La splendida giornata odierna c'ha regalato la visione del Terminillo con la prima neve della stagione... E annamo!
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13 novembre 2010
28 luglio 2010
Della compagna Foille, del chili con carne e altre storie
Come diceva lu poro Brecht, "beato il popolo che non ha bisogno di Foille".
Ma il popolo ha bisogno di Foille, che quindi diventa la compagna Foille. A seguito della scoperta dell'esistenza della pratica e taumaturgica crema (antisettica, anti-scottature, anti-punture, anche piacevolmente profumata) addirittura in formato spray, si potrebbe arrivare a parlare addirittura di compagna segretaria Foille.
La compagna Foille s'è rivelata preziosa in questi giorni, ricchi di stanze di vita quotidiana, in specie a seguito della gita domenicale con la mia Agnese al Terminillo (e che Terminillo! con vista che spaziava dal Parco d'Abruzzo all'appennino tosco-emiliano, passando per il Tirreno, il lago di Bracciano, il Tezio).
Che altro?
Starebbeci anche una puntata marittima oratoriana, e una gran serata chili e cerveza!
Parlamo de Chili.
Soffriggere un paio di cipolle, peperoncino in quantità e un po' d'aglio. Rosolarsi una kilata mista di spezzatino tagliato fine e macinato. Aggiungere un peperone tritato e un po' di pomodori, e un po' d'acqua. Cuocere a lungo lasciando stringere pian piano il tutto. A parte cucinare dei fagioli. Prenderne un po', schiacciarli per benino, aggiungerli al chili. Far finire di cuocere. Ay!
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12 febbraio 2007
Il sangue cola sul Gran Zebrù!
Altra storiella di montagna, che però finisce male.
Sempre sul Terminillo, qualche anno fa, in vetta ci capita di incontrare una coppia sulla sessantina. E' ora di pranzo e si attacca a chiacchierare.
Costoro sono lombardi, con l'unica figlia sposatasi con un romano. Hanno pensato bene di trasferirsi giù e ora abitano a Pratica di Mare. Certo, un po' gli mancano le Alpi, e per questo li troviamo lì.
Il signore comincia a raccontare una gita che fece anni orsono (se scrive cuscì? boh) mi pare sul Gran Zebrù. Erano un gruppo, e avanzavano in fila sulla cresta innevata verso la cima. A un tratto sente un -PORCA PUTTANA!-, si volta e fa appena a tempo il giovane alpinista che lo seguiva che scivola e cade giù. 300 metri di caduta libera, poi il corpo si schianta contro dei lastroni inclinati, si stacca la testa e tutti i pezzi del cadavere continuano a cadere per altri 100 metri.
Questo è. Un po' pesa come storia, vagamente splatter forse.
Morale? Che forse il Terminillo porta merda ed è buona ambientazione per brutte storie.
Sempre sul Terminillo, qualche anno fa, in vetta ci capita di incontrare una coppia sulla sessantina. E' ora di pranzo e si attacca a chiacchierare.
Costoro sono lombardi, con l'unica figlia sposatasi con un romano. Hanno pensato bene di trasferirsi giù e ora abitano a Pratica di Mare. Certo, un po' gli mancano le Alpi, e per questo li troviamo lì.
Il signore comincia a raccontare una gita che fece anni orsono (se scrive cuscì? boh) mi pare sul Gran Zebrù. Erano un gruppo, e avanzavano in fila sulla cresta innevata verso la cima. A un tratto sente un -PORCA PUTTANA!-, si volta e fa appena a tempo il giovane alpinista che lo seguiva che scivola e cade giù. 300 metri di caduta libera, poi il corpo si schianta contro dei lastroni inclinati, si stacca la testa e tutti i pezzi del cadavere continuano a cadere per altri 100 metri.
Questo è. Un po' pesa come storia, vagamente splatter forse.
Morale? Che forse il Terminillo porta merda ed è buona ambientazione per brutte storie.
11 febbraio 2007
Il terrore corre sul crinale sud!
