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3 luglio 2013

Serviva l'intervento della Corte Costituzionale per riaffermare la democrazia sui luoghi di lavoro?

Ben venga la sentenza della Corte Costituzionale che, accogliendo i ricorsi della FIOM, ha dichiarato incostituzionale il permettere la rappresentanza aziendale solo ai sindacati che hanno firmato i contratti aziendali.
Ma serviva l'intervento della Corte Costituzionale per riaffermare i principi democratici sui luoghi di lavoro?

15 dicembre 2011

Fumo negli occhi

Ok, per carità, tutto giusto, una serie di agevolazioni e privilegi per la Chiesa sono spesso del tutto ingiustificabili, altresì stipendi benefits vitalizi e quant'altro per i parlamentari, le province sono indubbiamente in numero eccessivo, le licenze dei taxi da liberalizzare e via dicendo. Ma insospettisce non poco, anzi proprio puzza, e dovrebbe far riflettere, come l'attenzione mediatica, informazione "progressista" con Repubblica in testa, di questi giorni sia focalizzata quasi esclusivamente su questi temi. Che alla fine sono niente di più che una cortina fumogena, così che mentre perdiamo tempo a discuterne, distogliamo l'attenzione dai numeri, dalla realtà della manovra in via di approvazione, così che quasi ci propinano come grandi risultati l'indicizzazione per un paio d'anni delle pensioni fino a 1400 €, o della miseria percentuale di prelievo su beni di grande lusso (anzi, notizia dell'ultima ora, alleggerita la "tassa sul lusso", compensata da un aumento sulle sigarette), per poi commentare soddisfatti che "ora c'è più equità". Mmh equità. E tutti attentissimi a riempirsi la bocca con la Costituzione, e nessuno a preoccuparsi invece se, un po' per dolo, un po' per sciatteria, si decreta spesso al di fuori dei minimi limiti formali (vedasi province e riduzione stipendi parlamentari), tanto, già abbiamo acclamato l'arrivo dei "tecnici" a salvarci dai "politici" incompetenti e fannulloni, che ci importa più che tanto delle istituzioni rappresentative. O ancora sugli stipendi parlamentari e dei consigli provinciali, cercare di fare un'analisi sui costi della pletora di enti agenzie organismi nazionali ma soprattutto locali?
E poi doversi sorbire gli opinionisti "trenta/quarantenni" che attaccano "il sindacato", reo sulle pensioni di difendere diritti di una ristretta platea di privilegiati (già, quei privilegiati che magari dopo avere iniziato a lavorare neanche ventenni, dopo 40 anni di lavoro, una vita, pensavano di potere andare impunemente in pensione), senza capire che si sta spianando la strada per eliminarlo proprio il sistema pensionistico di qui ai prossimi vent'anni.
In tema di sindacati, l'anno scorso tutti a giurare e spergiurare che Pomigliano era un caso isolato, irripetibile, cattiva FIOM che ti opponi. Eccoci serviti. Da ieri, in tutti gli stabilimenti FIAT italiani, è legge che un sindacato che non abbia firmato un contratto capestro, imposto sotto minaccia di chiusura, anche se fosse maggioranza assoluta tra i lavoratori non ha diritto di rappresentanza sindacale interna.

6 maggio 2011

Scioperto generale del 6 maggio 2011: impressioni a caldo

Giornata di sciopero generale proclamato dalla CGIL, nell'invidia dello scrivente nel vedere sfilare i manifestanti bandiere al vento per Terni in una splendida giornata di sole.
Sciopero generale sacrosanto, di lotta contro un governo che in questi giorni ha dato l'ennesima pessima prova di sé con i nuovi sottosegretari "responsabili", che tira a campare, senza trovare altra ricetta che continui tagli di bilancio lineari, senza uno straccio di vera misura di sostegno ai redditi, all'occupazione. E contro gli attacchi continui che il padronato reazionario, Marchionne in testa, sta portando contro la dignità dei lavoratori e la democrazia nei luoghi di lavoro. E perché no, anche contro CISL e UIL, che da anni hanno scelto troppo spesso la strada del tentativo della riduzione del danno, ma di fatto rendendosi complici delle peggiori scelte, senza il coraggio e la volontà di opporsi quando era necessario.
Sciopero generale dimezzato, annunciato con 3 mesi di anticipo, dopo che erano mesi e mesi che se ne parlava, e di durata variabile per ogni categoria (e alle volte risibile, 4 ore), non troppo sostenuto, e avvenuto ampiamente nell'ignoranza e nel disinteresse dell'opinione pubblica e dei mezzi di informazione. L'impressione che la CGIL non c'abbia proprio creduto fino in fondo c'è.
Meglio che niente, ma s'è mezza sprecata un'occasione, che è necessario dare un segnale veramente forte.

