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23 giugno 2009

Elezioni 2009, e s'è finito

E finalmente sono finite queste sofferte elezioni 2009...
Partiamo da ciò che più ci stava a cuore, il ballottaggio a Terni. Alla fine ce l'emo fatta. Sofferta vittoria del centrosinistra, con un secondo turno in cui si è avuto un calo di 14mila votanti, che ha penalizzato soprattutto Di Girolamo, che rispetto al primo turno ha perso la bellezza di 4mila voti. Mente Baldassarre è cresciuto di mille. Ehò, lo si sapeva che al ballottaggio sarebbe stata rischiosa, e che come candidatura quella Di Girolamo non era fortissima. Adesso auguri di buon lavoro, che c'è necessità di fare bene.
Per il resto in Umbria... Le elezioni sono andate male da noi. Bassi risultati del centrosinistra anche alle Europee, e alcune sconfitte pesanti. Due anni fa aveva fatto scalpore la vittoria del centrodestra a Deruta, oggi hanno vinto invece anche a Gualdo Tadino, a Montefalco, a Torgiano, a Bastia Umbra, a Orvieto. E messo in difficoltà anche serie il centrosinistra in molti altri territori. Congiuntura politica difficile, ricambi dopo doppi mandati etc etc, ma rimane il fatto che non ci si può più cullare nella sicurezza della "regione rossa".
A livello nazionale, alla fin fine s'è vinto dove si doveva necessariamente vincere, Bologna, Firenze; a Milano ha detto merda, in qualche altro posto pure si è perso di poco. Nel complesso, complice magari anche l'astensionismo, s'è tenuto piuttosto dignitosamente. Il primo turno era andato peggio in confronto. [o meglio, il centrosinistra ha perso 22 province su 50, ma di questi tempi tocca anche accontentarsi, e un po' di rimbalzo ci stava...]

19 giugno 2009

Astensione al referendum

Me ne cieco a dirlo, ma al referendum sostengo l'astensione.
Se passasse il sì ai primi due quesiti, modificando la legge così da assegnare il premio di maggioranza non alla coalizione, ma al partito con maggior numero di voti, si produrrebbe un sistema antidemocratico, con una pericolosa ulteriore spinta verso un bipartitismo che non corrisponde alla politica italiana. Un netto peggioramento della legge attuale, che diventerebbe appunto così inaccettabile -dicono molti sostenitori del referendum- da imporre una revisione totale della legge. Insomma, un sì al referendum come arma di pressione sul Parlamento. Ma questo come già detto un'altra volta è un azzardo. E' tutta da vedere poi la capacità e la volontà del Parlamento di riformare tale legge. Il ragionamento era il medesimo che era alla base della stessa raccolta firme, da molti, me compreso, vista due anni fa come semplice mezzo di pressione, senza ragionevolmente pensare di arrivare al referendum. E invece l'anno scorso si tornò a votare senza modificare la legge. Se sventuratamente passasse il sì, e per qualche ragione si tornasse al voto senza che ci sia stata effettivamente la riforma, allora sì che ci sarebbe da ridire.
Altra possibilità, civicamente più dignitosa, sarebbe andare a votare, e votare no (tranne per il condivisibile ma marginale terzo quesito). Ok, ma a 'sto punto se non si vuole assumere il rischio del voto "sì", non c'è ragione di stare a rischiare, visto che poi la scarsa informazione su questo referendum rende del tutto incerto l'esito.
Rimane allora l'astensione. E' brutto, ma è il metodo più sicuro per sterilizzare un referendum che non si sarebbe mai dovuto celebrare.

[Avevo rimandato l'analisi del voto locale; di positivo c'è stata la riconferma al primo turno del centrosinistra ai livelli provinciali, e la vittoria di Boccali a Perugia -meritatissima, e auguri che può essere un ottimo sindaco. Adesso c'è da aspettare il ballottaggio a Terni, ma anche Spoleto, Orvieto e altre città. Sicuramente però rimane il mediocre risultato in generale del centrosinistra, e il preoccupante buon risultato della Lega Nord. Per troppo tempo ci si è cullati nel mito della "regione rossa"... beh tocca lavorarci molto]

N.B. per tutti coloro che si recano ai seggi per i ballottaggi, per non essere contati nel calcolo del quorum del referendum si deve dichiararlo al seggio, rifiutando di ritirare la scheda; una scheda nulla o bianca sarebbe comunque conteggiata come scheda votata

9 giugno 2009

Espiazione elettorale

Quaranta minuti a piedi in salita, con venti chili di spesa sulle spalle.
Espiazione per non essermi impegnato a fondo in questa campagna elettorale?

