Visualizzazione post con etichetta partito dei comunisti italiani. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta partito dei comunisti italiani. Mostra tutti i post

24 febbraio 2013

La colpa della sinistra italiana in questi anni

La più grande delle colpe della sinistra italiana negli ultimi anni (molto verosimilmente destinata a rimanere dopo il voto ferma alle percentuali di sostanziale irrilevanza di questi 5 anni - così come anche il centrosinistra globalmente inteso, fermo sempre attorno a quel 35-40%, largamente in minoranza pertanto tra la popolazione) è quella di non essere riuscita minimamente a interpretare, e dare un senso sociale, alla profonda rabbia diffusa nel paese. E ora ne pagheremo, meritandole, le conseguenze.

17 dicembre 2012

Giravolte arancioni rifondarole...

Il tasso di ridicolezza del PRC nel cercare di gettarsi anima e corpo nel progetto del "quarto polo arancione", magari con liste uniche con residui dipietristi, dopo il fallimento della "Federazione" col PDCI, dopo anni a ostentare e rivendicare settariamente bandiere rosse e falci e martello, è francamente abbastanza imbarazzante. Per carità, anche come SEL molto poco c'abbiamo da chiacchierare, ma almeno certi livelli, quantomeno per ora, non l'abbiamo mai raggiunti.

2 novembre 2011

Duri e Puri: il PDCI a congresso

Sempre interessanti i congressi del PDCI. Una volta per il palchetto in perfetto stile avanguardia costruttivista russa, un'altra, quest'ultima, in cui non si è avuto modo di ammirare la scenografia, ma in cui per contro è emersa una curiosa linea politica, già anticipata settimana scorsa in un'intervista del Fatto Quotidiano a Diliberto, che propone, in cambio di un apparentamento elettorale col PD, valutabile in una decina di deputati, una fiducia a scatola chiusa in un futuribile governo di centrosinistra. Così, appoggio incondizionato senza neanche una discussione preventiva nel merito di quelle che dovrebbero essere linee guida e programmi di governo. Se l'avesse detta SEL, una cosa del genere, sa' il casino che scappava fuori. Eh, ma questi sono i compagni veri, quelli della Federazione della Sinistra. 
Duri e Puri.
[per carità, nessuna eccessiva sorpresa in realtà, il PDCI è spesso stato anche in passato più realista del re, come quando, neanche un paio d'anni fa, in Umbria era schierato in prima linea a sostegno di un'ipotetica candidatura della Lorenzetti a un terzo mandato... poro Cossutta, non gli hanno dato grandi frutti politici questi ultimi 20 anni]

19 settembre 2011

Pace, progresso e prosperità

Qualcuno giorno fa si stava un po' guasti. 
A leggere la home de l'Unità, con Bersani che annunciava il "Nuovo Ulivo" dava quasi l'impressione che per un bug stessero ripubblicando, tanto erano uguali le parole, notizie di un anno fa. La situazione economica e politica, non serve ripeterselo, è disastrosa, ma l'Italia pare ferma, così, appiccata, bloccata in attesa di non si sa che cosa. Regge con lo sputo la maggioranza parlamentare, anche se tutti sanno, si vedano le dichiarazioni di Pisanu, della Polverini, che basta un qualcosa, una qualche alternativa, e sarebbero in tanti dispostissimi a fare una nuova maggioranza e poi tornare alle urne. 
La situazione è bloccata in questa maniera da un anno praticamente. E non sono poche allora le responsabilità delle opposizioni, PD e Bersani in primis, che dopo aver lanciato, più di un anno fa ormai, il "Nuovo Ulivo", non hanno riempito di una qualche sostanza la proposta, provando a cercare un'ipotesi di accordo con le sinistre, e al contempo pensando di poterla far convivere con l'UDC, ricercata e blandita a oltranza, pur essendo chiaro che Casini, come si suol dire, si limitava a farla annusare. E per carità, non è che gli altri siano stati molto migliori, l'IDV il solito ricercare ondivago il proprio esclusivo tornaconto, PRC e PDCI nel loro splendido isolamento nazionale (e a caccia di poltrone nel locale), SEL e Vendola che ancora non si decidono a imboccare una loro strada chiara... Quello che è emerso netto in questo anno è stata la palese inadeguatezza delle forze e dei leader di opposizione di fronte a una situazione da risolversi ormai col ritorno più rapido possibile a nuove elezioni e all'accantonamento di Berlusconi.
E' inoltre ampiamente cresciuto un diffusissimo e generalizzato sentimento di discredito nei confronti della politica in genere, che accoppiato alle pesantissime manovre economiche e alla mancanza di uno sfogo politico e sindacale che non sia episodico, può veramente portare nel giro di pochissimo tempo a situazioni di forte tensione.
Insomma, fino a qualche giorno fa si stava parecchio guasti, e non a torto.
Ma tutto ciò appartiene ormai al passato. Un passato spazzato via dalle ultime inimmaginabili rivelazioni dalle intercettazioni, da cui fiera, immacolata e prosperosa emerge la figura della compagna Manuela Arcuri, che ben potrà rappresentare quel "quid" in più che blocca la politica italiana, e portare la sinistra e il popolo italiano a una splendida affermazione e a un futuro di pace, progresso e prosperità.

