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11 ottobre 2007

I candidati del 14 ottobre

Vabbe', ormai i giochi sono fatti, e domenica quello che sarà sarà. Si voleva però fare qualche considerazione sui candidati che si andranno a presentare.
Anzitutto, non si prende atto che si sta andando verso questo appuntamento cruciale del tutto impreparati, senza che ci sia una mobilitazione e un clima che invogli la partecipazione al voto (vabbe' che l'idea in quanto a fascino è quello che è, però insomma non mettiamoci anche il carico!). Tutti i vari candidati (e i famosi apparati) continuano a mobilitarsi e fare campagna solo per sé, senza pensare al risultato complessivo di queste votazioni.
In secondo luogo, si prende atto di un vero e proprio riciclarsi di una miriade di personaggi, adesso in prima fila a cercarsi un posto in queste effimere assemblee costituenti, senza che abbiano mai avuto la voglia o il coraggio di esporsi in prima persona, durante la fase congressuale. Esempi i compagni Picchio e Innamorati (la seconda addirittura candidata alla segreteria regionale dell'Umbria), entrambi felicemente appostati nelle liste della Bindi, ed entrambi votatori fittizi della Angius ai congressi, nei quali non spesero una parola una. O idem tale Margherita Raveraira, riapparsa d'improvviso seconda in lista a Terni nei Democratici per Veltroni.
In più, il solito folto gruppo di compagni che si evidenziano per il loro conformismo, pronti a splendidi discorsoni di analisi critiche, e poi come un solo uomo tutti a sostenere le liste ufficiali veltroniane.

8 giugno 2007

Mozione ex Angius

Brutto nome che viene così!

Niente si è fatta la riunione regionale dell'area della ex mozione. La via scelta, tenuto conto della confusione in cui tutti versano, a Roma in primis, è quella di costituire un'associazione anche al di fuori del Partito. E come dice qualcuno non sarebbe male che adesso si giochi fino in fondo, con nostre liste per le costituenti di ottobre.

5 maggio 2007

Sinistra Democratica

Oggi a Roma il lancio di Sinistra Democratica, il soggetto politico dei compagni Mussi e Angius. Tocca ammeterlo, il progetto affascina, e molto, la strada credo sarà quella. Però fino all'ultimo si rimane.
Sulle prospettive politiche, pare però oggettivamente difficile tenerci tutta la sinistra, per la doppia pregiudiziale -comunista, anzi veterocomunista del Pdci, che crede di rifare il Pci, puro e semplice-, e socialista dello Sdi. La via compagni è là'mmezzo. Se vogliamo fare qualcosa di serio. E i colori ROSSOVERDI naturalmente!

Annamo a vede' sti carri de maggio, che stasera non piove!

3 maggio 2007

Evoluzioni della mozione

Post un po' tecnico. La mozione che qui si è appoggiata, "Per un partito nuovo, democratico e socialista", ha perso subito dopo il congresso i compagni Angius e Nigra, che hanno deciso di lasciare il Partito dopo le scarse (o nulle) aperture riportate a Firenze.
In Umbria l'opinione prevalente, che si condivide, è di attenersi comunque a ciò che si diceva in mozione: fino alla fase costituente del Pd ci stiamo e partecipiamo. Gli spazi politici paiono piuttosto stretti, però provare fino all'ultimo non costa nulla, finché c'è un filo di speranza manteniamola viva. Senza contare che ogni alternativa ha come pregiudiziale l'evoluzione del Pd, finché esso non si chiarisce definitivamente, non si può decidere definitivamente.

20 aprile 2007

Il congresso

Forte, troppo forte l'impressione che questa sarà veramente la fine di una lunga storia.
Si continua a parlare d'aria, mentre a Roma la Margherita i suoi paletti li mette belli chiari.
Ancora si mantiene la speranza. Poi, come già detto, vedremo.

Ah, si guardi http://noicisaremo.splinder.com/. Purtroppo mi sa estremamente preciso e puntuale.

