25 giugno 2009

Sociologia giuridica

Il Deviante.

24 giugno 2009

"Ubriaco come uno gnu appena nato!"

Giugno è noto mese di documentaristica. Si ricordi il classico "che gusto fioli esse un panda".
Quest'oggi SuperQuark c'ha regalato un bellissimo sgattosissimo documentario ad ambientazione africana, pieno nella prima parte di leoni e altre bestie macilente (faceva ride; lo sgatto era appunto la seconda parte). La parte più interessante era il parto di uno gnu: lo gnuino dopo due minuti era pronto a camminare, mica come li nostri de fiji tutti viziati. Lo gnuino in questione nei primi due minuti di vita cercava di alzarsi, cadeva e si rialzava barcollando che pareva ubriaco. Bulissimo. Da qui la nota espressione "ubriaco come uno gnu appena nato".
[dopo pochi mesi invece non fanno altro che zompare come paci: pacio come uno gnu ceraiolo eugubino ubriaco - ossia come uno gnu appena nato - costruzione circolare del post, beh!]

23 giugno 2009

Di bug, crack e router discorrendo

E' assai pernicioso quando Nicola si impunta a voler risolvere un problema informatico.

Elezioni 2009, e s'è finito

E finalmente sono finite queste sofferte elezioni 2009...
Partiamo da ciò che più ci stava a cuore, il ballottaggio a Terni. Alla fine ce l'emo fatta. Sofferta vittoria del centrosinistra, con un secondo turno in cui si è avuto un calo di 14mila votanti, che ha penalizzato soprattutto Di Girolamo, che rispetto al primo turno ha perso la bellezza di 4mila voti. Mente Baldassarre è cresciuto di mille. Ehò, lo si sapeva che al ballottaggio sarebbe stata rischiosa, e che come candidatura quella Di Girolamo non era fortissima. Adesso auguri di buon lavoro, che c'è necessità di fare bene.
Per il resto in Umbria... Le elezioni sono andate male da noi. Bassi risultati del centrosinistra anche alle Europee, e alcune sconfitte pesanti. Due anni fa aveva fatto scalpore la vittoria del centrodestra a Deruta, oggi hanno vinto invece anche a Gualdo Tadino, a Montefalco, a Torgiano, a Bastia Umbra, a Orvieto. E messo in difficoltà anche serie il centrosinistra in molti altri territori. Congiuntura politica difficile, ricambi dopo doppi mandati etc etc, ma rimane il fatto che non ci si può più cullare nella sicurezza della "regione rossa".
A livello nazionale, alla fin fine s'è vinto dove si doveva necessariamente vincere, Bologna, Firenze; a Milano ha detto merda, in qualche altro posto pure si è perso di poco. Nel complesso, complice magari anche l'astensionismo, s'è tenuto piuttosto dignitosamente. Il primo turno era andato peggio in confronto. [o meglio, il centrosinistra ha perso 22 province su 50, ma di questi tempi tocca anche accontentarsi, e un po' di rimbalzo ci stava...]

22 giugno 2009

Questa è la morte di una Rivoluzionaria





Il ritorno di Apomatto

Essendo un sostenitore di Di Girolamo, e quindi un propugnatore dell'egemonia di Perugia su Terni (come Baldassare ci ha spiegato in questi ultimi giorni di campagna elettorale), non posso non postare l'ultimo lavoro di Lupus di Apomatto, dopo un paio d'anni di inattività.
Pìa bene a pipo ritto!






21 giugno 2009

Un brindisi al solstizio

E mentre scende la sera, un brindisi al solstizio e all'estate che arriva.

  

Aggiornamento referendario in progress

Effettivamente, essendo tre i quesiti referendari, sono tre differenti quorum. Si può quindi ritirare solo la scheda del terzo quesito (l'abrogazione della possibilità di candidarsi in più circoscrizioni) e astenersi ai primi due.
Qui s'è fatto così.