Là'ppe marzo 2006. Domenica mattina. Ci si avvia verso il Terminillo. Lungo la strada becco una multa perché si va a 84 invece che a 60 km/h in un punto fatto apposta per multare la gente. Vabbe'.
Si lascia la macchina poco oltre il piazzale di Pian de' Valli, che la strada per la forca di Leonessa e il rifugio Sebastiani è interrotta subito. Si sale ripidi fino alla forcella tra Terminilletto e Terminillo, e già si tirano fuori ramponi e piccozza.
Si decide di affrontare la salita verso la cima lungo il crinale sud del monte; d'estate è troppo ripido e non vale la pena, d'inverno innevato con la neve che regge bene è fattibile. La salita procede abbastanza bene.
Ai due terzi della salita il fondo cambia, si avanza sul ghiaccio duro. Tocca fare molta attenzione.
A un tratto, non so come, quasi in vista della cima, mi parte il rampone destro! Comincia a scivolare, ma fortunatamente papà lo riprende. Riuscire a rimetterselo è discretamente difficile, decido di proseguire, c'è un po' di neve, tenendo il destro a valle. A 15 metri dalla vetta però sono ovunque circondato dal ghiaccio, un solo piede ramponato non è abbastanza, se faccio un altro passo scivolo giù sicuramente.
Arrivano i rinforzi: papà riesce a raggiunermi e in qualche modo si riesce a rimettere al volo il rampone.
Per il resto tutto ok, pranzo in vetta, e divertente discesa nel canalino innevato della direttissima.
Questa è stata la volta che maggiormente ho rischiato in montagna.
Si lascia la macchina poco oltre il piazzale di Pian de' Valli, che la strada per la forca di Leonessa e il rifugio Sebastiani è interrotta subito. Si sale ripidi fino alla forcella tra Terminilletto e Terminillo, e già si tirano fuori ramponi e piccozza.
Si decide di affrontare la salita verso la cima lungo il crinale sud del monte; d'estate è troppo ripido e non vale la pena, d'inverno innevato con la neve che regge bene è fattibile. La salita procede abbastanza bene.
Ai due terzi della salita il fondo cambia, si avanza sul ghiaccio duro. Tocca fare molta attenzione.
A un tratto, non so come, quasi in vista della cima, mi parte il rampone destro! Comincia a scivolare, ma fortunatamente papà lo riprende. Riuscire a rimetterselo è discretamente difficile, decido di proseguire, c'è un po' di neve, tenendo il destro a valle. A 15 metri dalla vetta però sono ovunque circondato dal ghiaccio, un solo piede ramponato non è abbastanza, se faccio un altro passo scivolo giù sicuramente.
Arrivano i rinforzi: papà riesce a raggiunermi e in qualche modo si riesce a rimettere al volo il rampone.
Per il resto tutto ok, pranzo in vetta, e divertente discesa nel canalino innevato della direttissima.
Questa è stata la volta che maggiormente ho rischiato in montagna.
28 gennaio 2007
Addio ai monti
Burph oggi sarebbe stato ideale per fare una capatina sul Terminillo finalmente innevato, ma niente, che dovevo (cercare di) studiare...
Per i poco pratici, il monte Terminillo (2217 m) è il monte principale della catena che separa la conca di Rieti a sud col comprensorio Leonessa-Cascia-Norcia, a est della Valnerina, nonché sede per belle escursioni.
Rimando ad altra occasione l'epico racconto di "La Morte corre sul crinale sud"!
Intanto, eccolo il Terminillo, visto dalla Sella di Leonessa (non so chi siano coloro che stanno in foto)
Per i poco pratici, il monte Terminillo (2217 m) è il monte principale della catena che separa la conca di Rieti a sud col comprensorio Leonessa-Cascia-Norcia, a est della Valnerina, nonché sede per belle escursioni.
Rimando ad altra occasione l'epico racconto di "La Morte corre sul crinale sud"!
Intanto, eccolo il Terminillo, visto dalla Sella di Leonessa (non so chi siano coloro che stanno in foto)
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