Me ne cieco a dirlo, ma al referendum sostengo l'astensione.
Se passasse il sì ai primi due quesiti, modificando la legge così da assegnare il premio di maggioranza non alla coalizione, ma al partito con maggior numero di voti, si produrrebbe un sistema antidemocratico, con una pericolosa ulteriore spinta verso un bipartitismo che non corrisponde alla politica italiana. Un netto peggioramento della legge attuale, che diventerebbe appunto così inaccettabile -dicono molti sostenitori del referendum- da imporre una revisione totale della legge. Insomma, un sì al referendum come arma di pressione sul Parlamento. Ma questo come già detto un'altra volta è un azzardo. E' tutta da vedere poi la capacità e la volontà del Parlamento di riformare tale legge. Il ragionamento era il medesimo che era alla base della stessa raccolta firme, da molti, me compreso, vista due anni fa come semplice mezzo di pressione, senza ragionevolmente pensare di arrivare al referendum. E invece l'anno scorso si tornò a votare senza modificare la legge. Se sventuratamente passasse il sì, e per qualche ragione si tornasse al voto senza che ci sia stata effettivamente la riforma, allora sì che ci sarebbe da ridire.
Altra possibilità, civicamente più dignitosa, sarebbe andare a votare, e votare no (tranne per il condivisibile ma marginale terzo quesito). Ok, ma a 'sto punto se non si vuole assumere il rischio del voto "sì", non c'è ragione di stare a rischiare, visto che poi la scarsa informazione su questo referendum rende del tutto incerto l'esito.
Rimane allora l'astensione. E' brutto, ma è il metodo più sicuro per sterilizzare un referendum che non si sarebbe mai dovuto celebrare.
[Avevo rimandato l'analisi del voto locale; di positivo c'è stata la riconferma al primo turno del centrosinistra ai livelli provinciali, e la vittoria di Boccali a Perugia -meritatissima, e auguri che può essere un ottimo sindaco. Adesso c'è da aspettare il ballottaggio a Terni, ma anche Spoleto, Orvieto e altre città. Sicuramente però rimane il mediocre risultato in generale del centrosinistra, e il preoccupante buon risultato della Lega Nord. Per troppo tempo ci si è cullati nel mito della "regione rossa"... beh tocca lavorarci molto]
N.B. per tutti coloro che si recano ai seggi per i ballottaggi, per non essere contati nel calcolo del quorum del referendum si deve dichiararlo al seggio, rifiutando di ritirare la scheda; una scheda nulla o bianca sarebbe comunque conteggiata come scheda votata
Se passasse il sì ai primi due quesiti, modificando la legge così da assegnare il premio di maggioranza non alla coalizione, ma al partito con maggior numero di voti, si produrrebbe un sistema antidemocratico, con una pericolosa ulteriore spinta verso un bipartitismo che non corrisponde alla politica italiana. Un netto peggioramento della legge attuale, che diventerebbe appunto così inaccettabile -dicono molti sostenitori del referendum- da imporre una revisione totale della legge. Insomma, un sì al referendum come arma di pressione sul Parlamento. Ma questo come già detto un'altra volta è un azzardo. E' tutta da vedere poi la capacità e la volontà del Parlamento di riformare tale legge. Il ragionamento era il medesimo che era alla base della stessa raccolta firme, da molti, me compreso, vista due anni fa come semplice mezzo di pressione, senza ragionevolmente pensare di arrivare al referendum. E invece l'anno scorso si tornò a votare senza modificare la legge. Se sventuratamente passasse il sì, e per qualche ragione si tornasse al voto senza che ci sia stata effettivamente la riforma, allora sì che ci sarebbe da ridire.
Altra possibilità, civicamente più dignitosa, sarebbe andare a votare, e votare no (tranne per il condivisibile ma marginale terzo quesito). Ok, ma a 'sto punto se non si vuole assumere il rischio del voto "sì", non c'è ragione di stare a rischiare, visto che poi la scarsa informazione su questo referendum rende del tutto incerto l'esito.
Rimane allora l'astensione. E' brutto, ma è il metodo più sicuro per sterilizzare un referendum che non si sarebbe mai dovuto celebrare.
[Avevo rimandato l'analisi del voto locale; di positivo c'è stata la riconferma al primo turno del centrosinistra ai livelli provinciali, e la vittoria di Boccali a Perugia -meritatissima, e auguri che può essere un ottimo sindaco. Adesso c'è da aspettare il ballottaggio a Terni, ma anche Spoleto, Orvieto e altre città. Sicuramente però rimane il mediocre risultato in generale del centrosinistra, e il preoccupante buon risultato della Lega Nord. Per troppo tempo ci si è cullati nel mito della "regione rossa"... beh tocca lavorarci molto]
N.B. per tutti coloro che si recano ai seggi per i ballottaggi, per non essere contati nel calcolo del quorum del referendum si deve dichiararlo al seggio, rifiutando di ritirare la scheda; una scheda nulla o bianca sarebbe comunque conteggiata come scheda votata
1 commenti:
Nicò.. ma dice che viene il premier a Terni stasera?! Per sostenere il Re Magio!! BAH!
Posta un commento