20 giugno 2009

Riso Plov! (e grappe)

Questa la posto perché ha meritato.
Da una kilata di carne da bollito, separare le ossa dalla carne, e tagliare a pezzetti la carne. Se c'è del grasso, metterlo da parte. Fare del brodo bollendo le ossa.
In circa un etto di burro, buttare a soffriggere prima il grasso, e poi a fiamma alta la carne.
Togliere la carne e, soffriggere nel grasso da quattro a sei cipolle, a seconda della grandezza. Metterci del peperoncino.
Aggiungere mezzo chilo abbondante di riso, e farlo saltare un poco.
Coprire col brodo caldo, e lasciar cuocere il tutto.
A metà cottura, aggiungere tre corone d'aglio e due peperoni, e verso la fine rimettere la carne.
Frattanto aggiustare il sale, e metterci spezie a piacere tipo la paprika.

Questa è stata la volta che più gli è assomigliata al riso plov, un piatto di origine centroasiatiche.
E' grassetto, laborioso da preparare e c'è uno sproposito di aglio e cipolla, ma è estremamente gustoso e si conserva bene.

Frattanto, se venerdì scorso s'era ripreparata la classica grappa all'iperico, oggi due anni dopo è stato approntato un nocino di grappa!

19 giugno 2009

Astensione al referendum

Me ne cieco a dirlo, ma al referendum sostengo l'astensione.
Se passasse il sì ai primi due quesiti, modificando la legge così da assegnare il premio di maggioranza non alla coalizione, ma al partito con maggior numero di voti, si produrrebbe un sistema antidemocratico, con una pericolosa ulteriore spinta verso un bipartitismo che non corrisponde alla politica italiana. Un netto peggioramento della legge attuale, che diventerebbe appunto così inaccettabile -dicono molti sostenitori del referendum- da imporre una revisione totale della legge. Insomma, un sì al referendum come arma di pressione sul Parlamento. Ma questo come già detto un'altra volta è un azzardo. E' tutta da vedere poi la capacità e la volontà del Parlamento di riformare tale legge. Il ragionamento era il medesimo che era alla base della stessa raccolta firme, da molti, me compreso, vista due anni fa come semplice mezzo di pressione, senza ragionevolmente pensare di arrivare al referendum. E invece l'anno scorso si tornò a votare senza modificare la legge. Se sventuratamente passasse il sì, e per qualche ragione si tornasse al voto senza che ci sia stata effettivamente la riforma, allora sì che ci sarebbe da ridire.
Altra possibilità, civicamente più dignitosa, sarebbe andare a votare, e votare no (tranne per il condivisibile ma marginale terzo quesito). Ok, ma a 'sto punto se non si vuole assumere il rischio del voto "sì", non c'è ragione di stare a rischiare, visto che poi la scarsa informazione su questo referendum rende del tutto incerto l'esito.
Rimane allora l'astensione. E' brutto, ma è il metodo più sicuro per sterilizzare un referendum che non si sarebbe mai dovuto celebrare.

[Avevo rimandato l'analisi del voto locale; di positivo c'è stata la riconferma al primo turno del centrosinistra ai livelli provinciali, e la vittoria di Boccali a Perugia -meritatissima, e auguri che può essere un ottimo sindaco. Adesso c'è da aspettare il ballottaggio a Terni, ma anche Spoleto, Orvieto e altre città. Sicuramente però rimane il mediocre risultato in generale del centrosinistra, e il preoccupante buon risultato della Lega Nord. Per troppo tempo ci si è cullati nel mito della "regione rossa"... beh tocca lavorarci molto]

N.B. per tutti coloro che si recano ai seggi per i ballottaggi, per non essere contati nel calcolo del quorum del referendum si deve dichiararlo al seggio, rifiutando di ritirare la scheda; una scheda nulla o bianca sarebbe comunque conteggiata come scheda votata

Stornelli

Stornelli della Valnerina ternana. Da sbobinare meglio.

E prima di canta' chiedo permesso
se in questo modo se si può cantare

Dormu fra le pecori e li cani
pe' fa magna' l'agnello a li padroni

se magnano la carne li padroni
e a noi ci danno l'ossa come i cani

Vonno li meglio frutti de stagione
e vonno lu cappone anche a Natale

Vonno li nostri fiji a fa' il garzone
e quel che non han voglia il professore

I fiji lavoratori so' più 'ntelligenti
ecco perché loro non so' contenti

Speriamo finirà quista cuccagna
e se non si lavora nun se magna

E quando la cambieremo questa usanza
allora tornerà la fratellanza

La Valnerina è il centro della lotta
che al nemico gli fa' strada interrotta

Il nemico troverà strada interrotta
ma i traditori ci sarà la forca

E caro compagno te lo voglio dire
l'errore fu la gente perdonare

E che condannato sia il traditore
sebbene voglia bene all'umanitate

E tutta l'amici mia se so' sbagliate
io suono sempre la Rivoluzione!