18 aprile 2007

Socialistiadi

Iniziamo con l'idea di Fassino, che nel Pantheon del Partito Democratico ci metterebbe Bettino Craxi. A parte che magari sarebe stata da spendere una parolina casomai sui 70 anni dalla morte, il 27 aprile, del compagno Antonio Gramsci, è piuttosto balordo che siamo capaci di ripescare Craxi, mentre al contempo ce ne sbattiamo della questione del Socialismo, che sarebbe un optional.
Forte è l'impressione che se i Ds hanno fallito la loro missione di diventare il grande partito di sinistra di ispirazione socialista, come si vede un po' ovunque nel mondo, è anche perché a buona parte dei compagni nel profondo non gliene frega un cazzo del Socialismo. Il grosso dei dirigenti e dei militanti sono nati nel partito comunista berlingueriano, in un periodo di profonda -e sacrosanta- polemica con quel mezzo aborto del partito socialista craxiano. E per loro il Socialismo è rimasto quello. La loro identità è ancora marcata dal Pc, tante volte ai congressi ho sentito fare discorso "siamo cambiati molto, eravamo comunisti etc etc etc". Fatto il salto dell'89, ritengono che solo quello sia stato il passaggio importante, e non si rendono conto che probabilmente questo è ancora più grande, qui salta la continuità con la nostra storia.
Prospettive e "Costituente socialista". L'idea ha un suo fascino. Facendo gli scongiuri del caso, nella sventurata ipotesi che il Partito Democratico non sia in grado di rappresentare degnamente la Sinistra italiana, deve esserci la necessità storica di una aggregazione in tal senso. Ci attendono giorni epocali, non si può sbagliare. Nel caso specifico, l'idea sorta nel congresso dello Sdi è interessante. Solo che c'ho il timore che pensino a rifare il Psi della degenerazione, onesto e senza Craxi, ma senza un briciolo di vera aspirazione ideale. Vedremo.

3 aprile 2007

Congressi comunale e di federazione

Stiamo messi molto, molto male. Il congresso comunale due giorni, parlare parlare parlare, con la sostanza che si è ridotta all'approvazione di liste preconfezionate. I documenti politici, l'unico atto con un minimo di valenza politica seria, affrontati alle 20.25 del sabato sera. E una maggioranza (di caproni) che ha già accettato la fuoriuscita della Mussi, e non fa niente per venire incontro alle preoccupazioni di un quarto dei Ds. Il congresso federale, a Todi, anche peggio, che stavolta il voto è stato cosciente, e una platea che per il 50% ha passato tutto il tempo fuori in terrazza.
Sui documenti, in specie mi sono incazzato e sono intervenuto su un ordine del giorno in cui si richiedeva l'impegno durante la fase costituente a presentare ai partner la proposta di adesione al Partito del Socialismo Europeo. Dopo che tutti i compagni della maggioranza negli interventi non hanno fatto altro che ripetere che il Pse sarà e deve essere la casa del Pd, al momento cruciale hanno votato tutti contro un ordine del giorno così blando, giustificando con motivazioni tendenziose una scelta fatta per mera logica di corrente. Indegno. Qui si finisce tutti male.
[la cosa divertente è stata che al comunale ero, misto Sinistra Giovanile/Angius, in presidenza; quindi sono stato tutto il sabato al tavolo, ed ero quello che rompeva i coglioni agli oratori perché sforavano... incarichi di alta responsabilità!]

Allego l'intervento fatto al congresso federale.

"Compagni, compagne.

Vorrei in primis richiamare l'attenzione su ciò che è questo congresso, sulla sia serietà e sulla sua dignità. Una sala pretenziosa, un oratore che parla, 50 persone che chiacchierano o leggono il giornale mentre gli altri delegati stanno stanno fuori a prendere il sole.

Ciò avviene mentre un'importante parte del partito decide tranquillamente di uscirne, senza combattere fino in fondo la battaglia per le loro idee, e la maggioranza che altrettanto tranquillamente accetta ciò, limitandosi a un generico appello all'unità, senza che dia un vero segnale di apertura verso i dubbi di un quarto dei militanti dei Democratici di Sinistra.

