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8 maggio 2013

Governo e sottogoverno 1 - Umbri

I rappresentanti umbri del governo Letta, col ruolo rispettivamente di sottosegretario del Ministero degli Interni e del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture, sono Giampiero Bocci (PD, della componente regionale centrista, manovriera e spregiudicata) e Rocco Girlanda (PDL, filoatlantico, quello dei libri su Amanda Knox).
Non c'è altro da aggiungere.

31 gennaio 2008

Rosa rosae rosae

Si è arrivati al punto che tocca essere felici che nasca una nuova formazione di centro. La "Rosa bianca" di Tabacci e Baccini appunto, transfughi dell'Udc, su cui si giocano la maggior parte delle possibilità di Franco Marini di ottenere la fiducia al Senato. Sperando che riescano a dimostrare un po' più di spina dorsale dell'ormai loro ex presidente, il bel Casini.

29 gennaio 2008

Die elektoralenlegen reload

Si è costretti a tornare sulle precedenti posizioni con riguardo a un tema già trattato altre volte, quello della legge elettorale proporzionale. Sempre avversata per convinzioni di stampo bipolare e maggioritario, per il timore che una legge proporzionale potesse riaprire la strada a ipotesi di tipo centriste e al superamento dell'ottica dei due schieramenti contrapposti. Ora che la fine dell'Unione pare cosa assai probabile, e di fronte al problema delle elezioni anticipate, bisogna fare marcia indietro.
L'esigenza immediata di tutti è poter andare a elezioni in maniera serena, con una nuova legge elettorale che riesca a escludere presenze distruttive di partitini-gruppi di potere come quelli che hanno affossato questa legislatura. Dato che alternative percorribili non ci sono, almeno nel breve termine, una proporzionale con uno sbarramento al  5% è l'unica proposta su cui in tempi rapidi tutti i partiti medio-grandi di entrambi gli schieramenti possono trovare un accordo.
Il pallino però disgraziatamente pare essere nelle mani di Berlusconi, tornato a essere da un giorno all'altro il padrone incontrastato della rinata Casa delle Libertà. E fargli un discorso di richiamo alla responsabilità e al bene comune pare essere cosa del tutto inutile. Anzi, tocca sorbirsi i vari capetti di Forza Italia che blaterano di responsabilità del centrosinistra che non ha fatto la legge, quando le ripetute (ed eccessive) offerte di dialogo per settimane venivano nel giro della stessa giornata accettate, respinte, e infine rilanciate con posizioni e proposte di volta in volta nuove.
Per fare un governo istituzionale bisogna trovarli questi voti in Parlamento, nel peggiore dei casi anche solo dell'Udc che quantomeno mostra di aver capito la gravità della situazione e della necessità di agire di conseguenza. però si capisce la difficoltà politica di Casini di prendersi la responsabilità di porre il partito in rotta di collisione con Forza Italia. L'unica cosa positiva è che per una volta la posizione è la medesima dei cd. poteri forti, con Cei e Confindustria che spingono anch'esse per la riforma elettorale prima del voto.
Plauso particolare per l'incredibile coerenza di Alleanza Nazionale, dove il sempre sorprendente Gianfranco "Skinner" Fini è riuscito a passare nel giro di un mese dagli insulti agli abbracci con Berlusconi, e può al contempo sostenere la causa del referendum contro il Porcellum e definire la necessità di una legge elettorale che la modifichi "un'inutile perdita di tempo".

16 dicembre 2007

Cilici

Sotto congresso, tra i temi ricorrenti fu il famoso cilicio di Paola Binetti, zitellona capofila del fronte astensionista all'epoca del referendum sulla fecondazione assistita e miracolosamente catapultata al Senato tra le file dei teo-dem margheritiani.
Quando si polemizzava sulla laicità del Pd, inevitabilmente scappava la battuta sul cilicio, rendendolo alla fine quasi folkloristico, a voler forse esorcizzare il pericolo di certe derive di estremismo religioso.
E poi ci si ritrova con la Binetti che vota contro la fiducia al governo, perché riterebbe lesa la sua coscienza a votare un provvedimento che tutela le discriminazioni a danno di omosessuali e transessuali per le loro identità sessuali.
Anzitutto, già sarebbe indecente il fatto stesso che qualcuno possa ritenersi contrario a una tale misura. Dopodiché, e qui si rivela tutta la pericolosità potenziale di certe impostazioni ideologiche che altro non sono che puro estremismo di ispirazione religiosa, non è accettabile che possa essere in Parlamento che anteponga simili ubbie personali al vincolo politico di rappresentanza popolare cui dovrebbero essere tenuti per il solo fatto di essere stati eletti.
Già i Rossi e i Turigliatto sono accettabili come comportamento: pur non condividendone le analisi, nei fatti si sono trovati e si reputano al di fuori della maggioranza di governo, e si regolano di conseguenza. Nella Binetti invece, che non è certo uscita dall'Unione, manca assolutamente la visione concettuale della democrazia rappresentativa, è lì per mera rappresentanza di sé stessa.
E alla fine, il centrosinistra che ha fatto l'errore di candidare gente così nei posti in bilico, rischia di terminare la sua esistenza politica per i fantasmi mentali di qualcuno.

