Sentenze su Bolzaneto: introduzione del reato di tortura, subito.

Una bestia come l'assistente capo di Polizia Massimo Luigi Pigozzi, accusato di aver divaricato le dita della mano al manifestante Giuseppe Azzolina fino a strapparne la carne, 3 anni e 2 mesi per lesioni aggravate.
A Bolzaneto, Genova 2001.
Oltre a lui, solo altre 6 condanne, a pene inferiori.
Introduzione del reato di tortura, subito. 

16 luglio 2012

Le sentenze sul G8. Schifo e rabbia.

Sinceramente, molto schifo e rabbia per le sentenze "conclusive" del G8 di Genova. E la logica compensatoria che sembra si sia voluta trasmettere.
Le condanne dei dirigenti della Polizia, con l'interdizione ai pubblici offici, era doverosa. Ma c'era bisogno di una sentenza della Cassazione dopo 11 anni, la statuizione di una verità giudiziaria, per stabilire che a Genova avvenero, con la complicità di larga parte dei vertici di polizia e carabinieri (e del centrodestra di governo dell'epoca, sarebbe da aggiungere), violazioni gravissime dei diritti umani, violenze fino alla tortura, detenzioni immotivate e ingiustificate da parte delle "forze dell'ordine"? Tutto ciò si è saputo fin da subito, dall'indomani, basti leggere le cronache agghiaccianti dei giornali di quei giorni (e oggi, con gli archivi online dei giornali, è alla portata di chiunque). Sempre stupito come abbiamo potuto rimuovere collettivamente tutto ciò, nel giro di pochissime settimane. Speriamo che almeno questa sentenza serva a preservare un po' di memoria storica. Ma troppo poco ciò che è stato comminato dalla Cassazione, ridicolmente troppo poco il "è il momento delle scuse" di Manganelli. E tocca pure sentirsi De Gennaro, il primo dei responsabili porca miseria, che esprime solidarietà? Ma vaffanculo, sinceramente. E porca miseria, nessuno degli esecutori materiali delle violenze, delle decine di poliziotti e carabinieri presenti a Bolzaneto, gente identificata e identificabile, presenti nei ruoli di servizio, che paga per ciò che ha fatto. Prescrizione.
E dall'altro lato, condanne a pene detentive, anche ad oltre dieci anni, per dieci poracci, assunti a capro espiatorio. Per carità, non è bello se è ed è vero spaccare vetrine, auto, e danneggiare roba di proprietà di qualcuno che non c'entra nulla. Ma devastazione e saccheggio, per questi dieci disgraziati, su centinaia di migliaia di disgraziati? Dieci anni di carcere? Siamo impazziti?
Rabbia e schifo. Siamo in grado di condannare ad oltre dieci anni di carcere un manifestante per "devastazione e saccheggio", ma non abbiamo neanche una norma che abbia potuto permettere di condannare tutti coloro che si sono materialmente resi responsabili e colpevoli di ripetute e preordinate TORTURE sulla pelle di decine di persone, a Bolzaneto e alla Diaz.

20 luglio 2011

A dieci anni dal G8... che è stato, che è rimasto del "Un altro mondo è possibile"

Dieci anni dal 20 luglio del 2001, la giornata culmine delle violenze di Genova, con la morte di Carlo Giuliani, l'irruzione alla Diaz, Bolzaneto.
Il G8 di Genova rappresenta una delle vergogne più grandi della storia recente italiana. Una gestione dell'ordine pubblico volutamente criminale, seguita da violenze indiscriminate, torture, sospensioni dei diritti fondamentali, attuate dallo Stato, dalla Polizia, dai Carabinieri.
I fatti agghiaccianti avvenuti nella caserma di Bolzaneto sono una ferita che rimane ancora aperta, assieme alla rabbia di sapere che di fatto nessuno ha mai pagato o pagherà per quello che è avvenuto, Fini, Scajola, vertici delle "forze dell'ordine". 
Oggi rimane l'amarezza del constatare la rapidità della rimozione e della mistificazione di ciò che è avvenuto, e la consapevolezza che allora venne spenta, ancora sul nascere, la possibilità di un'alternativa, di quello che allora chiamavamo "movimento no-global", ma che era qualcosa di più, di più ampio, era la speranza che "Un altro mondo è possibile".

5 maggio 2010

Scajola

Scajola è stato il Ministro degli Interni durante il G8 di Genova, e responsabile politicamente (e non solo) di tutte le violenze gravissime che avvennero a opera della polizia.
Adesso esce fuori che prendeva pure soldi dalla cricca che gestiva gli appalti truccati della Protezione Civile, e s'è dovuto dimettere.
Ma tanto bastavano i fatti del 2001.

11 ottobre 2009

Sentenze di appello del G8

"Non smetteremo di sorprenderci negativamente per tutto ciò che in questi otto anni continua a verificarsi. Archiviazioni per negare processi che avrebbero potuto affermare, se non giustizia, almeno brandelli di verità... Assoluzioni per gli alti vertici della polizia compromessi nella vicenda Diaz e delle false prove... Nessun
procedimento aperto nei confronti dei reparti speciali dei carabinieri, neppure di quelli che cantavano «faccetta nera»
nell’acquartieramento genovese. E adesso una sorta di accanimento nei confronti di dieci persone, quasi che sia tutta colpa loro."


Giuliano Giuliani sulle sentenze di appello dei processi per il G8 di Genova.

Di fondo, la spiacevolissima constatazione che vengono considerati più gravi dei reati contro il patrimonio che quelli contro la persona commessi dallo Stato.

