Tornando un attimo a qua sotto, e facendo un po' di autocritica.
Perché se da un lato sostengo e sosteniamo (credo di poter parlare a nome di molti) in completa sincerità la necessità che il 25 Aprile sia o debba essere una festa di tutti, in quanto l'antifascismo è alla base della democrazia italiana, c'è però da ammettere la viviamo, io in primis, abbastanza come festa di parte; e ciò ci piace, vivere la festa della Liberazione con lo spirito di riconoscersi in quella che è la parte Giusta, contrapposti ad altri che non riconoscono o sono indifferenti a certi valori.
E quindi, quando ci si ritrova anche Berlusconi a commemorare la Liberazione (a prescindere dalle motivazioni e dalla convinzione del personaggio), beh la cosa ci spiazza e ci mette in difficoltà.
Perché se da un lato sostengo e sosteniamo (credo di poter parlare a nome di molti) in completa sincerità la necessità che il 25 Aprile sia o debba essere una festa di tutti, in quanto l'antifascismo è alla base della democrazia italiana, c'è però da ammettere la viviamo, io in primis, abbastanza come festa di parte; e ciò ci piace, vivere la festa della Liberazione con lo spirito di riconoscersi in quella che è la parte Giusta, contrapposti ad altri che non riconoscono o sono indifferenti a certi valori.
E quindi, quando ci si ritrova anche Berlusconi a commemorare la Liberazione (a prescindere dalle motivazioni e dalla convinzione del personaggio), beh la cosa ci spiazza e ci mette in difficoltà.
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