5 giugno 2009

Appello al voto

Qui si sostiene il voto per Sinistra e Libertà a tutti i livelli, alle Amministrative come alle Europee.
Per quel che riguarda le Europee, bisogna in tutti i modi cercare di raggiungere anzitutto la soglia del 4%: non sarà facile, considerando anche la diffusa ignoranza della stessa esistenza e identità di Sinistra e Libertà, ma è necessario per poter dare subito forza a un soggetto politico che possa diventare il partito di sinistra italiano, andando a superare tutta una serie di frammentazioni pseudoideologiche assolutamente anacronistiche nell'attuale situazione politica.
A Terni, sostegno pieno a Di Girolamo. E' una votazione delicata quest'anno, e non bisogna disperdere voti e cercare di evitare il ballottaggio. No a liste civiche che alla fine cercano solo di ricavarsi qualche consigliere e una rendita di posizione, per schierarsi al momento opportuno a seconda di come giri il vento, e no al centrodestra e a Baldassarre, a proposte per il futuro di Terni slegate da una vera conoscenza della realtà cittadina, fumose, velleitarie se non a volte addirittura dannose, e a una concezione della politica come rete di conoscenze, amicizie e favori. Per fare esempi, la proposta ideologica di Roma come punto di riferimento, l'idea che per rilanciare il centro storico bisogna aprire la zona a traffico limitato, e come proposta per il complesso sistema industriale ternano "differenziare", come se stessimo ancora a fine anni '80, o le chiacchiere sul futuro hollywoodiano di Terni perché si conosce qualche regista quindi lo si farà venire a fare film qua.
Bah. Quantomeno quest'anno, comunque vadano 'ste elezioni, vado a votare sereno, senza tutti i patemi dell'anno scorso.

30 maggio 2009

Sulla proposta di un giorno solo per donne nelle piscine pubbliche

Una caso interessante ieri a Perugia.
La figlia dell'imam, ragazza italiana e di sinistra, e candidata a alle Comunali nelle liste di Sinistra e Libertà, in un'intervista ha dichiarato il suo impegno affinché una piscina comunale perugina assicuri un giorno a settimana l'ingresso riservato alle sole donne, così da permetterne la frequentazione anche a chi per ragioni religiose o di pudore la evita per ragioni di "promiscuità".
Boh che dire.
- certe esigenze, posizioni, sono ormai espressioni a pieno titolo delle variegate istanze della società italiana, non per forza di settori marginali e conservatori di "importazione"
- come deve regolarsi lo Stato in casi come questi? il fine delle organizzazioni pubbliche è appunto di assicurare tutela alle istanze che provengono dalla società, se ritenute degne di tutela: da una parte abbiamo un problema di pari opportunità, di un diritto all'accesso a un servizio pubblico, le cui condizioni di utilizzo però cozzano con le convinzioni morali di una parte della popolazione -sottolineiamo per evitare equivoci, una parte della popolazione italiana-, dall'altra però l'andare a istituire certe restrizioni cozza con aspetti della laicità e una certa idea dell'emancipazione femminile da modelli più "tradizionalisti"

[e alla fine, porettaccia 'sta ragazza, che a 10 giorni dal voto le è scappata per ingenuità questa idea, e adesso si ritrova sotto il tiro incrociaato da destra e da sinistra]

