Profondissima preoccupazione per il destino delle acciaierie ternane, e tutto ciò che esse rappresentano. A poco più di sei mesi dalla vendita a Outokumpu, si annuncia che, neanche per problemi economici, ma per evitare possibili sanzioni antitrust a livello europeo, il sito produttivo ternano dovrà essere venduto.
Tralasciamo per adesso il fatto, assurdo e inconcepibile, che si mettono a repentaglio il lavoro di migliaia di persone e l'economia di un intero territorio per evitare ipotetici rischi di posizione dominante sul mercato.
Nel merito, in questo contesto economico, dopo solo pochissimi mesi dall'acquisizione da parte del gruppo finlandese, una nuova vendita al buio delle acciaierie è un passaggio rischiosissimo. E se avvenisse, come paventato, spezzettando i vari reparti e produzioni, rappresenterebbe con ogni probabilità la fine delle acciaierie, in tempi molto rapidi.
C'è necessità di un pieno sostegno da parte della città sulla vicenda, di gravità e importanza assoluta. E speriamo che venga questa consapevolezza, che così, a naso, in questi due giorni, la notizia non pare sia stata ascoltata e compresa da molti.