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18 settembre 2009

Sull'attentato a Kabul

C'è da fare polemica sull'attentato che ha avuto come vittime sei soldati italiani?
Premesso che tocca anche saper dare le giuste proporzioni alle cosa, che tipo settimana scorsa un bombardamento di forze della nostra coalizione ha fatto oltre 80 vittime civili, sì, perché sono 8 anni che l'Italia ha inviato truppe in Afghanistan, e sarebbe ora che si capisse bene che cosa stiamo facendo e quali sono obiettivi e limiti della nostra missione, che formule come peacekeeping e difendere o esportare la democrazia non significano nulla. Una volta che si sia fatta un'analisi reale della situazione giù, si decidesse: vogliamo stare là a fare la guerra appoggiando una delle parti in causa? Ok, lo si dicesse apertamente, si prendessero le decisioni del caso e non ci si lamentasse delle conseguenze. O se no pace, e ritiriamo 'ste benedette truppe.

16 giugno 2008

Difese

Avere un ministro della Difesa post-fascista per certi versi può anche essere divertente. Perché di sicuro ci si mette più di impegno, c'ha più l'attitudine mentale bellicista di coloro che generalmente occupano la poltrona in questione.


Forse a Ignazio La Russa qualcuno potrebbe però anche spiegare che il ministero chiamasi appunto della Difesa, non della Guerra o delle Forze Armate, e rileggergli poi magari gli articoli 11 e 52 (specie nel terzo comma) della Costituzione della Repubblica Italiana.


Che nel giro di un mese proporre l'ampliamento della missione italiana in Afghanistan a situazioni, fronti e regole d'ingaggio da guerra aperta, l'ideare vacanze in caserma per le vuote estati di giovani italiani ansiosi di apprendere i valori di patria gerarchia esercito e bellicismo in genere, e infine mandare reparti dell'Esercito con funzioni di polizia per le strade italiane (proposta oltre che concettualmente perversa anche del tutto demagogica, che 2500 uomini non sono nulla su circa 115mila dell'organico della Polizia di Stato) è sicuramente apprezzabile per lo zelo, però insomma non è che se ne senta troppo la necessità.

23 maggio 2008

Scavando a fondo

A prima vista la situazione non pare esattamente positiva: vengono approvati dall'oggi al domani provvedimenti quali il reato di clandestinità  moralmente inaccettabili e senza capacità di affrontare la questione immigrazione; coloro che a gennaio guidavano piazze violente sulla crisi dei rifiuti oggi militarizzano le discariche; questioni ambientali che richiederebbero quantomeno approfonditi dibattiti (nucleare e ponte sullo Stretto) vengono annunciate e programmate nel giro di 24h; si parla di cambiare le regole di ingaggio in Afghanistan (e allora si vorranno vedere le anime pie che sostenevano  -e aprivano crisi- sull'assunto che l'Italia al momento starebbe facendo una missione di guerra). E l'opposizione parlamentare tace, dicendo che l'importante è che venga preservato il "dialogo", e arriva quasi ad avallare pienamente le proposte neo-liberiste della Marcegaglia, di Confindustria. E i media battono la grancassa sul nuovo governo della Provvidenza.
Ok, la situzione è del tutto critica anche a una seconda vista.
Ma da inguaribili frontisti, si vuole segnalare l'unica buona notizia politica della settimana. Anche di una certa importanza tra l'altro. L'apertura del dibattito tra Partito Democratico e, almeno per il momento, Sinistra Democratica. Ossia se tutto va bene il superamento della teoria dell'autosufficienza "maggioritaria" che tanti danni ha portato in questi mesi. Per carità, la strada è lunga, e il discorso oltre che radicarsi dovrà allargarsi a diversi altri soggetti politici.
Ma il tempo appunto di sicuro non manca.

2 aprile 2007

Nota Cei e voto Afghanistan (conseguenze del)

Cerchiamo di tornare a parlare di qualcosa di serio, dopo lo sbracamento di questi ultimi giorni (la scusa è perché ero stanco).

Nota della Cei ai politici cattolici.
Ho sempre considerato un errore gravissimo il "cattolicesimo politico", i partiti che si richiamano a un (qualsiasi) credo religioso, l'esperienza del Partito Popolare e della Dc e delle varie correnti "teo-". La cosiddetta rappresentanza politica dei cattolici è un'aberrazione da quel che dovrebbe essere la democrazia, la religione è una cosa che viene prima e a prescindere dalla politica, ed è una forzatura che genera solo equivoci e tensioni il voler stabilire quale deve essere la posizione politica di un cattolico.
E senza tirarla troppo per le lunghe, una nota come quella della settimana scorsa è irricevibile, è pura politica fatta da un organo, la Cei, senza un briciolo di legittimazione politica e democratica. E senza tirarci troppe seghe sulla difesa dei valori della famiglia che non serve troppa onestà intellettuale per ammettere che stiamo parlando di due cose ben distinte. Ultima osservazione: ce ne si rende conto che forse se una coppia non si decide a mettere su famiglia è in primis perché oggi spesso non si hanno le sicurezze economiche e sociali per poterlo fare?
[manco commento i paragoni con incesto e pedofilia]

Voto sull'Afghanistan e sue conseguenze.
Poteva essere l'ennesima rogna per l'Unione. E invece, per completa miopia politica, è stato il disastro, forse la fine della Casa delle Libertà. Posizione quella di Berlusconi, il voto contrario, assolutamente immotivabile. Era il rifinanziamento della missione così come erano stati loro nel 2002 a varare, tutte le stronzate su cambiamento della situazione dopo Mastrogiacomo erano e sono assolutamente pretestuose. Volevano fare la spallata, 'sti cavoli che se fosse passata zompavano tutte le altre missioni all'estero. Questa è la famosa opposizione responsabile. Qualcuno, da destra, mi ha detto che non esiste l'opposizione responsabile, ma solo quella tout-court, contraria a prescindere, ed è la maggioranza che deve essere sempre autosufficiente. Vabbe', se questa è la vostra cultura politica, molte cose si spiegano. Ricorderei solo che nella precedente legislatura, quando il centrosinistra avrebbe potuto fare sempre l'irresponsabile vista l'irrilevanza numerica che aveva, provvedimenti come il rifinanziamento delle missioni all'estero li votò sempre; anzi, arrivò persino a votare a favore dell'Iraq una volta che questo non era stralciato dalle altre missioni.
E mo' sono cavoli loro. Che finalmente pare che l'Udc si sia deciso veramente ad autonomizzarsi. Senza che ci facciamo troppe illusioni. Che anzi forse è anche più insidioso un Udc con le mani libere. Ma almeno un po' di buonsenso in più pare che sia in circolazione.