24 maggio 2009

Alternative

C'era una discussione secondo cui il Governo avrebbe i mesi contati, causa la disaffezione dell'elettorato cattolico. Mah. La valutazione pare improbabile (estremamente improbabile purtroppo), e già ci sarebbe molto da ridire sull'idea stessa di poter definire un "elettorato cattolico" come corpo sociale distinguibile.
Comunque.
Bella la storiella sull'affossamento prima ancora che nascesse di un Coordinamento straordinario delle Opposizioni. Il novello Fronte Popolare, che avrebbe la sua ragione di essere effettivamente a seguito delle ennesime derive plebiscitarie del Premier, che ripete come le Camere siano un inutile orpello e teorizzando l'appello al Popolo per un disegno di riforma (deriva plebiscitaria nel vero senso del termine) era stato teorizzato l'altro giorno da Vendola, di Sinistra&Libertà. Franceschini rilancia, limitandolo alle forze parlamentari, Pd Udc e Idv, persistendo quindi con l'idea suicida di marginalizzazione delle Sinistre. Di Pietro risponde che non è interessato (a che pro mischiarsi in un'iniziativa in cui non possa risaltare come unico protagonista?), l'Udc a questo punto chiaramente declina, che non vede la convenienza di diventare subito unico interlocutore del Pd. Bah!
Questo è il punto. Se anche veramente Berlusconi andasse in crisi, non c'è al momento nessun progetto alternativo che possa ambire a soppiantarlo.

20 aprile 2009

Manifesti a Terni... reload

Terminando la breve suite ternana, una novità sul fronte manifesti elettorali in Terni.
Il sempre scoppiettante Melasecche denuncia l'abbattimento di viali di pini secolari (mmh... intervento resosi necessario a onor del vero causa rischi alla viabilità per cadute di rami dai vecchi alberi, e approfittando poi dell'occasione per rifare il marciapiede di parte del lungonera piantandoci nuovi alberelli e mettendo un pezzo di pista ciclabile) e promette, nel caso di sua sindacatura, nientepopodimeno che cinque nuovi alberi per ogni nuovo nato.

3 aprile 2009

Campagna elettorale e coscienza pulita

Qualche tempo fa si parlava degli strazianti problemi etici sorti dall'assunzione di bevande alcoliche offerte dall'Udc.
Quindi, quando oggi ho visto la calca in Largo Villa Glori addentante pizza di formaggio e capocollo, ci sono andato coi piedi di piombo.
Ma quando mi sono reso conto di essere circondato da amiche facce di centrosinistra ternano, per l'apertura della campagna elettorale di Di Girolamo, via a coratella, porchetta, salumi, pizza e vino!
'Sta campagna elettorale sarà pure difficile, ma potrà regalare soddisfazioni.

2 aprile 2009

Emozione

Il compagno Sandro Pertini, già presidente della Repubblica Italiana.
Sinistra e Libertà!

 



1 aprile 2009

Sulla scelta di Salvi e Ingrao - che sempre di "voto utile" stannoparlando

Convince poco la scelta effettuata da due importanti rappresentanti della sinistra italiana, Cesare Salvi e soprattutto Pietro Ingrao, di appoggiare per le Europee il listone "comunista" varato da Prc e Pdci. Specialmente nel caso di Cesare Salvi, di Sinistra Democratica - Per il Socialismo Europeo, che addirittura giunge a candidarsi, portando con sé la sua storica componente Socialismo 2000. Cosa c'azzecchi con un raggruppamento che ha come punto fondante una orgogliosa rivendicazione di un'identità comunista -tocca dire, anche molto fine a sé stessa- non è chiaro.
In sintesi, il ragionemento portato avanti da Salvi e da Ingrao, che ha annunciato il suo voto per il raggruppamento comunista nonostante le molte divergenze con la linea ferreriana, è che in un momento così difficile per la sinistra italiana bisogna privilegiare soggetti politici che godano già di radicamento e di una buona organizzazione partitica. Sì il discorso è comprensibile, però è la riproposizione del concetto del voto utile che già tanti danni ha portato.
Per quanto sia difficile la sfida, è questo il momento di provare a costruire un partito di sinistra in Italia, che vada oltre a un identitarismo sterile, con la volontà e la possibilità di incidere sulla società italiana. E per realizzare questo obiettivo, c'è bisogno dell'impegno e del contributo di tutti, senza cercare scorciatoie.

Intanto, oggi pomeriggio ore 17.30 al Teatro Pavone, Perugia, ci sarà la presentazione ufficiale di Sinistra e Libertà. Presenti tra gli altri i compagni Fava e Vendola.

29 marzo 2009

Manifesti a Terni...

