25 gennaio 2008

Il giorno dopo

Che si può dire in una mattinata come questa? Tocca dire che manca la rabbia, c'è rassegnazione per quello che è successo, il tradimento era comunque ormai annunciato. Ma rimane una profonda amarezza.
Amarezza anzitutto per tutto ciò che non si potrà fare, e rimpianto per ciò che colpevolmente non s'è fatto subito. Sul da farsi innanzitutto le politiche attive di sostegno del potere d'acquisto e dei redditi dei ceti popolari. La ricerca dell'equità sociale che sarebbe dovuta essere la priorità della legislatura. E la normazione rimasta nel limbo dei diritti civili e dei temi etici. Rimpianto per non avere immediatamente provveduto a regolamentare i temi del conflitto d'interessi e di rottura degli interessi monopolistici dell'Italia.
Amarezza poi, e soprattutto, per quella che probabilmente rappresenta la fine del progetto del centrosinistra inteso come Unione, l'alleanza larga della parte progressista del popolo italiano. La ricerca di quell'Unità che pareva potesse rappresentare una svolta culturale e morale per l'Italia. Tutti hanno contribuito ad affossarla: la sinistra cd. radicale con una serie di velleità e di antagonismi a prescindere, i Ds e la Margherita con la costituzione di un nuovo partito che ha spesso solo aumentato la conflittualità con le ali e giocato, quantomeno in apparenza, un dualismo di interessi dannoso per quelli del governo, e soprattutto una pattuglia di squallidi trasformisti centristi, peggiore espressione del potere per il potere, che ha materialmente affossato il Governo in Senato.
Ciò che poi è più scandaloso di questa crisi è che, oltre ad andare completamente contro gli interessi generali, è che non è nata da un problema politico. Se si fosse aperta sulla politica estera, o su quella economica della finanziaria, già era più accettabile. Non condivisibile ma comprensibile. Questo è stato puro e semplice tradimento.
L'avvenire. La speranza è che si riesca a rimandare le elezioni quantomeno fino a giugno. Ci si accordi per una proporzionale con sbarramento al 5%, i numeri volendo ci sono, non è certo la migliore legge possibile ma è l'unica strada percorribile e utile al momento. Il voto in aprile con questa stessa legge sarebbe ancor più disastroso come esito elettorale per il centrosinistra, e riproporrebbe ancora gli stessi problemi di ricatti e ingovernabilità, riportando sempre la stessa gente in Parlamento.
Comunque è buia a prescindere, l'Unione è probabilmente sgretolata e senza possibilità realistiche di vittoria, che andrebbe a un centrodestra comunque privo del tutto di un progetto che non siano i soldi di Berlusconi, in preda a contraddizioni spaventose. Poi vabbe', la caratura di gente come Fini che per due mesi non ha fatto altro che insultarsi reciprocamente con Berlusconi, e adesso è di nuovo là a tirare l'acqua al pozzo la conosciamo.
Onore al coraggio e all'impegno di Prodi, che ha voluto andare fino in fondo.
E ignominia imperitura per Turigliatto, Mastella, Barbato, De Gregorio, Dini, Fisichella, Scalera.

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