17 giugno 2009

Bellezze baresi

Ah rega', se veramente quella di cui si sta a parla' l'hanno pure pagata, qualcuno sta messo male sul serio.

Comunque. Su certi libri giuridici c'è scritto un appello "prima che il libro scientifico muoia", o qualcosa del genere.
Non so il libro, ma certe fotocopie manco per schiacciare una mosca so' buone.

16 giugno 2009

Big Renato!

"Giunto termine mandato martedì 16 giugno ore 18 Sala dei Notari saluterò cittadini Perugia. Lieto presenza. Renato Locchi"

Beh, sì può rifiutare l'invito di quello che in fondo in questi cinque anni è stato un po' anche il mio di sindaco? Specie se poi ti offre l'aperitivo!

Vogliamo ricordarlo con la battuta simbolo "Non sono mai stato giovane, sono stato comunista", e questo filmato di repertorio, alla conclusione della Festa de l'Unità di Perugia 2007.





Disordini in Iran

Potrebbero anche esserci le possibilità di una rivoluzione in Iran, e forse sarebbe auspicabile.

Terrazzi perugini

Mentre il Lucaleo ha apprestato il leaving of Rabbit's Hill, qui, che comunque ormai lo si ha nell'orizzonte, si sta pensando come tra le cose che più mancheranno di questi anni perugini sarà, a maggio/giugno, il tramonto sul Monte Malbe, mentre in terrazzo tra un po' tante rondini ci si fa un sidro birra caipirinha o quel che è, e poi il dopocena, sempre in terrazzo, a godersi il fresco e la tranquillità della Conca. Anche se ormai solo budelli.

15 giugno 2009

"O cara moglie io prima ho sbagliato dì a mio figlio che venga asentire che ha da capire che cosa vuol dire lottare per la libertà!"

Il compagno Ivan Della Mea, uno di quelli dell'elenco qua accanto, tra i più importanti cantautori politici italiani, è morto oggi.
Per chi c'abbia voglia di scoprirlo o riascoltarlo un po', alcuni link di sue canzoni.

14 giugno 2009

Notti di Infiorata

Anche a Spello so' paci. Non come a Gubbio, ma so' paci.
L'Infiorata viene fatta per celebrare la solennità del Corpus Domini.
La preparazione dell'Infiorata, è invece più che altro la Sagra del Culo all'Aria.
Per la cronaca, a Spello (Glubo, per i latinisti e i catulliani incalliti -eh li calli) c'è la picchia.

C'era anche la picchia scout, a dirla tutta.

13 giugno 2009

Terni, 65 anni di Libertà!

65 anni fa, il 13 giugno del 1944, con l'arrivo dei partigiani e delle truppe alleate Terni veniva liberata, dopo quattro anni di guerra e terribili bombardamenti che provocarono oltre mille morti e la distruzione di gran parte della città. Una testimonianza di quei giorni.