1 aprile 2009

Sulla scelta di Salvi e Ingrao - che sempre di "voto utile" stannoparlando

Convince poco la scelta effettuata da due importanti rappresentanti della sinistra italiana, Cesare Salvi e soprattutto Pietro Ingrao, di appoggiare per le Europee il listone "comunista" varato da Prc e Pdci. Specialmente nel caso di Cesare Salvi, di Sinistra Democratica - Per il Socialismo Europeo, che addirittura giunge a candidarsi, portando con sé la sua storica componente Socialismo 2000. Cosa c'azzecchi con un raggruppamento che ha come punto fondante una orgogliosa rivendicazione di un'identità comunista -tocca dire, anche molto fine a sé stessa- non è chiaro.
In sintesi, il ragionemento portato avanti da Salvi e da Ingrao, che ha annunciato il suo voto per il raggruppamento comunista nonostante le molte divergenze con la linea ferreriana, è che in un momento così difficile per la sinistra italiana bisogna privilegiare soggetti politici che godano già di radicamento e di una buona organizzazione partitica. Sì il discorso è comprensibile, però è la riproposizione del concetto del voto utile che già tanti danni ha portato.
Per quanto sia difficile la sfida, è questo il momento di provare a costruire un partito di sinistra in Italia, che vada oltre a un identitarismo sterile, con la volontà e la possibilità di incidere sulla società italiana. E per realizzare questo obiettivo, c'è bisogno dell'impegno e del contributo di tutti, senza cercare scorciatoie.

Intanto, oggi pomeriggio ore 17.30 al Teatro Pavone, Perugia, ci sarà la presentazione ufficiale di Sinistra e Libertà. Presenti tra gli altri i compagni Fava e Vendola.

24 aprile 2008

Fedele alla Linea che non c'è

Martedì, nel corso del direttivo del circolo di Monteluce-Sant'Erminio del Pd, ho formalizzato la decisione di sospendermi da ogni funzione direttiva. Decisione oggettivamente inevitabile, per eccessivo contrasto con l'attuale linea politica del Partito Democratico, dicesi anche con la linea politica di Walter Veltroni. Di cui non si condivide l'impostazione presidenzialista data al partito, l'idea portante di negazione del conflitto (e quindi del cambiamento) e scelte strategiche quali la rottura dell'alleanza larga del centrosinistra.
In più ci si metta di base la mia contrarietà all'idea stessa del Partito Democratico, e ci si rende conto che la scelta era oggettivamente inevitabile.
Ma estremamente sofferta per la difficoltà di rompere, almeno in parte, una serie di rapporti consolidati in questi due anni di militanza.
Qual è la mia di Linea? La necessità di un grande partito di sinistra in Italia, di massa, popolare, non ideologico. Attualmente queste condizioni non si vedono.
Riprendendo l'analisi della settimana scorsa, e vedendo l'evoluzione della situazione, il Partito Democratico, che pure avrebbe i mezzi e probabilmente anche gli uomini per fare quanto sopra, continua imperterrito per la sua strada, anzi, aggiungendoci governi ombra e proposte di intesa con l'Udc. In Rifondazione, nella quale qualche segnale positivo s'era visto in questi mesi, è riprevalsa una linea di conservazione dello stato attuale, ossia una scelta di "vocazione minoritaria". Il Pdci che crede di poter tornare a parlare e a rappresentare le "masse"  (da 2%...) semplicemente con l'esposizione di falce e martello e un lessico anni '50. Sinistra Democratica e Verdi non pervenuti.
Fedele alla Linea anche quando non c'è.

