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10 giugno 2009

Ulteriori fregature

Tra le varie fregature di quella fregatura che è stato il quorum alle Europee, c'è da segnalare la discrasia tra il principio di territorialità, che di base ispira la legge, e quello del voto calcolato a livello nazionale. Ossia, non ha senso dividere l'Italia in cinque circoscrizioni, e poi andare a valutare il dato nazionale del voto per vedere se una lista ha passato o meno il 4%. Logica avrebbe voluto che andando a introdurre il quorum, fosse stato da calcolare sulla base dei voti di ogni circoscrizione. Così è stato doppiamente una fregatura, sia di partenza, sia perché per fare un esempio nella circoscrizione Sud Sinistra e Libertà ha oltre il 6%, ma comunque non ha potuto eleggere nessun candidato.
E rega', dati finali, 4254199 persone, il 14,8% dei votanti, con 'sta roba alla fine hanno votato a vuoto, per liste sotto il 4%...

9 giugno 2009

Espiazione elettorale

Quaranta minuti a piedi in salita, con venti chili di spesa sulle spalle.
Espiazione per non essermi impegnato a fondo in questa campagna elettorale?

Europee 2009: Analisi

Che andavano male lo si sapeva, quindi nessuna particolare sorpresa. Anzi per certi versi sono andate discretamente. Vediamo.
Popolo delle Libertà - Il 35,3% è un brutto risultato. Non in termini assoluti, ma in confronto alle aspettative, alla retorica del "il Paese è con me", anche a confronto con le politiche di un anno fa, il dato è oggettivamente basso. Astensione, travasato alla Lega, come ci pare, ma il risultato è quello.
Partito Democratico - Discorso in parte rovesciato. Il 26,1% è un pessimo risultato sicuramente, ma della serie "poteva anche andare peggio" tocca dare merito a Franceschini di essere riuscito a salvare la baracca. Poi vabbe', viene da chiedersi se veramente c'era tutto 'sto bisogno di "una grande forza riformista di stampo europeo" (???), ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Si pensi invece come fare a recuperare i voti finiti all'Italia dei Valori.
Sinistra e Libertà - Mah mah. Così come la "Lista Anticapitalista" con tre decimali in più, risultato discreto, il 3,1%. Nelle aspettative. In Parlamento non ci vai, ma hai una buona base di partenza per continuare il progetto politico. Specie se in alcune zone (il Sud) dimostri un buon radicamento. Per tutti invece, tocca cercare di capire come fare qualcosa al Nord...
Udc - Più che stabile.
Lega Nord e Italia dei Valori - I vincitori di queste elezioni. E per entrambi, seppur per cose differenti, un risultato molto preoccupante. Per la Lega perché si dimostra in sintonia con fasce sempre più ampie di popolazione, dando sfogo spesso a molte delle pulsioni peggiori. Per l'Idv, perché si fa sempre più concreto il rischio che diventi l'alfiere di quello che era il popolo di sinistra. Puntando a ulteriori aumenti di consenso. Bardasci, tra Pd e Idv cento volte meglio Pd. Con tutti i limiti che ha, non è un partito populista e personalistico. Per usare paroloni, la crescita dell'Idv è la cifra della crisi della cultura politica di sinistra, che preferisce indignarsi per il conflitto di interessi piuttosto che per politiche sociali inesistenti.

Andando a guardare un quadro più locale, è pesante, molto pesante il crollo del Pd qui in Umbria, quasi ovunque sorpassato dal Pdl. Certi sistemi politici e culturali, che fanno di noi una "regione rossa" non durano in eterno. Dopodiché, particolarmente preoccupante il 3,59% a livello regionale della Lega Nord. Con punte del 10% in certi territori. Rega', in Umbria c'è più gente che ha votato per la Lega che per Sinistra e Libertà (3,55%). Questo è grave, è segno che la Lega ha smesso i panni di un movimento solamente localistico, ed è in grado di rappresentare le istanze, fondamentalmente egoistiche e xenofobe, di fasce della popolazione che magari fino a oggi se ne sarebbe ciecata di votarla.

Per le Amministrative, che pure ci riguardano da vicino, aspettiamo domani.

8 giugno 2009

Programmazioni elettorali

Ok che sono Europee e importa praticamente niente a nessuno, però 'ca miseria uno straccio di speciale elettorale in tv si può anche fare...
Waitin'.