"Quando ai primi di giugno '44 arrivò al comando della Brigata Garibaldi "A. Gramsci" la disposizione del C.L.N. Provinciale che fossero messi in atto i dispositivi previsti per puntare alla liberazione di Terni, un'ansia nuova spirò tra i partigiani.Tutti ebbero la sensazione che qualcosa di tanto atteso, anche se a livello dell'inconscio, si stava per realizzare.
Durante i tanti mesi di guerriglia il miraggio del ritorno alla città, alla casa era presente ma in toni sfumati, lontani. Questa disposizione del C.L.N. mise in atto una serie di preparativi, di impegni e di azioni che resero palpabile, vicina la realizzazione di questa speranza; il ritorno a casa.
Tante volte nei bivacchi, durante le marce di trasferimento si era parlato di questa possibilità e sempre, in fondo, per noi era vista in funzione del riposo, del recupero morale e fisico che avrebbe comportato; così sognavamo il dopo "liberazione". I giorni che seguirono l'ordine del C.L.N. furono spesi nell'approntamento dei piani operativi aventi lo scopo di avvicinare la Brigata a Terni per operare l'ultimo atto, quello della liberazione, al momento tatticamente più giusto.
La marcia di avvicinamento alla meta fu punteggiata di azioni militari di ampia portata e di scontri di pattuglie che saranno argomento di altro racconto di memorie, questo vuole rimanere circoscritto alle sensazioni, al trauma che l'impatto con la nostra città provocò nei partigiani.
Sapevamo di bombardamenti ripetuti, feroci e strategicamente inutili che Terni aveva subito ma ci eravamo sempre rifiutati, nell'impossibilità di una constatazione diretta, di pensare alla nostra città come una città distrutta.
L'ultima marcia che dalla Rocca-Borgo Bovio ci portava a Terni alimentò in noi delle speranze; se i presunti obiettivi militari erano salvi la città doveva, per forza di logica, esserlo ancora di più. Ma quale tremendo spettacolo ci si parò davanti fin dalla periferia; distruzioni, macerie e rovine tutto intorno a noi. Noi in quella città ci eravamo nati ma stentavamo ora a riconoscerla; addirittura a orientarci.
A rendere ancora più cruda la scena contribuiva uno splendido sole di mezza estate. un simbolo di vita su una città morta. Poca gente intorno nella periferia e ancora meno in centro ove arrivammo scalando, non è retorica, cumuli di macerie.
I tedeschi erano scappati da poco e sulle rovine incombeva una cappa cupa di ristagno, di attesa. non ci fu un incontro immediato e festoso tra i cittadini e i partigiani perché la popolazione era ancora lontana dalla città che, così ridotta, non poteva offrire ospitalità e che fino al nostro arrivo era controllata dai tedeschi.
Capimmo; ci rendemmo conto che la realtà era ben diversa dai sogni che a lungo avevamo cullato. Eravamo tornati in città ma non per riposare; dovevamo invece impegnare tutte le nostre forze, la nostra organizzazione e le nostre singole capacità per ridare la vita a Terni, la nostra città. Quante cose c'erano da fare! Tante ne abbiamo fatte, ma non tutte purtroppo che le nostre possibilità e risorse erano scarse e i problemi da assolvere enormi.
Organizzammo subito un servizio di vigilanza contro lo "sciacallaggio", affiggemmo manifesti per pregare la popolazione a differire il rientro in città per non aggravare ulteriormente una situazione già tanto difficile; facemmo il censimento dei forni in condizione di panificare e organizzammo così il rifornimento del pane alla popolazione presente in città; con i compagni delle Aziende dell'acqua e dell'elettricità messisi subito a disposizione cercammo di ripristinare al più presto i servizi essenziali.
Demmo il nostro apporto alla costruzione della prima Amministrazione Comunale alla quale passammo gli automezzi pesanti della Brigata con i relativi conducenti partigiani che portarono a Terni dal meridione verdura, frutta, patate ed altre derrate alimentari. Bobò, Cencio, Peppe ed altri con loro, macinarono chilometri e chilometri, di giorno e di notte, correndo mille avventure, compiendo dei miracoli pur di fare arrivare a Terni di tutto quanto si poteva per la popolazione che aveva bisogno di tutto.
Poi con il graduale ma lento ritorno alla normalità i partigiani passarono incarichi e compiti agli organismi democratici che la nuova struttura sociale si stava dando. Ma per i partigiani non era venuto ancora il momento dello sperato riposo. Altri impegni li attendevano, altre lotte dovevano essere sostenute, altre giovani vite dovevano essere immolate per il trionfo della "libertà".
Con la liberazione di Terni una tappa fondamentale era stata raggiunta, eravamo in Città, l'avevamo liberata dal terrore instaurato dai tedeschi e dai fascisti. Quel giorno, il 13 giugno 1944, la nostra città risorgeva dalle macerie morali e materiali."

Vasco Gigli (vice-comandante Brigata Garibaldina Antonio Gramsci)

12 giugno 2009

Studiando Sociologia

Quaccheri. Gruppo protestante americano, noti produttori di biscotti e carceri infestate dai fantasmi. In quel di Filadelfia. Pennsylvania, no lu formaggio.
Le tre F. Feste Farine Forca. Questi sono i Borboni.
Le tre S. Saporito Sano Sostenibile. Questa è marmellata, ed è una gaggianata.
Le tre P. Pallone Picchia Pampepato. Ternanità, e il titolo di un ben noto racconto.

11 giugno 2009

Ciao Enrico

"Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita."

Enrico Berlinguer