Una ragazzetta orfana di madre viene mandata a studiare in un prestigioso collegio femminile. Fa amicizia con le sue due compagne di stanza (tutte belle picchiette), che sono innamorate e amanti l'una dell'altra. Ma quando un mattino vengono sgamate nude a letto insieme dalla sorellina pettegola di una delle due, questa decide di interrompere la relazione. L'altra la prende male, dà di matto, si mette ad allevare una poiana, s'impregna di Shakespeare, finché si arriva al finale tragico.
Trattasi de "L'altra metà dell'amore", uno di quei film che, nelle notti insonni di studio alle superiori, ha contribuito a crearmi la convinzione che i film francesi siano tipicamente tutti un po' strani e vagamente porcheggianti.
Finché l'altro giorno, guardando i titoli di coda, scopro che il film non è francese, bensì québécoise (scusate il francese, ma "chebecchese" suona male).
Trattasi de "L'altra metà dell'amore", uno di quei film che, nelle notti insonni di studio alle superiori, ha contribuito a crearmi la convinzione che i film francesi siano tipicamente tutti un po' strani e vagamente porcheggianti.
Finché l'altro giorno, guardando i titoli di coda, scopro che il film non è francese, bensì québécoise (scusate il francese, ma "chebecchese" suona male).
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