10 dicembre 2008

Grecia in rivolta

Si guardavano i compagni in Grecia.
In rivolta, giustamente, dopo le violenze della polizia e l'uccisione del giovane Alexis Grigoropoulos. Il governo (di destra) greco ha subito annunciato il processo per gli agenti responsabili dell'omicidio e un'inchiesta.
E si ripensa a Genova, sette anni fa. E noi siamo riusciti solo a farci processare, piena copertura politica di violenze di polizia probabilmente più gravi di quelle greche, sostanziale impunità collettiva.

18 luglio 2008

G8

All'incirca in qesti stessi giorni, un luglio di sette anni fa, si svolgeva il vertice del G8 a Genova.
Edizione che verrà ricordata solo per le violenze, in piazza e fuori, che portarono alla morte di un manifestante, e delle atrocità commesse da corpi della polizia italiana nella irruzione alla Scuola Diaz, e soprattutto nella caserma di Bolzaneto, dove centinaia di manifestanti, detenuti illegalmente, subirono ogni sorta di violenza fisica e morale.
Di fronte alla gravità dell'accaduto, non si può che commentare negativamente l'esito del processo, risoltosi con poche condanne, e lievissime, per 15 imputati.
Si comprende la difficoltà di un processo del genere, senza reali possibilità di individuare in maniera equilibrata la responsabilità di atti commessi non da singoli, ma collettivamente, rischiando di creare capri espiatori. Quando poi soprattutto rimarrano impuniti i responsabili politici dell'accaduto, svariati dei quali attualmente di nuovo al governo, a festeggiare l'immunità sancita da questa sentenza. Che certe violenze sistematiche difficilmente qualche ufficiale le avrebbe ordinate, se non era più che sicuro di avere le spalle coperte, nella Polizia di Stato e al Ministero dell'Interno. Violenze, percosse, lesioni gravissime, e invece condanne per abuso di ufficio, che cadranno in prescrizione e non saranno mai scontate.
Si è messo l'ennesimo sigillo a vicende che purtroppo l'Italia non ha mai voluto affrontare fino in fondo, preferendo rimuovere ogni ricordo passati solo pochi mesi.

Detto ciò, una considerazione sulla inutilità stessa di tali vertici.
Gravissimi problemi di legittimazione democratica, con esecutivi di otto stati che pretendono di dare risposte  per tutto il mondo.
Mancanza di rappresentatività, che quasi tutti questi paesi presi singolarmente neanche 30 anni fa erano davvero le otto economie più importanti del mondo. A maggior ragione oggi -l'Italia in primis-.
Iniutlità pratica, per un appuntamento solo rituale, di sfoggio e spreco di risorse, senza che si riescano a prendere decisioni degne di tale nome, e politicamente condivisibili nel nome di un interesse comune globale.

17 novembre 2007

Ubiquità e subalternità

Di fatto, in Italia si ha più paura degli Ultras che della legittima volontà di giustizia del paese civile.
Le violenze poliziesche di Genova del 2001 continuano a essere coperte politicamente appena si prova a riparlarne; gli stessi personaggi che si inalberano per insabbiare i pestaggi politici poi fanno la fila ai funerali di un tifoso ammazzato, omicidio volontario? ma prego facciano pure i sigg. magistrati...

A livello più generale: basta, ormai non è più tollerabile che le Forze dell'Ordine possano essere un rifugio di fasce anche marginali di fascisti ed esaltati dalla mano (e dal grilletto) facile, i compagni Giuliani, Aldrovandi, Bianzino, Gabriele Sandri, urlano vendetta.

5 novembre 2007

Tornando al canchero di questi giorni

Ossia Di Pietro. Se uno dichiara di essersi pentito per il proprio voto contrario alla commissione sul G8, perché un editoriale di Marco Travaglio gli ha aperto gli occhi di come si sia allineato in questa maniera al voto di "Mastella e del partito di Berlusconi", ossia spiegando che, nel migliore dei casi,  la propria linea politica varia a seconda del placito del giornalista Travaglio (nel peggiore dei casi è solo un'ennesima buffonata di facciata, con la piena consapevolezza e volontarietà della condotta tenuta sul G8), beh, si dimostra da sola la serietà e il livello politico dell'interessato.

1 novembre 2007

Il G8 secondo Di Pietro

Riguardo a quanto si diceva sotto, l'ennesimo caso. Che da una parte è vero che difficilmente una commissione d'inchiesta, sei anni dopo, avrebbe portato a dei risultati apprezzabili. Però come dato politico sarebbe stato importante che quantomeno si costituisse.
Il faut le dire, che tutto questo attivismo Di Pietro-Dini-Mastella etc quantomeno ha avuto l'effetto positivo di rinsaldare la disciplina della sinistra massimalista, riconducendo tra l'altro su più miti binari anche la manifestazione passata del 20 ottobre. Sarà che magari si sono accorti che il lavoro sporco glielo possono fare benissimo altri soggetti, però pare che gli sia passata la voglia di mettersi apertamente al livello di certi soggetti.

14 giugno 2007

Hate the Eight...

Finalmente un dirigente della Ps s'è degnato di fare qualche ammissione su ciò che successe a Genova, nel luglio del 2001.
Sono passati sei anni, ero un bardascetto allora, ma porca miseria quei giorni mi segnarono. Ricordo le cronache di Repubblica sulle torture a Bolzaneto alla perfezione. E ciò che più per certi versi dispiace è come (in realtà già da diversi anni) tutto ciò sia stato rimosso dalla coscienza collettiva, sia diventato storia di parte.