Con riguardo alle frequenti proposte di espatrio che in questi giorni vengono avanzate a seguito del risultato elettorale, la Spagna è il nome che ricorre piu' spesso.
Qui si ripropone la vecchia idea della Svezia, terra di picchia, welfare state, socialdemocrazia e neve, e anzi, viva l'ottimismo, si rilancia con il Nepal, dai maoisti vittoriosi, e new entry il Paraguay, che un presidente ex vescovo liberazionista dopo 60 anni di destre e dittature è di gran classe.
Senza contare quanto poi sarebbe piu' esotico, e soprattutto con maggior potere d'acquisto, un esilio in Asia o in Latinoamerica.
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