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5 novembre 2010

"Fratelli miei, non ci hanno vinti. Siamo ancora liberi di solcare il mare." Q, Luther Blisset


La confessione di Manelfi è bruciata. Gli uomini non sapranno mai che quelle poche pagine avrebbero potuto cambiare per sempre il corso degli eventi. I dettagli sfuggono, le ombre minori che hanno popolato la storia scivolano via dimenticate. Lenoni, piccoli chierici meschini, fuorilegge senzadio, sbirri, spie. Tombe anonime. Nomi che non dicono niente, ma che hanno incrociato le strategie, le guerre, le hanno fatte saltare, a volte con la testarda consapevolezza della lotta, altre volte per puro e semplice caso, con un gesto, una parola.
Sono stato tra questi. Dalla parte di chi ha sfidato l'ordine del mondo.
Sconfitta dopo sconfitta abbiamo saggiato la forza del piano. Abbiamo perso tutto ogni volta, per ostacolarne il cammino. A mani nude, senza altra scelta.
Passo in rassegna i volti a uno a uno, la piazza universale delle donne e degli uomini che porto con me verso un altro mondo. Un singulto squassa il petto, sputo fuori il groviglio.
Fratelli miei, non ci hanno vinti. Siamo ancora liberi di solcare il mare.
 
Dal finale di Q, il romanzo del collettivo Luther Blisset, successivamente noti come Wu Ming.
Gran libro Q, e grandi scrittori i Wu Ming.
Belle storie, soggetti interessantissimi (nella specie, un eretico che attraversa tutte le temperie dell'Europa scossa dalla Riforma Protestante, e il suo corrispettivo, l'inviato del Cardinale Carafa), e in più sono di sinistra, e i loro libri sono liberamente scaricabili e leggibili.


3 marzo 2010

Wu Ming, 54 - SF-SN! Smrt fašizmu, sloboda narodu!

Ah un romanzo che inizia con un proclama del Partito Comunista Sloveno nella Jugoslavia in lotta del '43, e prosegue, come prima azione, con la ribellione di alcuni soldati italiani che decidono di unirsi alla Resistenza!
Wu Ming, 54.
Non dovrebbe deludere.

SF-SN! Smrt fašizmu, sloboda narodu!

6 gennaio 2008

Perché Valerio Evangelisti è un autore superiore

Anzitutto, ben ritrovati e buon anno.
Ancora una volta, pur rendendosi conto di come il tema possa essere considerato piuttosto veltroniano, si vuole parlare di cultura (anzi famo Cultura con la C maiuscola va'), e come si deduce dal titolo dimostreremo appunto con pochi mirati assunti il perché Valerio Evangelisti sia un autore superiore.
Già uno che ti inizia un romanzo con un infiltrato a una riunione di una loggia del Ku Klux Klan degli anni '50, per poi proseguire nelle paludi della Louisiana devastate da un orrido morbo che fa esplodere i vasi sanguigni guadagna un bel + 5000. Dopodiché, si apprezzino tali battute:
" - Bruciamo catari in continuazione e altri prendono il loro posto. - Forse non ne bruciate abbastanza - fece Eymerich, gelido."
" - Può darsi, padre Jacinto, che il branco cui apparteneva questo maialino che stiamo per mangiare odiasse gli uomini e desiderasse morderli. Scommetto però che la loro intenzione è scomparsa quando hanno visto che il loro congiunto veniva ucciso e bruciato. [...] - Ma se i maialini sono troppi, non li si può bruciare tutti. - Oh, non occorre bruciarli tutti. Basta bruciarne qualcuno, e se non bastasse, qualche altro ancora. Prima o poi, ai maialini superstiti passerebbe la voglia di tirare tintura."
" - L'idea di libertà deve sparire dalle coscienze. Finché non ci saremo riusciti, non dovremo curarci del sangue che saremo costretti a versare. I corpi contano poco, se c'è in palio la salvezza delle anime."

[ci si riferisce, nello specifico, al romanzo "Il corpo e il sangue di Eymerich", di Valerio Evangelisti]