18 febbraio 2009

Sempre sulle dimissioni di Veltroni

Grande è la confusione

sopra e sotto il cielo


osare l'impossibile osare


osare perdere


grande è l'impossibile


osare la confusione


il cielo sopra e sotto


ci si può solo perdere


CI SI PUÒ SOLO PERDERE


Tornando sulle dimissioni di Walter Veltroni. Non nascondo che ho provato una certa soddisfazione nell'apprenderle. E' che il mio giudizio probabilmente è viziato da quella che anche un'avversione di tipo personale.
Comunque, il momento scelto per le dimissioni è piuttosto intempestivo. Oh, per quel che mi riguarda, Veltroni avrebbe potuto e dovuto dimettersi da parecchi mesi. O meglio, avrebbe dovuto indire il congresso per ben prima dell'ottobre 2009, lasciando che si trascinassero troppe questioni, contrasti, e un'opinabile gestione del partito. Francamente non vedo nel risultato delle elezioni sarde, per quanto brutto, un elemento di rottura tale con la situazione preesistente da giustificare le dimissioni immediate. Senso di responsabilità vorrebbe il non lasciare il Partito Democratico così, appiccato, con le Europee già abbondantemente compromesse ormai alle porte e senza la chiarezza sul che fare, congresso, direttorio, primarie.
Che fare adesso? Convocare un congresso anticipato è difficile, per il problema degli iscritti in primis. E' comunque una strada da tentare. Tanto appunto, le Europee sono già abbondantemente compromesse, e arrivare al congresso a ottobre, fra 8 mesi, con una leadership e una linea provvisoria, è un suicidio.
Qualcuno ipotizza addirittura il ritorno allo status precedente, un ritorno a Ds e Margherita. Per quanto l'idea mi potrebbe piacere, è ormai troppo tardi, ed è un'idea infattibile. E' quindi interesse di tutti che il progetto del Pd vada avanti, e vada avanti bene.

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