8 febbraio 2011

Mo' ce senti cerqua

"Mo' ce senti cerqua" come dissero al Chiamparino, o anche al Fassino, alla notizia che Marchionne assai probabilmente sposterà la sede della Fiat a Detroit.
Voci di corridoio dicono che il PD abbia annunciato la raccolta di 20 milioni di firme, a partire dal 30 di febbraio. E che Marchionne si stia a caca' sotto.

16 gennaio 2011

Che duciiii Berlusconi innamorato!

Volevasi scrivere qualche commento da vetero-comunista rancoroso, su come è stata una brutta sconfitta quelle di Mirafiori, perché non si può cedere ogni volta ai ricatti, che se no l'asticella dei diritti verrà posta ancora più in basso nell'occasione successiva.
Oppure da pseudo giurista-giustizialista, sull'equilibrio della sentenza della Corte Costituzionale dell'altro giorno (o meglio, tipica sentenza cerchiobottista della Suprema Corte).
Ma niente da fare, non si può pensare a queste cose, mentre l'animo è pieno solo della letizia di sapere che il Presidente del Consiglio ha una relazione stabile con una persona da che si è separato.
Che duciiiii Berlusconi innamorato!

12 gennaio 2011

Da Firenze a Detroit

Renzi dice apertamente di stare con Marchionne, attaccando in questa maniera la dirigenza del PD, che pur pendendo perlopiù da quella parte, cerca ufficialmente di salvare le apparenze traccheggiando un po'.
Enjoy.
Tutti a festeggiare a Detroit...

[consoliamoci con la notizia che la mostra sul PCI "Avanti popolo. Il Pci nella storia d'Italia" farà tappa anche a Perugia!]

24 dicembre 2010

Il regalo di Marchionne a Mirafiori

Il regalo della Fiat e di Marchionne a migliaia di lavoratori di Mirafiori, con la complicità del Governo, e la connivenza di diverse sigle sindacali.
L'accordo firmato ieri, posto come condizione necessaria da parte dell'azienda per gli investimenti necessari per il rilancio dello stabilimento, prevede anzitutto gli ormai classici appesantimenti dei turni e dei ritmi di lavoro, e quindi la chicca: basta con le elezioni dei rappresentanti sindacali tra i lavoratori, rappresentanza sindacale solo per le sigle che firmano l'accordo. Ovverosia, la FIOM, sindacato di maggioranza tra i lavoratori di Mirafiori, non firmando l'accordo si ritroverà senza rappresentanze sindacali interne. Con totale e palese disprezzo della democrazia interna e del ruolo del sindacato, a cui viene concesso di esistere, ma solo se d'accordo col padrone, e con l'ennesimo ricatto ai lavoratori, costretti a barattare il proprio posto di lavoro e il futuro degli impianti con i diritti sindacali.
Il tutto approvato giusto giusto per Natale, così che già gli operai di per loro di notizia ne fanno poca, ma così siamo sicuri che la cosa passi proprio sotto silenzio, solo con le sirene di Sacconi e compagnia.
E tanti auguri.

15 ottobre 2010

Impossibilità ontologiche del PD

La polemica sulla mancata adesione del PD alla manifestazione della Fiom, purtroppo, è piuttosto inutile.
Non si può pretendere che vi aderisse, quando una buona metà del partito tra la FIOM e Marchionne si schiererebbe con Marchionne, e vede non solo la FIOM, ma la CGIL stessa, come un soggetto terzo dal quale tenere delle distanze.
Certo, con la non-posizione della partecipazione a titolo personale il PD continua a non affrontare le questioni, a non darsi un'identità precisa.
Ma il punto è che proprio ontologicamente, per come è, è stato pensato ed è nato che non può avercela una sua posizione chiara e univoca, possibilmente di sinistra.

22 luglio 2010

Serietà

Marchionne from USA ci annuncia che la L0, monovolume che andrà a sostituire l'Idea, la Multipla e la Musa, attualmente prodotte a Mirafiori, verrà prodotta in Serbia, poiché ci sarebbe "scarsa serietà" da parte dei sindacati italiani.
Si cerca invece di capire quale sia la serietà di un'azienda che sceglie di delocalizzare produzioni strategiche, solo perché il suo accordo capestro Pomigliano l'ha accettato, ma senza un plebiscito.
"A Mirafiori faremo altro, ci stiamo pensando"... 'sto merdone.