23 ottobre 2007

Tornando sulla legge elettorale

Che comunque si torna sempre lì. Si è avuta la presa di posizione di Rutelli a favore del modello tedesco (ma dai...), e l'invito a far presto. E tocca dire che di fatto Alleanza Nazionale è ormai l'unico partito che al momento continua coerentemente la battaglia contro un sistema elettorale che spianerebbe la strada al superamento dell'attuale sistema bipolare e le sue alleanze. Mentre troppi compagni ormai come al solito si adeguano, e mentre i "compagni" di Rc e Pdci in piena schizofrenia sostengono anch'essi modelli proporzionali (per poi inalberarsi agli slittamenti al centro della coalizione).
Se poi tocca aspettare la posizione del Partito Democratico, ammesso che se ne trovi qualcuna, non pare che Veltroni abbia un'eccessiva voglia di rivelarcela.

26 luglio 2007

Die ElektoralenLegen (ja!)

Gira e rigira, ariscappa fuori che l'unico sistema elettorale su cui si raggiungerebbe un accordo sarebbe quello tedesco, in sintesi un modello proporzionale con soglia di sbarramento. Perché? Perché garantirebbe la stabilità, si risponde.
Premesso che al solito si confonde il sistema politico con quello elettorale, che in Italia il problema della frammentazione politica è innanzitutto strutturale, ci si dimentica (o si fa finta di
dimenticare) che nella stessa Germania è bastato che uscisse fuori Die Linke e che nessuno degli altri due blocchi avesse la maggioranza per far saltare il giochino e costringere alla GrosseKoalition. Nonché qualche scetticismo sulla capacità del Parlamento italiano di autolimitarsi con un serio livello di sbarramento è d'obbligo.
L'unico vero effetto di un ritorno al proporzionale è la forte possibilità di superamento del bipolarismo attuale, e della sua sostituzione con un'ottica delle mani libere che si risolverebbe solo
in un ritorno a un'egemonia centrista, di cui si paventava qui. E l'idea è accarezzata ormai da troppe parti, a  poco più di un anno dalle elezioni.
Non si capisce allora il gioco specie di Rifondazione Comunista, sempre pronto insieme al resto della sinistra radicale a ergersi a vestale ferita a ogni rischio di deriva centrista, e in prima linea al contempo nel sostenere il modello tedesco.
O si è in malafede, o si è coglioni. E la prima opzione a dirla tutta non esclude la seconda.

24 maggio 2007

Montezemolo (Luca Cordero di)

Il ben noto presidente di Confindustria dovrebbe essere alla fine del suo mandato. E oggi si scatena, e tutto fa pensare che in politica sia lui il primo deciso a entrarci.

Evitasse d'ora in avanti tutta sta pippa sulle magnifiche sorti, gli enormi meriti e le splendide capacità della grande classe imprenditoriale italiana, e si sporcasse le mani sul serio.

23 maggio 2007

Sempre sulle follinie

Si apprende che nel comitato promotore del Partito Democratico si avrà la presenza di Marco Follini. Se qualcuno ci spiega cosa c'entra lui con quella che dovrebbe rimanere la scelta strategica dell'Unione, è bravo.

24 febbraio 2007

Famo follinie...

E s'è risolta la crisi di governo (pare). Come s'è risolta? Probabilmente nell'unica ipotesi transitabile possibile, che elezioni anticipate non ce ne erano i presupposti, e una nuova maggioranza istituzionale (leggi: centrista) non era possibile.
Ciò per cui rimane la profonda incazzatura, è che grazie alle gesta di due cavalieri senza macchia si è dimostrato che la sinistra italiana non è assolutamente in grado di essere lei la forza di governo. L'allargamento a Follini e a questo punto mi auguro a qualche altro amico suo è la pietra tombale (o per essere positivi la bara) alla prospettiva di un sinistracentro.
Vale la pena leggersi tutte le dichiarazioni del nuovo arrivato: il suo centrosinistra è il centrosinistra degli anni '60, con la Dc egemone sul Psi (il Pci naturalmente fuori), magari brava gente e un governo decente, ma tutto qui.
Mo' comandano loro. E' un colpo durissimo a tutta la sinistra italiana, da Rc allo Sdi.

Come qualche anno fa si diceva con una cara amica, ma bandiera rossa prima o poi dovrà pur trionfare. Che arrivi sto benedetto poi.

5 febbraio 2007

Neocentrismo e rappresentanza politica

Francamente, sto discorso del neocentrismo portato avanti dall'Udc e l'Udeur (e temo qualcuno nella Margherita) è una prospettiva politica che non mi convince per niente.
Per quella che può essere la mia esperienza, non credo che sia un bisogno sentito dalla popolazione, che in questi anni si è più che polarizzata.
Però il problema è che con la rappresentanza politica che abbiamo in Italia questa a livello parlamentare è una possibilità praticabilissima. Se qualcosa va male, ci mettono un attimo a farsi un nuovo governo post-dc.
Il rischio è alto e tocca stare in guardia.
Se ciò avvenisse, per la sinistra ciò direbbe che per vent'anni ce la scordiamo la possibilità del governo e di contare qualcosa.
Tutto ciò, è una delle migliori ragioni per cui è indispensabile tenersi Prodi, e che abbia successo.

[Thanks to Sergio Staino e Bobo!]