In momenti politicamente duri come questi, ci si solleva con tre cose: il gustarsi le esternazioni e le giravolte di Marione Adinolfi, la lettura del blog Una Birra Al Giorno (che entra ormai di diritto nella classifica dei top blog), e lo sperare che, almeno per un po', quelli di Casa Pound se ne staranno un po' più zitti, dopo un risultato elettorale insulso che li ha visti, tra neofascisti, surclassati anche da Forza Nuova.
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1 marzo 2013
24 febbraio 2013
Il meglio e il peggio di questa campagna elettorale
Ed è arrivato il giorno delle elezioni, e finalmente è finita questa campagna elettorale.
Pesante, strana, sottotono. Strozzata nei tempi, ma fin troppo lunga.
Sottotono appunto, senza grossi entusiasmi, visibile da molti piccoli aspetti, la pochezza delle iniziative politiche, i molti spazi vuoti sugli spazi dei manifesti elettorali.
Sarà l'inverno... (per la cronaca, 'va, je ce sta bene a Monti e compagnia li casini mo' co' la neve, je ce sta bene!)
Comunque, in sintesi, la cosa meglio e la cosa peggio di questa campagna elettorale.
Il meglio, senza dubbio la prova dei miracoli che Photoshop è riuscito a fare con Giorgia Meloni.
Il peggio, la delusione della scarsa attenzione dedicata globalmente al buon Mario Adinolfi, indimenticato candidato alle primarie del PD veltroniano del 2007, quindi in tempi più recenti renziano convinto (e assertore della certezza dei brogli nel corso del ballottaggio del 2 dicembre), candidato al comune di Roma, e ancora invece montiano agli inizi di gennaio (quasi candidato), che ha concluso la campagna elettorale con l'annuncio del suo voto disgiunto, Monti alla Camera, e Grillo al Senato.
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18 giugno 2012
Com'è che in Italia oggi siamo arrivati a questa situazione? - 2
Mario Adinolfi, dopo molte polemiche, come primo dei non in lista delle liste del PD della Regione Lazio, entra in Parlamento, subentrando al neosindaco di Civitavecchia (e annuncia: "Sosterrò Elsa Fornero e chiederò la legalizzazione del Poker Live").
Mario Adinolfi. Tra le tante cose, indimenticato candidato alle primarie del PD veltroniano del 2007... 5 anni sono già passati, tempi spensierati!
Si ribadisce, e poi ci si chiede com'è che in Italia oggi siamo arrivati a questa situazione.
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7 agosto 2007
Le Primarie
Si aveva il timore che potessero risolversi in una cosa pochissimo seria. Col passare del tempo, pare confermarsi tutto ciò e la faccenda diventa veramente deprimente.
La caduta definitiva di serietà, al di là dell'aspetto politico, si era avuta prima con la candidatura di Marco Pannella, e poi di Antonio Di Pietro che assicura di non farlo e poi lo fa. E il comitato promotore centrale le cassa. Si autocassa quindi Colombo, causa problemi di certificazione delle firme e un certo burocratismo, e addio quindi a un progetto che, sebbene un po' squilibrato, aveva degli elementi interessanti.
Restano in corsa alla fine il giovanilista (Adinolfi), candidato dei blogger, e due economisti sintetizziamoli come liberali.
Dopodiché Rosy Bindi: la candidatura più coerente con l'idea del "partito nuovo", che però incarna anche alcuni di quegli elementi post-partitici cui qui non si ha certo intenzione di aderire. Enrico Letta; taglio economicista, e forse ci starebbe anche. Ma come si fa però a votare uno che annuncia la candidatura su YouTube? Infine Veltroni, di cui già si è detto riguardo al sincretismo delle posizioni e degli interessi che lo sostengono.
A rendere la cosa più deprimente, l'area di riferimento nel Partito parrebbe intenzionata ad appoggiare Veltroni.
Tra le tante cose positive di quando si sta via è l'evitarsi certe notizie.
La caduta definitiva di serietà, al di là dell'aspetto politico, si era avuta prima con la candidatura di Marco Pannella, e poi di Antonio Di Pietro che assicura di non farlo e poi lo fa. E il comitato promotore centrale le cassa. Si autocassa quindi Colombo, causa problemi di certificazione delle firme e un certo burocratismo, e addio quindi a un progetto che, sebbene un po' squilibrato, aveva degli elementi interessanti.
Restano in corsa alla fine il giovanilista (Adinolfi), candidato dei blogger, e due economisti sintetizziamoli come liberali.
Dopodiché Rosy Bindi: la candidatura più coerente con l'idea del "partito nuovo", che però incarna anche alcuni di quegli elementi post-partitici cui qui non si ha certo intenzione di aderire. Enrico Letta; taglio economicista, e forse ci starebbe anche. Ma come si fa però a votare uno che annuncia la candidatura su YouTube? Infine Veltroni, di cui già si è detto riguardo al sincretismo delle posizioni e degli interessi che lo sostengono.
A rendere la cosa più deprimente, l'area di riferimento nel Partito parrebbe intenzionata ad appoggiare Veltroni.
Tra le tante cose positive di quando si sta via è l'evitarsi certe notizie.