5 giugno 2009

Candidature

Cosa peculiare delle elezioni europee, è la scelta dei candidati.
Essendo un appuntamento elettorale in sé molto poco sentito, e dovendo esprimere un voto di preferenza, le liste vengono riempite di nomi a effetto, di larga notorietà e probabile poca esperienza (e volontà). Cinque anni fa fu il caso di Santoro, candidato da Uniti nell'Ulivo, eletto al Parlamento Europeo e rapidissimo a tornare in Rai appena gli è stato possibile.
Tra i tanti, rimanendo nel campo del centrosinistra, c'è il capolista del Pd in circoscrizione Centro, David Sassoli del Tg1. Così come nel 2004 venne eletta sempre per Uniti nell'Ulivo Lilli Gruber. Il Tg1 si conferma rampa di lancio per Strasburgo. Vignettisti come Staino per Sinistra e Libertà e Vauro per i Comunisti, Heidi Giuliani, Giuliana Sgrena, l'astronauta Guidoni, magistrati piuttosto mediatici come De Magistris per l'Italia dei valori.
E infine il caso simpatico del Partito Comunista dei Lavoratori, che su cinque circoscrizioni elettorali presentano una lista solo nella Centro, e con solamente sei candidati. Della serie l'importante è partecipare...

Appello al voto

Qui si sostiene il voto per Sinistra e Libertà a tutti i livelli, alle Amministrative come alle Europee.
Per quel che riguarda le Europee, bisogna in tutti i modi cercare di raggiungere anzitutto la soglia del 4%: non sarà facile, considerando anche la diffusa ignoranza della stessa esistenza e identità di Sinistra e Libertà, ma è necessario per poter dare subito forza a un soggetto politico che possa diventare il partito di sinistra italiano, andando a superare tutta una serie di frammentazioni pseudoideologiche assolutamente anacronistiche nell'attuale situazione politica.
A Terni, sostegno pieno a Di Girolamo. E' una votazione delicata quest'anno, e non bisogna disperdere voti e cercare di evitare il ballottaggio. No a liste civiche che alla fine cercano solo di ricavarsi qualche consigliere e una rendita di posizione, per schierarsi al momento opportuno a seconda di come giri il vento, e no al centrodestra e a Baldassarre, a proposte per il futuro di Terni slegate da una vera conoscenza della realtà cittadina, fumose, velleitarie se non a volte addirittura dannose, e a una concezione della politica come rete di conoscenze, amicizie e favori. Per fare esempi, la proposta ideologica di Roma come punto di riferimento, l'idea che per rilanciare il centro storico bisogna aprire la zona a traffico limitato, e come proposta per il complesso sistema industriale ternano "differenziare", come se stessimo ancora a fine anni '80, o le chiacchiere sul futuro hollywoodiano di Terni perché si conosce qualche regista quindi lo si farà venire a fare film qua.
Bah. Quantomeno quest'anno, comunque vadano 'ste elezioni, vado a votare sereno, senza tutti i patemi dell'anno scorso.

1 giugno 2009

"La campagna elettorale ha travalicato i limiti del buongusto"

Stamattina è arrivata qua a casa una chiamata elettorale dell'Udc con la voce di Casini preregistrata, mentre Bossi sta spadroneggiando sul banner del Messenger.
Ok che la campagna elettorale per le Europee (sebbene nessuno se ne sia accorto) è agli sgoccioli, ma ce ne stiamo abbondantemente a passare!

  

30 aprile 2009

Maschio tradizionalista

La riprova che il soggetto è irrecuperabile, è che manco stavolta farà in 'sta maniera (esortazioni alla preparazione di condimenti per paste e rivendicazione del ruolo di paterfamilias sintetizzando).
Comunque una lancia per 'ste pore candidate del Pdl alle Europee la voglio spezzare, a favore delle letteronze. A me le letteronze sono sempre state molto simpatiche, m'è dispiaciuto che quest'anno non fossero presenti a "Mai dire..." (eh capirai saranno state a fa' la scuola quadri di partito...), e ce n'era una moretta una volta che me faceva 'mpaci'. Eh sì.

17 febbraio 2009

Arretrati: legge elettorale per le Europee, sicurezza, Bersani eSardegna

Scrivo adesso alcune note politiche che in realtà avrei dovuto scrivere due settimane, ma che per il sovrapporsi degli eventi ma anche e soprattutto per pigrizia si erano tralasciati.

