Visualizzazione post con etichetta umbria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta umbria. Mostra tutti i post

8 maggio 2013

Governo e sottogoverno 1 - Umbri

I rappresentanti umbri del governo Letta, col ruolo rispettivamente di sottosegretario del Ministero degli Interni e del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture, sono Giampiero Bocci (PD, della componente regionale centrista, manovriera e spregiudicata) e Rocco Girlanda (PDL, filoatlantico, quello dei libri su Amanda Knox).
Non c'è altro da aggiungere.

7 marzo 2013

Cordoglio per la morte di Valentino Paparelli

Profondo cordoglio per la notizia della morte di Valentino Paparelli, studioso di musica e cultura popolare, amante della montagna, compagno, e l'enorme rimpianto di non avere avuto modo di conoscerlo più approfonditamente.
Una parte non irrilevante dei miei interessi e della mia formazione posso dire di doverla a lui e al suo tramite.

18 febbraio 2013

Il colloquio di Brega con Paglia

Eros Brega: "Senti caro, io te devo parla', noi lunedì ci assumiamo la responsabilità di manda' a casa Di Girolamo, come tu sai."
Vincenzo Paglia: "Ma che succede dopo?"
Eros Brega: "Succede che viene il commissario."
Vincenzo Paglia: "Oh, Signore."
Le cose essenzialmente sono due.
Niente di nuovo o che non si sapesse in realtà, ma qui è proprio messo palese per iscritto.
La prima, il legame strettissimo che lega(va?) gli ambienti di potere della Curia di Terni e di Paglia con tutta una serie di referenti politici cittadini (sparsi in molti partiti), e il suo coinvolgimento in queste squallide manovre.
La seconda, la prova provata dell'assoluta scorrettezza politica, slealtà, da parte di Brega, uno dei capofila della corrente centrista del PD umbro, e di tutti quelli schierati con lui, che sono stati disposti e pronti ad attaccare in questo modo quello che sarebbe un loro compagno di partito, Di Girolamo, senza curarsi minimamente di Terni e del suo commissariamento, per ragioni di meri equilibri politici interni.
E se ne sta ancora lì, con tanto di indagini a carico, bello bello, senza che nel PD nessuno gli dica nulla e pretenda le sue dimissioni, accompagnate dall'espulsione.
Vergognoso.

4 dicembre 2012

Due note sul risultato di Renzi

Dall'analisi finale del voto delle primarie, due cose:
1 Renzi pare che, globalmente, a stento raggiunga il numero di voti assoluti raccolti al primo turno: pur tenendo conto del calo globale dei votanti, ma anche che è difficile dipingere i renziani come demoralizzati e demotivati dopo il risultato del primo turno, ampiamente pompato, l'impressione è che, con la condotta tenuta nel corso dell'ultima settimana, Renzi si sia lasciato diversi voti per strada, facendo cambiare idea a non pochissimi elettori che al primo turno lo avevano votato;
2  al netto della retorica, si nota come la grande maggioranza delle zone del paese considerate tradizionalmente più dinamiche e meno conservatrici, a partire dalle città e dal Nord Italia, abbiano votato Bersani con percentuali superiori perlopiù alla media nazionale: il risultato elettorale di Renzi, paradossalmente (ma fino a un certo punto), si fonda primariamente sul consenso raccolto proprio in quelle regioni in cui l'"apparato" sarebbe più forte e più in grado (in teoria) di indirizzare il voto, in Toscana e in Umbria.
Rivedere un po' delle categorie con le quali si è abituati ad analizzare il paese sarebbe opportuno, che stanno diventando rapidamente molto obsolete.