In vista delle amministrative, Terni comincia a essere ricoperta dai manifesti elettorali.
Con esiti vagamente grotteschi.
Si parte da una serie di manifesti, anonimi (ma facenti capo al Pd e a Di Girolamo), in cui delle sagome evanescenti, e vagamente iettatorie delle sorti del centrosinistra e di una certa identità ternana di cui si fanno portavoci, propongono slogan quali "Io faccio l'acciaio, mica i cioccolatini". 'Ca tro'!
A lato, due figli travestiti da geometri affermano di voler riprogettare Terni (anch'essi anonimi; centrodestra?).
Il buon vecchio Melasecche invece già fa campagna a tamburo battente, e accanto a raccomandazioni da buon padre di famiglia ai giovani ("Chiediamo impegno, riconosciamo il merito") promette il ritorno all'ordine con una sua eventuale sindacatura dopo anni di caos.
A lato, un manifesto su una "iniziativa culturale" denominata appunto "Caos" (Centro per le Arti Officine Siri).
A chiudere in bellezza, anch'esso emblema dei tempi che corrono, un manifesto di Sinistra e Libertà per un'iniziativa politica. Tutto rosso, ma così malridotto dopo una giornata di pioggia da essere ormai stinto e trasparente...

1 marzo 2009

Doppia morale?

"I problemi di coscienza interessano tanto
quanto la piena perfezione di un risultato..."


Premetto che -la cosa probabilmente non è troppo intelligente, ma tanto è- per principio non prendo da bere dalle Destre. Possono pure regalare litri di vino, ma mi sono sempre detto che non l'avrei accettati. Ohi la lotta politica si fa anche così! (???)
Ordunque, ieri in Largo Villa Glori ci si imbatte nella festa di lancio della candidatura di Melasecche al Comune. Musica, e lo stand aperitivi. L'idea iniziale è di tirar dritto, ma la tentazione nasce vedendo che c'hanno la coca cola. Venendo da una lunga notte di festeggiamenti, e con lo stomaco ancora in subbuglio, rifletto che non ci starebbe affatto male (essendo cari giovani la coca cola un efficace anti-emetico). E poi i miei principi riguardano il non prendere alcolici dal nemico, non altro. M'avvicino al bancone, c'è anche il prosecco, ci penso un momento, e -scandalo!- prendo un bicchiere di prosecco.
Appena ingollato, naturalmente subito inizia la crisi di coscienza. Ho tradito i miei principi! Però è anche vero che altro principio sacrosanto del sottoscritto è che, se posso scegliere tra del vino e della coca cola, neanche la prendo in considerazione la possibilità di scelta. Beh! Nonché Melasecche è dell'Udc. L'Udc sì è nemico, ma nell'attuale contesto politico è di sicuro un nemico meno nemicoso.
Insomma: posso giustificare la violazione di un principio con un altro principio ugualmente importante, e con una considerazione di ordine politico?
O c'ho pure, oltre a una forza di volontà debole, anche una doppia morale?

14 gennaio 2009

La necessità della scissione

C'è nell'attuale situazione politica italiana un'urgenza improrogabile di costruire un partito (non "soggetti", "associazioni" e "movimenti", ma un partito) di sinistra per la sinistra. Per tutti coloro che non si rassegnano a confluire e non condividono la scelta strategica del Partito Democratico, e ancora hanno ben presente che Di Pietro e l'Italia dei Valori con la sinistra hanno poco a che fare.
In quest'ottica, la linea politica emersa dal congresso del Prc di luglio, settaria e autoreferenziale, è del tutto inutile. La prospettiva più ampia che si riescono a porre è un cammino unitario col Pdci, come se il riferimento all'identità comunista abbia ancora un qualche significato reale.
Bene quindi fa la componente "vendoliana" a prepararsi alla scissione. La modalità è sicuramente traumatica, e capisco le difficoltà anche emotive di un militante ad abbandonare il proprio partito, ma allo stato attuale di cose purtroppo la scissione è l'unica strada per poter provare a costruire insieme ai compagni di Sinistra Democratica un partito che, riprendendo le parole di Claudio Fava, riesca a superare la concezione della sinistra come un qualcosa da declinare con aggettivi come riformista, ambientalista, comunista.
I tempi sono più che maturi. Facciamolo.