La riforma della legge elettorale delle Europee. Quale cavolo è la necessità di una riforma? La legge attuale, proporzionale pura, garantisce perfettamente la necessità di rappresentatività che è la funzione propria delle elezioni per il Parlamento Europeo: unico organo con legittimazione democratica nell'Unione, non ha veri compiti legislativi, ed è quindi assolutamente pretestuosa la scusa della governabilità che viene addotta come scusa per introdurre lo sbarramento al 4%. Siamo chiari, la non frammentazione può essere un valore, e di una soglia di sbarramento del 4% si può anche parlare. Ma non con l'attuale sistema politico. La maggioranza non può pretendere di cambiare il sistema politico imponendolo con una legge elettorale. Non sono briciole i partiti sotto il 4%. Cinque anni fa per essi votò il 20% dell'elettorato. Nelle attuali condizioni della politica italiana, milioni di elettori vengono privati potenzialmente e probabilmente del diritto di eleggere ed essere rappresentati. Questo è assolutamente antidemocratico. Quello che più fa rabbia poi è stato l'atteggiamento del Partito Democratico. Cosa sperano di ricavarne ammazzando sul nascere ogni progetto alternativo di ricostruzione della Sinistra? Per una manciata di voti sperano di replicare il giochetto del voto utile? Qual è il senso nel guastare definitivamente i rapporti con tutta la parte politica della quale comunque ha bisogno per poter governare a livello locale, e di cui avrà bisogno per poter ambire a tornare al governo nazionale?

C'è stato poi il decreto sicurezza. Legalizzazione delle ronde di partito, possibilità dei medici di denunciare i pazienti irregolari che vengono a farsi curare, aumento della tassa per il permesso di soggiorno. E poi tutte queste anime belle a ergersi a difensori della vita sul caso Englaro. Si diceva una volta socialismo o barbarie. Qui di certo non siamo al socialismo.

Unica nota positiva, la candidatura di Bersani alla segreteria del Partito Democratico. Finalmente qualcuno che ha il coraggio di mettere le cose in campo, che riconosce l'errore nei Ds di schierarsi compatti al completo nel 2007 dietro Veltroni, con liste piuttosto in contrasto tra loro (errore anche mio di appoggiarlo, un progetto come "A sinistra per Veltroni"; ragione aveva il compagno Brunori a sostenere che era una contraddizione in termini), legato veramente alla tradizione della sinistra italiana, e non a una personalizzazione a base di americanismo e buoni sentimenti, con una reale idea e concezione di quella che deve essere la struttura e il funzionamento di un partito. 


Saltando a quest'oggi, l'assoluto disastro delle elezioni regionali in Sardegna. Un monito, per chi se ne stesse scordando, che l'Italia è diventata un paese profondamente di destra, e che di lavoro e lotta ce ne sarà da fare moltissima nel futuro.

3 febbraio 2009

Di Pietro sullo sbarramento

Ma quale cavolo è la credibilità politica di uno, Antonio Di Pietro, che ieri sera ha dichiarato apertamente di sostenere lo sbarramento al 4% per le Europee, e che "[l'Italia dei Valori] non si oppone allo sbarramento al 4% per le elezioni europee. (...) Il nostro sarà un voto a viso aperto, perché vogliamo mettere limiti alla frammentazione politica", e stamani dichiara invece che lui non c'entra niente, che "Io vorrei che non ci fosse questo sbarramento ma questa e' la scelta di Pdl e Pd.E quando i due partiti maggiori decidono (...) puoi urlare ma loro se ne fregano."???
Già la situazione è grave, ci manca solo che Di Pietro provi ipocritamente a mettere il cappello sulla protesta.

[ok, avrete capito che qua ormai si è in ostilità piena con Di Pietro]

24 gennaio 2009

Pretesti

Pretestuoso Maroni, che con la scusa della preghiera musulmana in Piazza Duomo, ne approfitta per annunciare restrizioni per qualsiasi tipo di manifestazione, vietando le piazze su cui si affacciano luoghi di culto (una rarità in Italia...).
Pretestuosi il Pd e l'Idv, che per tenersi buoni i rapporti con la Lega Nord in vista di non si sa bene cosa collaborano e avallano con l'astensione l'approvazione del "federalismo fiscale" (riforma che Tremonti ammette candidamente non sapere assolutamente quale impatto economico avrà, e che qualche esponente leghista si compiace di spacciare per riforma istituzionale).
Pretestuosi e antidemocratici Pd e Berlusconi infine, che per racimolare qualche voto in più e imporre un quasi bipartitismo coatto si appellano a governabilità etc per introdurre uno sbarramento al 4% alle Europee.