26 novembre 2012

Tre cose al volo sul primo turno delle primarie

Globalmente, tutto come da previsioni - purtroppo. 
Tre punti al volo sul primo turno delle primarie.
1 il risultato delle primarie in Umbria è un pessimo viatico per le prossime amministrative: è l'ennesimo segnale di sgretolamento del blocco sociale e politico che per anni è stato maggioritario, ed è frutto del tangibile forte rigetto e discredito che, a torto o ragione, si avverte nei confronti della classe dirigente del centrosinistra umbro (che sarà il caso l'affronti questa situazione, finora ci si è salvati per la pochezza degli avversari, ma di questo passo pare difficilmente evitabile un botto clamoroso in primavera);
2 il risultato per Vendola, piantato alle previsioni dei sondaggi della vigilia, è oggettivamente deludente, che non siamo riusciti a costruire consenso attorno a quella che era una proposta politica oggettivamente valida, di reale alternativa di sinistra; non stupisce di certo come dato, era oggettivamente difficile che andasse diversamente e lo si poteva capire da molti mesi, per cui ci sarà molto da ridiscutere, ma rimane comunque un grosso rimpianto per l'occasione che abbiamo perduto;
3 è tutto da vedere che Bersani abbia il mio voto al secondo turno, tanta voglia di portargli l'acqua co' le recchie non ce l'ho di certo.

19 luglio 2012

Terni in provincia di Roma?

Si eviterebbe volentieri di parlare di idiozie simili, ma tanto è, la questione tiene banco, e non pochi concittadini pare ci credano per davvero.
Proposta di referendum per staccare il Comune di Terni dall'Umbria, e aggregarlo al Lazio. Segnatamente alla Provincia di Roma.
Idea del tutto peregrina, provinciale nel senso deteriore, superficiale, demagogica, e nel merito molto molto stupida.
Anzitutto, questioni procedurali. Terni non è un paesello di mille abitanti, è una città, capoluogo di provincia, sede di istituzioni regionali e provinciali, inserita in un sistema organizzativo/istituzionale legato a doppio filo al resto dell'Umbria da decenni. Una "secessione" di Terni dal territorio umbro sarebbe un casino organizzativo colossale (dal quale a noi resterebbero comunque, alla fine, solo le briciole di ciò che abbiamo). Ci si pensi un secondo, prima di chiacchierare. Altro che sede dell'ASL. Altro che sede del Tribunale. Altro che, naturalmente, sede di provincia (e soprattutto, dei servizi territoriali ad essa collegati).
Questioni geografiche. Al momento, l'unica provincia laziale con cui confina Terni è quella di Rieti. Come si possa pensare di fare un referendum per aggregarsi a una provincia, Roma, della quale a oggi saremmo un'enclave, è un bel mistero. Se è, allora aggreghiamoci a una provincia per la quale ne valga veramente la pena, che so io, Alto Adige, sa' che spettacolo Terni sudtirolese.
Nel merito. Per risolvere gli indubbi problemi di rappresentatività e influenza di Terni e provincia in Umbria, col rischio di soppressione della provincia, andare a mettersi sotto Roma? Ma ci siamo completamente rincoglioniti? Già, appunto, contiamo oggettivamente molto - troppo - poco adesso, che esprimiamo un quarto della popolazione e del territorio dell'Umbria. Quale pensiamo che diventeremmo, quale sarebbe il peso di Terni, a diventare ipoteticamente parte della provincia di Roma? Poco contiamo ora, nulla conteremmo in questo vagheggiato domani romano. Che poi neanche si parla di intera provincia, ma solo del Comune di Terni.
Numeri. Comune di Terni 113.444 abitanti; Provincia di Roma  4.233.653 abitanti. Rapporto 1/37. Regione Lazio 5.773.953 abitanti. Rapporto 1/51. Abbiamo meno abitanti di un semplice quartiere romano. In un consiglio provinciale, per capirci massimo ci sarebbe un consigliere eletto a Terni. Terni in provincia di Roma varrebbe meno di niente, come se non esistesse.
'Va, ce li manderebbi volentieri 'ste menti, a Roma per andare alla motorizzazione civile, per le cause in tribunale e in corte di appello. Sa' che divertimento, vedere come funzionerebbero meglio le cose... Che poi sinceramente, per quante che ne vogliamo dire, in Umbria meglio che in Lazio su tante cose stiamo messi meglio, a partire dalla sanità. Bella fine che farebbe il S. Maria, sprofondato nella sanità laziale.
E poi le menate sull'università, gente che veramente crede che tipo la Sapienza avrebbe chissà che interessi ad aprire sedi distaccate a Terni. Discorsi che forse avevano un qualche senso oltre 15 anni fa, ma del tutto irrealistici, campati per aria, oggi, con le università (con la Sapienza che certo non brilla) coi fondi ridotti al lumicino. Le sedi distaccate le chiudono un po' ovunque, grasso che cola se riusciamo a salvare quello che c'è oggi a Terni.
Di fronte a problemi seri e reali - la sottorappresentanza e lo scarso peso di Terni e provincia in regione (di cui la composizione dell'ultima giunta, o le polemiche sulla sede della ASL sono esempi indicativi) -, e al rischio concreto addirittura di cancellazione della provincia di Terni - francamente assurda, ingiustificata e inaccettabile, dannosa non solo per questo territorio, ma per l'Umbria intera, che perderebbe assolutamente senso di esistere - è indispensabile cercare di trovare delle risposte serie, non emerite stronzate come questa, fondate su un misto di demagogia, ignoranza, provincialismo.
Ah sì, da ultimo. E' piuttosto qualificante, del loro livello e delle loro capacità, l'appoggio che una serie di esponenti politici locali, anche noti, di centrodestra ha dato al "referendum". Una volta di più, si dimostra che per quanto possiamo avere, a Terni come in Umbria, un ceto politico di centrosinistra largamente di scarsissimo valore, "l'opposizione" di centrodestra riesce sempre a rimanere due gradini ancora più in basso, e che evidentemente gli sta molto comodo rimanersene all'opposizione.

