Ieri si è passato tutto la sera dalle 18 in poi all'UmbriaFiere di Bastia Umbra, per aiutare l'organizzazione di una grande cena di sottoscrizione (700 coperti e passa!) che ha visto la presenza del compagno Pierluigi Bersani.
Bella occasione, 1 perché si vabbe' c'è stato da lavorare ma ho rimediato un'ottima cena, 2 (nostalgico!) per il clima da Festa de l'Unità che si respirava, 3 Bersani merita sempre di essere ascoltato, ed è un signore, che viene a salutare tutti quelli che stanno lavorando per la serata.
Così come tre sono le ragioni, trine sono anche le riflessioni.
La prima, scontata, è su quanto sia brutta la segretaria regionale umbra.
La seconda, che se i Ds avessero avuto il coraggio di proporre un vero confronto alle primarie del 14 ottobre, e se Bersani si fosse candidato, le cose sarebbero potute andare diversamente, e io forse avrei avuto qualche bel problema in meno.
La terza, è una riflessione già fatta l'anno scorso, quando in questi giorni di marzo si poteva ancora evitare lo scioglimento del Partito. Anche ieri, vecchi compagni discutevano tra loro ancora sul loro essere comunisti, e di come sarebbero stati ben soddisfatti di poter votare il loro simbolo. Solo che il Partito Comunista Italiano è sciolto ormai da 18 anni. Ma il grosso della base ex-ds ciò non l'ha metabolizzato fino in fondo, o meglio, continua a sentire la propria appartenza politica legata a quell'esperienza. E per questo ha accettato senza grossi problemi la transizione nel Partito Democratico, senza probabilmente rendersi conto pienamente della rottura con le esperienze precedenti che essa sta rappresentando.
Bella occasione, 1 perché si vabbe' c'è stato da lavorare ma ho rimediato un'ottima cena, 2 (nostalgico!) per il clima da Festa de l'Unità che si respirava, 3 Bersani merita sempre di essere ascoltato, ed è un signore, che viene a salutare tutti quelli che stanno lavorando per la serata.
Così come tre sono le ragioni, trine sono anche le riflessioni.
La prima, scontata, è su quanto sia brutta la segretaria regionale umbra.
La seconda, che se i Ds avessero avuto il coraggio di proporre un vero confronto alle primarie del 14 ottobre, e se Bersani si fosse candidato, le cose sarebbero potute andare diversamente, e io forse avrei avuto qualche bel problema in meno.
La terza, è una riflessione già fatta l'anno scorso, quando in questi giorni di marzo si poteva ancora evitare lo scioglimento del Partito. Anche ieri, vecchi compagni discutevano tra loro ancora sul loro essere comunisti, e di come sarebbero stati ben soddisfatti di poter votare il loro simbolo. Solo che il Partito Comunista Italiano è sciolto ormai da 18 anni. Ma il grosso della base ex-ds ciò non l'ha metabolizzato fino in fondo, o meglio, continua a sentire la propria appartenza politica legata a quell'esperienza. E per questo ha accettato senza grossi problemi la transizione nel Partito Democratico, senza probabilmente rendersi conto pienamente della rottura con le esperienze precedenti che essa sta rappresentando.