Io compagni sono tra questi dubbiosi, molte sono le mie perplessità sul metodo, sui contenuti e sul merito del partito che stiamo costruendo. Temo che venga a mancare in Italia una vera rappresentanza della sinistra. Confrontandosi nei congressi di base la maggioranza dei compagni, pur condividendo questi dubbi, ha espresso fiducia in una fase costituente seria e capace di garantire il riconoscimento di tutti i nostri principi e valori. Personalmente, non nascondo il mio scetticismo su quello che sarà l'esito, visto che già adesso documenti di respiro unitario in cui tutto il Partito potrebbe riconoscersi vengono respinti per mere logiche di corrente -chi era ieri al congresso di Perugia sa di cosa sto parlando-.

Di belle parole ne abbiamo sentite tante. Io nella fase costituente ci sarò e farò la mia parte: ora chiedo a voi, compagni della maggioranza di smentirmi e riuscire a farmi cambiare idea." [ndr: platea gelida salvo gli altri "angiussiani"]

9 febbraio 2007

Terza mozione

Compagni siamo in ballo! Depositato il testo della terza mozione "Per un Partito nuovo, democratico e socialista". Qui il testo integrale.
Hasta siempre!

24 gennaio 2007

Auguri al compagno Nigra!

Pare che Alberto Nigra sarà il candidato alla segreteria collegato alla terza mozione al quarto congresso dei Democratici di Sinistra (mozione che io sostengo).
Anche se all'atto pratico è un completo sconosciuto, i miei migliori auguri!
In sintesi, la posizione della terza mozione (Angius e Caldarola tra gli altri promotori) nei riguardi del progetto di cd. "Partito democratico" è abbastanza di scetticismo. Non si rifiuta a priori la possibilità di confluenza in una nuova formazione politica, ma bisogna valutare bene, e in anticipo, i contenuti.
L'attuale proposta del Partito Democratico, così come emersa a Orvieto a inizio di ottobre (un fine settimana tra l'altro abbastanza sfigato per il sottoscritto, causa sempre qualcuno dal nome iniziante con M -nomen omen!-) mi convince assai poco. Da parte della Margherita troppo spesso non c'è ancora il riconoscimento della dignità della nostra tradizione (mentre, come s'è visto al congresso del Pse di Oporto, la disponibilità da parte nostra all'allargamento delle prospettive c'è stata), e si corre il fortissimo rischio di gettare la titolarità dell'intera tradizione della sinistra italiana ai partiti della cosiddetta "sinistra radicale". Tutta l'amicizia nei loro confronti, ma francamente mi sa un po' riduttivo...
Un partito non si può costruire senza una storia condivisa (se non anche una tradizione comune, ma vabbe' pare di chiedere troppo...) e una piena condivisione degli obiettivi per il futuro: per moltissime cose, il campo chiamiamolo amministrativo, la comunanza di obiettivi c'è; ma per molti altri temi più spiccatamente ideologici affatto. Come posso considerare morto il principio di uguaglianza? E non ce la si può cavare come propone Rutelli con un partito plurale: entro un certo limite è fisiologica la pluralità, ma se si scende sotto undeterminato livello non si fa un partito, si fa un comitato elettorale.
E la passione, la politica, la partecipazione? La picchia, il panpepato? (tanto per restare in tema di "p").
Bah.
Allo stato attuale delle cose, l'obiettivo ha da essere una federazione, il più stretto possibile, e che non si limiti a Ds e Margherita. Ciò è sterile. Rilanciare pienamente l'idea ulivista, e allargarsi a tutti i progressisti italiani, da Di Pietro a Rifondazione, cooperando sinceramente, rinunciando ai settarismi e migliorandosi a vicenda, per il futuro di sto benedetto Paese.
E poi ne riparleremo...

[che picchiu il compagno Nigra!]