17 maggio 2012

Decima tappa del Giro, Civitavecchia-Assisi! E un commento a metà del Giro d'Italia

15 Maggio 2012, decima tappa del Giro d'Italia, Civitavecchia-Assisi: ma quant'è stato bello il Giro mentre passava sulle colline tra Amelia e Acquasparta, con i monti di Terni sullo sfondo (e con tanto di bandiere rossoverdi lungo la strada sulle curve)?
Ciò detto, un bilancio a metà giro. Il percorso è interessante, e sulla carta l'ultima settimana dovrebbe poter dare spettacolo. La partenza addirittura in Danimarca non c'aveva proprio particolarmente senso; belle particolarmente, anche se potevano dare di più, il tris di tappe tra le Marche, l'Abruzzo e la Campania. Unico neo, ma è molto una costante negli ultimi anni, la mancanza di particolare iniziativa, salvo qualche isolato sprazzo nei finali, dei vari big; vabbe', a maggior ragione, si spera che sia stimolo per darsi tutti una bella svegliata in montagna. E comunque, daje Basso!
Ah sì, Raisport (i commentatori della Gazzetta, dopo aver irriso il Diavolo, hanno chiuso con me): ma come si può ignorare sistematicamente, al TGiro e al Processo, il mitico Sgarbozza? Bah! E altra carenza, le ricognizioni di tappa: presentazioni assolutamente sommarie, superficiali e poco chiare, molto meglio quelle del buon vecchio Cassani.

15 maggio 2012

15 maggio, Giro d'Italia e Ceri... ma come si può?!?

Insomma, alle 15.00 ad Amelia per il passaggio del Giro, poi via, per arrivare alle 16.00 alla Sella di Viepri, e quindi al volo ad Assisi per l'arrivo, alle 17.00. Quindi di nuovo in macchina, arrivare a Gubbio, in tempo per le birate in piazza, o quantomeno l'arrivo dei Ceri al Monte Ingino, al santuario di Sant'Ubaldo. Quindi festa festa fino all'una, dormire a Perugia, treno al mattino presto di domani e poi al lavoro. Se po' fa'?
Porca miseria, la giornata più bella in Umbria, Giro d'Italia e Corsa dei Ceri, e doversene stare seduti alla scrivania tutto il giorno.

20 febbraio 2012

Mons. Betori cardinale? L'ombra della Lorenzetti.

