"Ma che è tutti 'sti scalini oh!": tipico passante qualunque per Perugia.
Che è stato il giorno della laurea papiniana dell'amica Gloria.
Ed era giorno di Umbria Jazz.
Ore 15.00, tre negri (è jazz) che fanno musica poco piacevole, uno alla chitarra, uno alla batteria, uno all'hammond. Quarantenne che tenta di muoversi cercando un ritmo. Un giapponese che riprende con l'Ipad. Altra coppia di quarantenni che abbozza di ballare. Sgatto. A Umbria Jazz, il tasso di quarantenni è direttamente proporzionale col tasso di sgattosità di un eventuale concerto. Comunque, tra il peggio che potesse offrire Umbria Jazz (che comunque per principio quest'anno si boicotterebbe, causa assenza di Rockin' Dopsie Jr).
Ci si perde allora nella nostalgia, le ripetute percorrenze sulle strade di Monteluce e Sant'Erminio. E il rendersi conto che, quando si faceva l'università, ah che si andava pure a Giurisprudenza? Vero, ogni tanto!