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10 giugno 2013

Amministrative 2013: analisi

L'esito del voto amministrativo a livello nazionale è in chiaroscuro.
L'astensionismo altissimo è un dato estremamente preoccupante, ma certo non inaspettato, frutto inevitabile del clima antipolitico degli ultimi anni e delle miserie seguite alla formazione del governo di larghe intese (come faccia Letta a dichiarare, come sta facendo in questi momenti, di esito del voto che rafforza il governo...).
Centrodestra a livello locale in totale sbando; come preannunciato dal voto in Friuli, anche il M5S paga dazio, dopo le scarsissime prove di sé date in Parlamento in questi primi mesi. Da notare, nei due comuni vinti dai grillini, il ripetersi del modello Parma: nei casi in cui il candidato di centrosinistra va al ballottaggio col M5S, la partita si fa estremamente difficile, in quanto sui grillini al secondo turno si riversa, in funzione antisinistra, una buona parte del voto di destra.
Il centrosinistra, nonostante il calo netto dei voti assoluti, riesce a tenere botta, grazie in larga parte ai pessimi risultati degli avversari. Ed è così che, pur con meno voti totali di quanti presi cinque anni fa da un improbabile (e sconfitto) Rutelli, 664490 contro i 676472 del 2008, a Roma, come in tutta Italia, va in scena una vittoria indubbiamente storica nella sua portata.
E alla fine, di chiacchiere ne possiamo fare tante, ma alla fine sono i risultati a contare, e quelli ci sono stati. E possiamo guardare avanti.

30 ottobre 2009

"Oddio! Rutelli ci lascia?!" "No sciocchina... va ad aspettarcinell'UDC."

L'altro giorno si ironizzava un po' sull'uscita di Rutelli dal Pd.
Ci sarebbe in realtà poco da essere contenti.
Come scriveva Bobo ieri su l'Unità, "Oddio! Rutelli ci lascia?!" "No sciocchina... va ad aspettarci nell'UDC.".
La situazione è pesa. Una delle poche cose emerse chiaramente dal congresso del Pd, Bersani come Franceschini, è la volontà di ricercare alleanze il più possibile diffuse e organiche col centro, con l'Udc. Che potrà così trattare da posizioni di forza le allenze con chi, tra centrosinistra e centrodestra, di volta in volta offrirà la posta maggiore.
Ricordiamoci anche, che non guasta, che l'Udc è stato per anni partito pienamente organico alla Casa delle Libertà, un partito di centrodestra che solo per la fissa presa anno scorso a Berlusconi di presentarsi con una lista unica alle Politiche oggi è all'opposizione.
Come possa conciliarsi per un progetto di alternativa di centrosinistra, è un po' un mistero.
Bell'affare la "vocazione maggioritaria" e l'archiviazione dell'Unione.


27 ottobre 2009

Ve ricordate fioli de Rutelli?

Ma... ve ricordate fioli quando l' sostenevamo?!?
Intanto l'uscita di Rutelli dal Partito Democratico è il primo effetto positivo della segreteria Bersani.

29 aprile 2008

Pane e cicoria!

E' brutto forse dirlo, ma sul piano personale non si piange affatto sulla sconfitta di Rutelli, anzi, un pochetto ci si gode anche.
E probabilmente questo aspetto è stato tra i più determinanti per la grave sconfitta del centrosinistra a Roma, il ricandidare un uomo -Rutelli- già stato sindaco; sicuramente buon sindaco, ma che nel corso di questi ultimi anni è diventato uno dei personaggi più invisi all'elettorato di sinistra. Insomma, in un ballottaggio che richiedeva una buona capacità di mobilitazione, per un risultato al primo turno già in bilico e per un'astensione "festiva" molto pronunciata, Rutelli non era certo il candidato ideale.
Altri fattori hanno poi giocato, specie il radicalizzarsi dello scontro su una questione sicurezza pompata ad arte, che ha fatto passare in secondo piano un giudizio più di merito sulle buone prove di governo democratico della città negli ultimi 15 anni, e la congiuntura sfavorevole dopo l'esito del voto politico.
Peccato, che alla fine una sconfitta poteva anche starci benissimo, ma 7 punti di scarto e 100mila voti persi per strada in due settimane sono sicuramente una mazzata eccessiva e immeritata.
E adesso, con la Capitale saldamente in mano alle destre, veramente qualcuno potrà darsi a pane e cicoria. E sai che bel clima che potrebbe esserci a San Giovanni dopodomani.

28 aprile 2008

Sempre ottimista

Stamattina si diceva che comunque andasse a finire a Roma si era abbastanza ottimisti.
E certo, il risultato a Roma è assolutamente disastroso e grave e ci si ritorna domani, però quantomeno oggi non la si vede troppo nera (sarà anche che la simpatia per Rutelli è quella che è...) e nel bilancio della giornata il bicchiere è quasi mezzo pieno, apprezzandosi molto il colpo di culo del centrosinistra a Vicenza, che complice probabilmente un enorme calo dell'affluenza, per 500 voti è riuscito a conquistare un comune quantomeno difficile. E se il nuovo sindaco manterrà la promessa di bloccare l'espansione della base americana, il bicchiere si riempirà ulteriormente.

Ottimismo

Se Rutelli riesce a vincere il ballottaggio a Roma, quantomeno non sarà toccato all'Umbria eleggerlo al Senato, dove è capolista delle liste Pd; se perde a Roma, almeno non toccherà all'Umbria dover eleggere il quinto in lista al Senato, il rutelliano Francesco Ferrante dalle unanimamente non riconosciute qualità politiche.
A dirla tutta, il senso dell'intervento potrebbe essere ribaltato, a cominciare dal titolo, della serie che comunque vada eleggi male.
E a tal punto comunque resta preferibile eleggere un Ferrante qualsiasi in Umbria, piuttosto che un ben noto Alemanno a Roma.