Dietro l'investitura cardinalizia di Mons. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, già segretario generale della CEI, ma soprattutto folignate, c'è chiaramente l'ombra della Lorenzetti, e di tutta la cricca de Fuligno (che notoriamente so' fatti cuscì), che s'è allungata fino al Vaticano.
Ma godetevi il successo per quanto potrà durare, che Paglia sta preparando la sua vendetta...

31 dicembre 2011

Strenna 2012! - La Valnerina Ternana, Rifugi anti-aerei a Terni, Le tappe della Resistenza

Periodo denso e un po' incasinato. Ultimi giorni non si è mai trovato un po' di tempo per questo blog, e sicche cose degne di essere commentate ce ne sono state, a partire da morti eccellenti e il simpatico umorismo di Monti, che a quanto pare, lui  e il suo CrescItalia, dev'essere stato qualche volta a lezione al nostrano Bar-ack Obama. 
Per perdonarmi con i ben noti amici compagni e passanti che visitano questo blog, unitamente agli auguri di un 2012 degno, sereno, e se possibile, positivamente di svolta, splendidi regali per voi tutti.
Il libretto del disco "La Valnerina Ternana"! Disco bello e interessante, registrato in Valnerina a inizio anni '70, con i testi e una miriade di informazioni. [by the way, s'è scoperto che, in un analogo disco intitolato "La Sabina. Una tipica area di transizione.", vi è una registrazione di una canzone di Dante Bartolini, "Il traditore Tanturi" (altre versioni sono "Il vile Tanturi", o Tanduri), cronaca della battaglia di Poggio Bustone, il 10 marzo 1944; la canzone è stata ripresa anche recentemente da Piero Brega , "Fuori dal Paradiso": se per caso qualcuno è in possesso di tale canzone, lo prego vivamente di contattarmi]-
Da un articolo comparso su "Ingenium", rivista dell'Ordine degli Ingegneri di Terni, un articolo con notizie sui rifugi anti-aerei pubblici di Terni, e soprattutto il loro elenco, corredato di indirizzi.
La perla infine, la scannerizzazione di un libriccino, edito per il Decennale della Liberazione a cura del Comitato di Liberazione di Terni, "Le tappe della Resistenza", con una storia sommaria, immagini e mappe dell'operato della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci.
Ancora, un augurio di cuore di buon 2012 a tutti.

