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11 aprile 2011

Signora!!! Primo giorno senza Berlusconi!!!

11 aprile 2006, ore 6.15, Piccione, frazione di Perugia "Signora!!! Primo giorno senza Berlusconi!!!".
Già.
Elezioni politiche del 9/10 aprile 2006. Ce lo ricordiamo tutti, dopo 5 anni di governo berlusconiano, e una serie di vittorie del centrosinistra a tutte le elezioni, l'Unione guidata da Prodi è data per favorita. E i primi exit-poll sembrano confermarlo. La lunga notte elettorale, alla federazione DS di Piazza della Repubblica, un'angoscia interminabile, ad aggiornare ogni minuto i computer, che vedevano il vantaggio assottigliarsi sempre di più. Alle
3 di notte, a scrutinio ancora non concluso, compare Piero Fassino, il compagno segretario, aria tiratissima, a rivendicare la vittoria. Alla Camera alla fine si vince, ma di poche migliaia di voti. Il Senato pare che stiamo un seggio sotto, ma 'sti cavoli, qualcosa si inventerà, ce l'abbiamo fatta. Il brindisi, tensione, si canta l'Internazionale.
Tornato a casa, complice uno storico bottiglione di Nero d'Avola, si decide che tocca fare qualcosa: e via nella notte, a piedi, in direzione di Gubbio, bandiera rossa dei DS spiegata. La gente che strombazza allegra, il camionista pachistano che dalla salita di Piccione dà un passaggio fino a Gubbio; nel paese semideserto al mattino presto, la colazione condivisa con un gruppo di muratori, che voleva sapere le notizie.
Quindi, sotto la pioggia, il rientro, con un compagno gentile che offre un passaggio, e ti informa che è stato arrestato Provenzano. E daje. "Vuoi vedere che l'Italia cambia davvero", come recitava lo slogan di Rifondazione. E nei primi mesi ci si è creduto veramente.
Poi, sappiamo come è andata. Il centrosinistra unito ha perso la sua grande occasione storica, schiacciato dai personalismi dei vari Mastella e Di Pietro, da qualche radicalismo di troppo, dai numeri impietosi al Senato, dai DS e la Margherita che hanno scelto di mettersi a cazzeggiare, inventandosi il Partito Democratico.
Elezioni anticipate nel 2008, sconfitta disastrosa dalla quale ancora nessuno è riuscito a riprendersi, nonostante un governo vergognoso sotto qualsiasi profilo.
Che occasione che abbiamo buttato via "in quel giorno a primavera" di cinque anni fa, e quante cose abbiamo perso in questi anni.


Già, parecchiu!

18mila voti
Ore 6.15, a Piccione


La sede DS di Gubbio

20 marzo 2009

"Correre da soli": retrospettiva

Recentemente Romano Prodi ha dichiarato come l'annuncio orvietano (Orvieto e Pd, assieme, stai sicuro portano merda) di Veltroni del voler "correre da soli" del Partito Democratico sia stato tra gli eventi innescanti la crisi del governo.
Condivido in pieno, ed effettivamente è difficile negare che una scelta strategica del genere, nel contesto politico di una maggioranza composita che si reggeva con pochissimi voti di scarto sia stata dirompente. Con che credibilità pretendi di governare con un determinato progetto politico, quello dell'Unione, e dall'altro lato dichiarare questo stesso progetto politico fallimentare e fallito (e con esso quindi più di dieci anni di storia politica del centrosinistra italiano)? E tale scelta di Veltroni è stata anche il fattore determinante che l'anno scorso mi convinse definitivamente ad abbandonare il Partito Democratico, progetto peraltro fin dall'inizio mai condiviso. Che magari con un altro segretario, e altre scelte, le cose forse sarebbero andate diversamente.

Il "correre da soli" di Veltroni è stato forse l'errore più grave della segreteria di Veltroni (condiviso peraltro dalla larga maggioranza del partito, che in piena euforia walteriana non faceva che lodarne la saggezza e lungimiranza).
Ha anzitutto accelerato drasticamente la fine del Governo Prodi: ok, era pressoché impossibile che riuscisse ad arrivare a fine legislatura, ma le condizioni per non avere elezioni anticipate così anticipate c'erano. E di fretta di riavere questo Governo Berlusconi proprio non ce n'era.
Dal punto di vista politico, ha compromesso probabilmente il cammino unitario del centrosinistra italiano, unica via di una reale possibilità di avanzamento progressista, senza troppo compromettenti sfiancature verso il centro.
Infine, abbinata con tutta la velleitaria campagna sul voto utile, la fine dell'Unione ha dirottato non pochi voti degli altri partiti di sinistra, erodendoli al punto di non far loro raggiungere una rappresentanza parlamentare: per contro, ha artificiosamente pompato i voti dell'Italia dei Valori, il partito più populista e destroide del centrosinistra, con cui unica eccezione era stata stretta una incoerente e insensata alleanza. Col risultato di una sinistra umiliata, avviata verso scelte congressuali quasi suicide, e uno sleale Di Pietro reso protagonista della politica italiana. Coi risultati sotto gli occhi di tutti.

11 novembre 2008

Pleonasmo

Vabbe' lo sappiamo tutti che si fa a San Martino.
[i vertici di governo di Prodi!]

23 novembre 2007

Priorità

Sarebbero (guarda un po' che novità) le "riforme". "Il 2008 l'anno delle riforme" promette Prodi (ben consapevole d'altronde che il primo dei suoi -e dei nostri- problemi è che riesca a durare).
Essenzialmente il discorso si circostanzia nella riforma elettorale, approvata la quale si possono affrontare le elezioni con qualche patema organizzativo in meno.
Solo che sfugge il problema fondamentale: avoja a parlare di buona politica, anzitutto tocca farla, creare il consenso ricominciando a parlare e ad affrontare i problemi dei ceti popolari, la crisi dei redditi, le politiche del lavoro e della casa.
Si potrebbe sintetizzare in agire di sinistra. Però capiamo che certe parole non è corretto usarle, e ci si adegua.
Parecchiu.

11 maggio 2007

Erasmus

Prodi: "far si' che per prendere una laurea in una qualsiasi università europea diventino necessari sei mesi trascorsi in un altro paese europeo a far l'Erasmus".
Grande il governo dell'Unione che ci vuole mettere la picchia Erasmus per legge!

1 marzo 2007

ONAN

Romano Prodi: "Autosufficienti su tutto."
da Attentialcane