15 Maggio 2012, decima tappa del Giro d'Italia, Civitavecchia-Assisi: ma quant'è stato bello il Giro mentre passava sulle colline tra Amelia e Acquasparta, con i monti di Terni sullo sfondo (e con tanto di bandiere rossoverdi lungo la strada sulle curve)?
Ciò detto, un bilancio a metà giro. Il percorso è interessante, e sulla carta l'ultima settimana dovrebbe poter dare spettacolo. La partenza addirittura in Danimarca non c'aveva proprio particolarmente senso; belle particolarmente, anche se potevano dare di più, il tris di tappe tra le Marche, l'Abruzzo e la Campania. Unico neo, ma è molto una costante negli ultimi anni, la mancanza di particolare iniziativa, salvo qualche isolato sprazzo nei finali, dei vari big; vabbe', a maggior ragione, si spera che sia stimolo per darsi tutti una bella svegliata in montagna. E comunque, daje Basso!
Ah sì, Raisport (i commentatori della Gazzetta, dopo aver irriso il Diavolo, hanno chiuso con me): ma come si può ignorare sistematicamente, al TGiro e al Processo, il mitico Sgarbozza? Bah! E altra carenza, le ricognizioni di tappa: presentazioni assolutamente sommarie, superficiali e poco chiare, molto meglio quelle del buon vecchio Cassani.