12 novembre 2011

Svaghi umbri, tra cani, Carocci e rifondaroli

Svaghiamoci un po' con le simpatiche vicende di casa nostra Umbria, che se si dovesse iniziare a parlare delle misure in via di approvazione contenute nel maxi-emendamento, magari in tema giustizia, prima tra tutte la previsione della sentenza con motivazione breve, con la motivazione estesa rilasciata solo a pagamento, con il versamento preventivo del contributo unificato del giudizio di appello (forse, notazione in progress, norma espunta, speriamo), prende veramente lo sconforto.
Il Carocci è indubbiamente un buzzurro, ma le dichiarazioni che tanto scandalo e vergognIa hanno sollevato francamente le si trova alquanto condivisibili. Quando si parla di animali domestici, in Italia non si riesce a fare un discorso razionale. Non è oggettivamente sostenibile tenere una quantità di cani rinchiusi nei canili, spendendo soldi per mantenerli a tempo indeterminato dentro strutture delle quali è notoria la frequente assoluta inadeguatezza, in condizioni che, queste sì, rappresentano una crudeltà verso l'animale. Certo, si può investire per migliorare i canili, ma francamente dubito che possano esserci i soldi, e soprattutto che questa possa essere considerata una priorità, quando neanche ci sono i fondi nei Comuni per i servizi di base per i cittadini. La possibilità dell'abbattimento è perciò una questione di buonsenso, da prendere quantomeno in considerazione. E invece no, queste righe qua sopra da qualcuno possono essere lette come istigazione a un reato, passibili di denuncia. Beh chiaro, sono i nostri amici a quattro zampe, mica come i brutti cinghiali, per i quali vengono varati piani di abbattimento straordinari, al di fuori delle ordinarie battute di caccia, di migliaia di esemplari in tempi ristretti in territori ristretti come l'Umbria.
Divagando ulteriormente. Grandi tensioni nel PRC umbro, con la richiesta di dimissioni avanzata nei confronti di Orfeo Goracci, uomo forte del partito nell'Eugubino e vicepresidente del Consiglio Regionale, a seguito dell'avviso di garanzia e rinvio a giudizio per concussione. Senza volere difendere nessuno, o intervenire nel merito, che non si ha una conoscenza diretta e approfondita delle vicende. Si nota solo come è abbastanza ricorrente, e piuttosto grottesco, l'atteggiamento del PRC umbro, e soprattutto dei suoi vertici perugini, di rivoltarsi abbandonare e attaccare ben oltre la ragionevolezza compagni, prima esaltati, che per qualche ragione sono entrati in contrasto con la linea dei vertici. Granocchia ad esempio, quando scelse di passare con la vituperata Sinistra Ecologia e Libertà, e con gran classe abbandonò ogni incarico elettivo alla Provincia di Perugia, a febbraio 2011: prima il migliore dei compagni, da candidare in alternativa a Guasticchi e al PD alla presidenza della provincia, poi, un traditore, da attaccare anche con notizie palesemente false. Maurelli, presidente del consiglio provinciale di Terni. Da rifondarolo, ottimo compagno, fulgido esempio col suo sciopero della fame per la Basell. Dopo avere scelto di passare al PD, e di non dimettersi dalla carica, eccolo trasformato anche lui in un viscido traditore, in un ometto dalla dubbia e infima caratura morale. Goracci, l'eroe di Gubbio, anche lui da candidare in solitaria come Presidente della Regione (mmh), etc etc, trasformatosi nel giro di due giorni in un populista berluschino eugubino, attaccato alla poltrona e in arretrato coi versamenti al partito.
Per una documentazione sulle vicende, troppo lungo raccapezzare tutti i link di comunicati e interventi, farsi qualche ricerca sull'organo informale del PRC umbro, www.umbrialeft.it.

20 luglio 2011

Le province democratiche, il Minimetrò regionale e il vaporetto per Marmore

Non si voleva tornare immediatamente sugli argomenti di cui si è parlato ieri, ma insomma, me c'hanno tirato.
Il PD, finito nell'occhio del ciclone per non avere votato a favore dell'abolizione delle province, con molta fierezza annunciava che non andava appresso a proposte demagogiche, ma presentava riforme organiche proprie. Andiamola a vedere, che dice la proposta sulle province: abolizione di tutte quelle sotto i 500mila abitanti. In pratica, ne resterebbero 38 sulle attuali 110. Ora, se si vuole realmente provvedere alla riforma delle province, non si può farlo così, con l'accetta, considerando esclusivamente il dato numerico, ma bisogna necessariamente tenere conto di altri fattori, l'estensione territoriale, l'identità che c'è dietro (che non dimentichiamolo, l'"identità provinciale" è spesso assai più radicata,e storicamente e culturalmente più giustificata di quella regionale). Con effetti alquanto assurdi sulle regioni meno popolose, sotto il milione di abitanti, Molise, Umbria, Basilicata, le quali verrebbero accorpate in un'unica provincia, sovrapposta, come la Val d'Aosta, con la regione, con sostanziale duplicazione di ruoli. E allora veramente, quasi c'ha più senso ciò che dice Galli, aboliamo direttamente queste regioni. Insomma, anche il PD, in quanto a demagogia, non scherza con tale proposta.
Punto 2, l'annosa questione perugina (cascante a fagiolo, per dimostrare che sì, ci manca solo che diventi l'unica provincia umbra). Come detto in precedenza, si è proceduto recentemente ad un'unificazione delle varie aziende di mobilità umbre, al fine di ottimizzare soprattutto i servizi, che però finora oltre al nome "Umbria Mobilità" è cambiato poco. C'è la questione però degli ingenti costi di gestione della mobilità alternativa perugina, leggesi scale mobili, e soprattutto quel buco nero del minimetrò, che su a PG vedrebbero molto bene da scaricarsi sull'intero bilancio regionale, sostenendone appunto l'interesse di tutta l'Umbria su tali opere (oh, che poi ne sembrano pure convinti eh, chi lo contesta lo fa "solo per campanilismo"). Tutta l'Umbria che però, ultimo un ordine del giorno del Comune di Terni, si oppone fermamente. Beh, l'ottica perugina è ganza, fai il Minimetrò, opera rivelatasi estremamente costosa e di assai relativa utilità per grandissima parte di Perugia stessa, e ne scarichi i costi su tutto il resto della regione, che non ne trae il minimo vantaggio.
Toccherebbe inventarsi anche noi qualche bizzarra forma di mobilità da mettere in conto al resto dell'Umbria, qualcosa boh tipo un servizio pubblico di vaporetti che risalgano il Nera fino alla Cascata, o una funivia Terni Centro - Ospedale - Miranda.