23 ottobre 2007

Tornando sulla legge elettorale

Che comunque si torna sempre lì. Si è avuta la presa di posizione di Rutelli a favore del modello tedesco (ma dai...), e l'invito a far presto. E tocca dire che di fatto Alleanza Nazionale è ormai l'unico partito che al momento continua coerentemente la battaglia contro un sistema elettorale che spianerebbe la strada al superamento dell'attuale sistema bipolare e le sue alleanze. Mentre troppi compagni ormai come al solito si adeguano, e mentre i "compagni" di Rc e Pdci in piena schizofrenia sostengono anch'essi modelli proporzionali (per poi inalberarsi agli slittamenti al centro della coalizione).
Se poi tocca aspettare la posizione del Partito Democratico, ammesso che se ne trovi qualcuna, non pare che Veltroni abbia un'eccessiva voglia di rivelarcela.

11 ottobre 2007

Post-referendario

Mentre si scrive, sembrerebbe che il protocollo sul welfare sia stato approvato con larga maggioranza, tra il 70 e l'80%.
Com'è giusto che sia, visto che il provvedimento prevede delle misure concrete contro il precariato, interventi sostanziosi in favore delle pensioni basse, e il superamento dello scalone. E col no all'accordo tutta questa roba saltava, punto. Un provvedimento di stampo riformista; certo si vorrebbe ancora di più, ma intanto vale la pena di portare a casa il risultato.
Nonostante che i lavoratori si siano espressi in massa, la sinistra "radicale" continua a opporsi al provvedimento, del tutto incurante delle conseguenze politiche di ciò. Tanto per continuare quel discorso sull'ipocrisia di tanta retorica sulla volontà dei lavoratori e del sindacato, e poi sostenere la parte dell'avanguardia rivoluzionaria che trascinerebbe le masse ancora troppo arretrate.
Sui brogli: mmh, beh insomma...

13 settembre 2007

Giochi

Quando qualche tempo fa ci si chiedeva se la pretesa sinistra radicale ci facesse o ci fosse. E la manifestazione indetta per il 20 ottobre non fa che confermare l'idea.
E' stata lanciata la campagna contro l'accordo sul welfare siglato, dopo lunghe trattative, a luglio. Esso prevede il superamento del cd. scalone, forti stanziamenti a favore di pensionati, misure efficaci contro la precarizzazione del lavoro.
Si può fare di meglio? Probabilmente, ma è altrettanto probabile che nelle condizioni attuali fosse possibile. E il giochetto portato avanti da Prc e Pdci, delle modifiche parlamentari, è pericoloso, che non pare si rendano conto delle responsabilità che si assumerebbero in caso di affossamento in aula dei provvedimenti (una delle cose positive dell'estate è che ci si dimentica di certi numeri). Che ci si riempie la bocca con San Precario e via dicendo, senza che si faccia poi una cosa utile per rimediare.
Ipocrisia poi, dopo tutto il ciarlare che fanno sull'autonomia del sindacato e del rispetto delle sue posizioni. Il sindacato si è espresso in maniera unitaria, e allora si fa finta di niente.
L'altro giorno il comitato centrale della Fiom, in vista delle consultazioni tra i lavoratori di inzio ottobre, ha espresso posizione contraria all'accordo, unica tra tutte le confederazioni. Posizione contraria, in favore di non si sa bene cosa. Linfa vitale per le posizioni di Prc e Pdci, che si sono gettate a pesce sulla decisione, e adesso invitano a gran voce il governo -di cui ci si scorda piuttosto spesso di far parte, e ci si scorda che esistono le appropriate sedi per far valere il dissenso, ma vabbe'- ad adeguarsi all'indicazione proveniente dalla potente confederazione dei metalmeccanici della Cgil, avanguardia delle masse lavoratrici mondiali.
Chissà se l'interesse generale ha mai contato qualcosa.

26 giugno 2007

Sòle

Che fregatura i Comunisti Italiani! Annunciano a Cardeto un incontro con Diliberto e il compagno Epifani, intervistati da Mentana, vai a Cardeto e ti ritrovi invece solo Diliberto, che sì vabbe', però... Scandaloso l'intervistatore.
E si riconferma ciò che si pensava e si scriveva qualche tempo fa, il Pdci è rimasto fermo bloccato al Pci dal punto di vista mentale. (tant'è vero che l'unica cosa bella della festa è lo stand coi vecchi manifesti del Partito)

30 aprile 2007

Notazioni congressuali (altrui)

Rimini, congresso del PdCI. Mi pare che dal punto di vista "antropologico" siano quello che doveva essere Rifondazione degli inizi. Un partito per certi versi nostalgico. E diciamocelo, i tripudi di Bandiera Rossa e persino il palchetto in stile costruttivista russo sono forse più folkloristici che altro.