25 giugno 2010

25 Giugno, sciopero generale!

Pieno sostegno allo sciopero generale proclamato dalla CGIL.
In sciopero contro la manovra finanziaria, senza sostegno all'occupazione, recessiva, di tagli che andranno a pesare soprattutto sulle classi già pesantemente colpite.
In sciopero contro gli attacchi ai diritti e alla dignità del lavoro, a Pomigliano, e con il cavallo di Troia delle proposte di modifica dell'art. 41 della Costituzione.

23 giugno 2010

Due conti a Pomigliano

Due conti sul risultato del referendum/ricatto di Pomigliano: il no di chi ha avuto il coraggio di opporsi, e di sfidare le minacce della Fiat, è stato del 36 % degli operai. Approssimando, 1700 voti, a fronte dei soli 600 iscritti della Fiom (quarta sigla a Pomigliano, al 17 %, su un 63 % di sindacalizzati.
Una riflessione dovrebbero farsela gli altri sindacati, che dopo averlo approvato si sono sperticati le mani sulla bontà dell'accordo.
Marchionne e la Fiat? Continuano a minacciare, "lavoreremo solo con chi ha firmato". Vedremo.
La lotta sarà dura.

22 giugno 2010

Sangue amaro

Sarà brutto che la passione politica alle volte si riduca solo a rabbia? Però questa è l'unica cosa che ultimamente si riesce ad avere. Un nuovo ministero inventato per rincorrere la Lega e 'sta stronzata del federalismo, e per di più affidato a un uomo, Brancher, dal passato assai chiacchierato; la Fiat che oggi ha fatto votare il referendum ricatto a Pomigliano (che se anche fosse un buon accordo, senza un pesante aumento dei ritmi di produzione, privo dell'attacco alla contrattazione nazionale, al diritto di sciopero, non è questo il metodo, non si può dire, o si accetta la nostra proposta, senza modifiche, oppure niente investimenti e addio stabilimento... un'eccezione si dice... ma è dalle eccezioni che si parte per stravolgere le regole); il Governo che si inventa, tanto per distogliere l'attenzione dai vari casini, e per togliere un altro tassello all'idea di democrazia progressiva, alla "repubblica fondata sul lavoro" che sarebbe dovuta essere l'Italia, la storia per cui la libertà d'impresa sarebbe soffocata dall'articolo 41 della Costituzione. Rabbia, è questo quello che ti rimane, il doversi fare il sangue amaro.

16 giugno 2010

Beneficenza a Pomigliano

La cosa scandalosa su questa vicenda di Pomigliano è che a sentire tutti pare quasi che la Fiat stia  facendo beneficenza ai lavoratori, e ingrata è la  Fiom che si oppone.
Beneficenza derogare al contratto nazionale, beneficenza imporre gli straordinari e aumentare i ritmi di lavoro, beneficenza sanzionare il diritto di sciopero, beneficenza ricattare i lavoratori, minacciando lo spostamento in Polonia e la chiusura dello stabilimento.
E' grave ciò che la Fiat ha proposto (e otterrà, in virtù appunto del ricatto fatto ai lavoratori e ai sindacati), soprattutto per il metodo che rischia di inaugurare. Per questo bene ha fatto la Fiom a opporsi, e a fare quello che qualsiasi altro sindacato avrebbe dovuto fare.
Gli altri sindacati appunto. Anche loro hanno avuto molti dubbi. Magari poi ha prevalso la rassegnazione, e forse il realismo. Legittimo. Evitassero però almeno l'esaltazione delle magnifiche sorti e progressive di tale accordo.
E grave è anche l'atteggiamento ondivago di gran parte dell'opposizione, e anche della stampa di area, che nel complesso si sta salomonicamente tenendo fuori della faccenda. Tanto tocca discutere di massoneria e Opus Dei, intercettazioni al massimo, e poi iniziano i Mondiali... Scherzi a parte, non è una novità la vicinanza di larghi settori del centrosinistra a Marchionne...

5 maggio 2009

Campagna acquisti Fiat

La cosa che viene in mente a vedere 'sta campagna acquisti mondiale di Fiat nel mondo, è che la sta facendo un'impresa che praticamente in Italia non ha uno stabilimento in cassa integrazione.
Sarà che forse altrove stanno messi anche peggio che qua, sarà probabilmente che una campagna espansiva ora sia una mossa lungimirante per il futuro per non ritrovarcisi poi completamente appiccati, sarà forse anche che magari la Fiat sta facendo il passo più lungo della gamba.
Ma l'impressione che rimane è che magari sarebbe moralmente meglio pagarli per intero i salari agli operai, prima di darsi alle grandi avventure capitalistiche.