30 giugno 2011

Umbria Mobilità (ossia, del dare la mobilità in mano ai perugini)

Sì, accorpiamo le varie aziende dei trasporti umbre in un'unica holding regionale, che tocca razionalizzare, siamo solo 800mila abitanti, per spostarsi ad esempio tra Spoleto e Perugia in autobus non si riesce a capisce se e come si può fare, serve spalmare, ma non diciamolo troppo forte, i debiti del Minimetrò su tutti gli umbri!
E nacque così, accorpando ATC (provincia di Terni), APM (Perugia e Umbria Nord), SSIT (Spoleto, Valnerina e Valle Umbra), e FCU (Ferrivia Centrale Umbra), l'azienda unica UMBRIA MOBILITA', "Società umbra di trasporto pubblico locale", con tanto di logo "friendly" a forma di cuore.
Morale della favola, 30 giugno, bisogna andare da Terni a Perugia, e ritornare il 1° luglio a mattina, c'è necessità di sapere se ci sono autobus utili, e soprattutto quali sono gli orari estivi della FCU, che domattina cambiano: il sito internet è solo un rimando a quelli preesistenti delle varie aziende, senza avere così alcuna ricerca integrata della varie soluzioni, il sito della Centrale Umbra ancora non fornisce alcun dato, a meno di 11 ore dall'entrata in vigore dei nuovi orari, si va alla biglietteria dell'ATC, che ti dà il numero della APM a Santa Lucia (Perugia), presunta sede centrale, che manco col cavolo sanno nulla ti fanno chiamare la Stazione di Perugia S. Anna, dove a voce ti dicono che i treni di domattina dovrebbero riconfermare gli orari invernali senza variazioni (almeno pare che non serva più prendere l'autobus sostitutivo).
Ecco che succede a dare qualcosa da gestire in mano ai perugini.

 

24 maggio 2011

Crisi a Terni rientrata (?)

Contrariamente a quelle che erano le aspettative personali, grazie al cielo la crisi al Comune di Terni è rientrata, e Di Girolamo già giovedì scorso ha avuto modo di ritirare le proprie dimissioni.
Vari fattori: la fermezza del sindaco nel non volere cedere, il sostegno espresso da larga parte della città, la scelta del PD regionale di non aprire una crisi politica all'interno del partito ternano che avrebbe avuto ripercussioni rapide a tutti i livelli, la responsabilità nel non andare al commissariamento in un momento così rischioso per l'economia e la vita cittadina, il risultato elettorale delle amministrative certo non particolarmente favorevole a ipotesi terziste. E magari, qualche avviso di garanzia fresco fresco, che ha messo probabilmente un po' di pepe al culo a chi di dovere.
Quindi si va avanti, la strada rimane molto stretta, ma almeno Di Girolamo, a livello anzitutto personale, parrebbe uscirne rafforzato. Ce ne sarà bisogno, che tantissimi nodi rimangono insoluti, a Terni come in Umbria.

19 maggio 2011

Per una vera riforma della sanità umbra

Ok, la sanità regionale umbra travolta dagli scandali e le indagini, l'ex assessore Rosi indagato e tutto, ma parliamo dei problemi veri, parole d'ordine di popolo per uscire dalla gestione clientelare della sanità.