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22 luglio 2007
Autorevolezza
Ce l'abbiamo fatta! In data 20 luglio 2007 il blog Veniamo da lontano e andiamo lontano ha acquisito 1 grado di autorevolezza su Technorati! [grazie Giuseppe Granieri]
Adesso veramente siamo in grado di sfidare Adinolfi come candidato del popolo dei blogger...
Adesso veramente siamo in grado di sfidare Adinolfi come candidato del popolo dei blogger...
Veniamo da lontano, e andiamo lontano...
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19 luglio 2007
Furio Colombo!
Ok, si può confermare ufficialmente, Furio Colombo si è candidato, oltre a lui anche il blogger Mario Adinolfi, probabilmente anche Enrico Letta, e forse boh anche un completo outsider, un "euroburocrate".
Tutti costoro vanno ad aggiungersi a Walter Veltroni e Rosy Bindi.
Walter Veltroni già lo conosciamo, e già si è detto che, sebbene è sicuramente a tutt'oggi il politico di centrosinistra con più chances, non lo si trova adatto alla segreteria di un partito, specie nell'ottica (almeno si spera, scongiuri a parte) che alle elezioni ci si debba andare solo nel 2011. Troppi interessi attorno, la discutibile scelta di Ds e Margherita di farne il candidato designato, e una serie di contraddizioni che va a coprire. Si veda, a titolo di esempio, il fiorire di manifesti che ne appoggiano la candidatura, di cui alcuni -il "Manifesto dei Coraggiosi" di Rutelli- con punti assolutamente inaccettabili.
Rosy Bindi: alcuni dei vizi della candidatura Veltroni li risolve, è una candidatura realmente per un "partito nuovo". Solo che forse fin troppo nuovo, e una che ha dichiarato ripetutamente la necessità di liquidare il nostro passato, sezioni e feste de l'Unità incluse, beh forse è meglio andarci coi piedi di piombo!
Mario Adinolfi: gimm béne fioli, siamo alle candidature giovanilistiche (il soggetto sarebbe un noto blogger -quasi come me-, che ha deciso di portare la sfida degli under 40 per la conquista del partito, con basi ideologiche però discretamente fiacche)!
Enrico Letta ancora deve sciogliere le ultime riserve, l'euroburocrate lasciamolo perdere.
Furio Colombo, un giovincello (76 anni!), per alcuni aspetti è una candidatura di rottura. Ha di positivo la "fedeltà alla linea", alla linea dell'Unione, alla linea dell'attuazione del programma in ottica 2011 e con Prodi al governo, alla linea della corrispondenza con la volontà dell'elettorato di sinistra. Per contro pare manchi la progettualità che vada oltre l'antiberlusconismo, e un partito che ambirebbe a durare dovrebbe averla.
Un bel bestiario.
Pierluigi Bersani forse sarebbe stato il candidato ideale, persona di sinistra, concreta, con una buona base di consenso. Purtroppo ha fatto la malaugurata scelta di non candidarsi, di seguire le indicazioni del Partito per "non confondere gli elettori". Bah.
Ogni tanto ci si pensa alla soluzione che non toccherebbe pensare...
Tutti costoro vanno ad aggiungersi a Walter Veltroni e Rosy Bindi.
Walter Veltroni già lo conosciamo, e già si è detto che, sebbene è sicuramente a tutt'oggi il politico di centrosinistra con più chances, non lo si trova adatto alla segreteria di un partito, specie nell'ottica (almeno si spera, scongiuri a parte) che alle elezioni ci si debba andare solo nel 2011. Troppi interessi attorno, la discutibile scelta di Ds e Margherita di farne il candidato designato, e una serie di contraddizioni che va a coprire. Si veda, a titolo di esempio, il fiorire di manifesti che ne appoggiano la candidatura, di cui alcuni -il "Manifesto dei Coraggiosi" di Rutelli- con punti assolutamente inaccettabili.
Rosy Bindi: alcuni dei vizi della candidatura Veltroni li risolve, è una candidatura realmente per un "partito nuovo". Solo che forse fin troppo nuovo, e una che ha dichiarato ripetutamente la necessità di liquidare il nostro passato, sezioni e feste de l'Unità incluse, beh forse è meglio andarci coi piedi di piombo!
Mario Adinolfi: gimm béne fioli, siamo alle candidature giovanilistiche (il soggetto sarebbe un noto blogger -quasi come me-, che ha deciso di portare la sfida degli under 40 per la conquista del partito, con basi ideologiche però discretamente fiacche)!
Enrico Letta ancora deve sciogliere le ultime riserve, l'euroburocrate lasciamolo perdere.
Furio Colombo, un giovincello (76 anni!), per alcuni aspetti è una candidatura di rottura. Ha di positivo la "fedeltà alla linea", alla linea dell'Unione, alla linea dell'attuazione del programma in ottica 2011 e con Prodi al governo, alla linea della corrispondenza con la volontà dell'elettorato di sinistra. Per contro pare manchi la progettualità che vada oltre l'antiberlusconismo, e un partito che ambirebbe a durare dovrebbe averla.
Un bel bestiario.
Pierluigi Bersani forse sarebbe stato il candidato ideale, persona di sinistra, concreta, con una buona base di consenso. Purtroppo ha fatto la malaugurata scelta di non candidarsi, di seguire le indicazioni del Partito per "non confondere gli elettori". Bah.
Ogni tanto ci si pensa alla soluzione che non toccherebbe pensare...
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