Via le zampacce perugin/conigliesche dalla sanità ternana!
No all'acetello delle cantine Bellucci alla mensa, sì al vino dei Colli Amerini!

[con questo post ci si vuole candidare al ruolo di assessore alla sanità, vacante da settembre 2010? può anche essere!]

17 maggio 2011

Vento del Nord

Siamo realisti: i ballottaggi a Trieste e Cagliari, parlando di due capoluoghi, saranno difficilissimi da vincere. Milano, nonostante il largo vantaggio di Pisapia al primo turno sulla Moratti, lo stesso, una partita tutta in salita. Napoli, manco a parlarne.
Però.
Però porca miseria, come si dice i voti si pesano, non si contano, e pesare il risultato di questo primo turno, a prescindere di come andrà a finire tra due settimane, abbiamo vinto. Fa un po' strano tornare a dirlo dopo diversi anni, magari più che altro è che ha perso la destra, ma abbiamo vinto.
Pesa, chiaramente, l'eccezionale risultato di Pisapia a Milano, e la volontà di Berlusconi di politicizzare al massimo lo scontro elettorale: adesso immancabilmente paga pegno, che la crisi profonda del governo e del centrodestra ha avuto un chiaro riflesso nel voto del 15 e 16.

Dopo anni in senso contrario, s'è fermata la grossa emorragia di amministrazioni a danno del centrosinistra (mettiamoci anche che 5 anni fa, nel 2006, cominciò appunto il reflusso, ossia non c'era, come l'anno scorso, la missione impossibile di replicare il trionfo delle Regionali 2010). Il PDL ha accentuato in modo palese la crisi di consensi (e finalmente!), e soprattutto s'è fermata la grande avanzata della Lega Nord, che contava di crescere a spese del PDL: il voto "di protesta" o in uscita dal PDL, visti anche i risultati nulli dell'azione di governo, e il legame a doppio filo con uno screditato Berlusconi, hanno influito.
SEL finalmente comincia a "incassare" i primi risultati positivi del suo progressivo radicamento: a macchia di leopardo, lentamente, ma praticamente ovunque in crescita, sopra a Rifondazione e PDCI, e con l'ottimo risultato di Bologna, sul 10%, e con l'aver sponsorizzato Pisapia, novello eroe della sinistra nostrana.
Al PD nel complesso non gli dice assolutamente male, luci e ombre, ma anche in questo caso parrebbe che il lavoro impostato da Bersani (che per inciso fa bene a rivendicare la vittoria, un po' di psicologia, ed è bello il riferimento al "vento del Nord" di memoria resistenziale) cominci a dare i suoi frutti, e magari "il nuovo che avanza", Veltroni, Renzi, Fioroni e compagnia si danno una calmata. Chissà, magari capiscono che è ora di piantarla con una certa "società civile" e prefetti vari, e visto il mediocre risultato, smetta di inseguire la prospettiva strategica dell'alleanza con Fini e Casini.
Già, il Terzo Polo. Magari si accontentano eh, in molti casi possono permettersi la politica dei due forni e sono determinanti. Però i voti rimangono all'incirca sempre quelli dell'UDC se va da solo, se Fini ci crede veramente in Futuro e Libertà, si decidesse a metterci la faccia.
Dopodiché, come detto, non è tutto rose e fiori. Al di là che ancora ci sarà da sudare per cercare di trasformare quelli che sono segnali incoraggianti e una sconfitta della destra in una vittoria piena per noi, certe profonde crepe in territori che si ritenevano praticamente intoccabili danno molto da pensare. In primo luogo il grande successo delle liste di Grillo, col caso eclatante di Bologna, è un bel casino, che bisognerà decidersi ad affrontare, che rischiamo di giocarci metà di una generazione.
Dopodiché, si veda l'Umbria. La crisi del tradizionale blocco di centrosinistra è serissima. Disastro a Nocera Umbra, Montecastrilli persa, Bevagna e Trevi vinte per un soffio di voti. La crisi di identità e progettuale del Partito Democratico, tra la maggioranza che non riesce a rinnovarsi e non sa come affrontare la minoranza interna, che invece, vedasi Terni, gioca spregiudicata, per i propri interessi, è ormai andata troppo avanti: a Terni è ormai conclamata, ma in tutta la Regione ribolle. Bottini e tutto il gruppo dirigente, invece di passare il tempo a fare dichiarazioni ottimistiche sui grandi successi del centrosinistra regionale, devono riconoscerlo, e cercare di intervenire radicalmente. Poi, se sono contenti loro di un socialista a Città di Castello, di una sconfitta comunque pesante ad Assisi, di una sofferenza in tutto il territorio umbro...

3 maggio 2011

Crisi crisi a Terni!

Tornare in una Terni su cui pende minacciosa la spada di Damocle dell'inchiesta Porcacchia, e vedere che la guerra intestina del Partito Democratico, tra la "maggioranza" immobilista e la spregiudicatissima "minoranza" breghiana/bocciana (del resto, da quasi due anni in gran movimento per tutta l'Umbria) è arrivata al punto di rottura, a neanche due anni dalle elezioni, con Di Girolamo con le dimissioni in tasca. Bah. Bello, tutto fatto in casa.
C'è crisi c'è crisi.
Il Polo Chimico. Il Cantamaggio. Finanche le Fere.
L'unica "consolazione" in tutto ciò, l'ennessima prova della ancora maggiore mediocrità del centrodestra ternano, che resta alla finestra, del tutto incapace di una vera alternativa cittadina. Ah, e Baldassarre in tutto ciò che fa? Lo si è più rivisto e risentito dopo le elezioni?

PS: ore 17.30, Di Girolamo si è dimesso, tombola...

12 dicembre 2010

Mostruoso Cervo Cativo

Narra la Tradizione, e volendo anche il RomboPeloso la confermerebbe, che durante la guerra i combattenti della Brigata San Faustino-Proletaria d'Urto, formazione partigiana operante in Alta Umbria, temessero di inoltrarsi per i boschi nei dintorni della rotabile (parlando di viabilità e Resistenza l'utilizzo del termine rotabile è obbligatorio) Città di Castello-Apecchio, tant'è vero che essa segnava il limite settentrionale della zona operativa della brigata (per la cronaca, individuabile nel quadrilatero Umbertide, Gubbio, Apecchio, Città di Castello, con in mezzo Pietralunga, dichiarata zona libera nella primavera del 1944).
La ragione di ciò sarebbe stata da rintracciarsi nella presenza di oscure creature nei boschi della zona.
Ancor oggi, è infatti notorio che in queste montagne chi si accinga a passare la serata in uno dei tipici campi presso la Cima rischia di incontrare uno dei famigerati cervi cativi.
Il testimone: "Odìo fioli, i cervi èn(no) cativi!". Il testimone aggiunge anche che fanno molto rumore e hanno occhi rossi fiammeggianti.

In questa rara immagine, che la cosiddetta scienza vorrebbe far risalire al tardo Paleolitico spacciandola per uno sciamano, vediamo raffigurato un Mostruoso Cervo Cativo.

27 marzo 2010

Domenica e lunedì, CATIUSCIA MARINI E SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'!

Domenica e lunedì, alle Regionali, Catiuscia Marini presidente e le liste di Sinistra Ecologia e Libertà!
L'aria è buona, e il nervosismo degli avversari è un chiaro segnale.
Si può fare veramente qualcosa di buono. Perciò mobilitazione generale, e tutti al voto per dargli una scossa a questa situazione politica.

23 febbraio 2010

Fino in fondo!

Ormai 'sta stradaccia l'abbiamo imboccata, e tocca percorrerla fino in fondo.
Tra Catiuscia Marini per il centrosinistra, Fiammetta Modena per il Pdl, e Paola Binetti per l'Udc, tutte evidentemente bei bocconcini, ci si era scordati della radicale Maria Antonietta Farina Coscioni. Che oh, un suo perché oggettivamente ce l'ha.
Proponiamo a questo punto all'elettorato umbro un quadro sinottico, e rilanciamo con un'amara riflessione misogina su quattro donne candidate alla presidenza della Regione Umbria.
O tempora, o mores!