"Quest'impresa non aveva nulla a che vedere con l'alpinismo, eppure è
stata magnifica. Chiamatela folle, chiamatela come volete, ma non c'è
anche un elemento di grandezza nel pensiero che questo giovane,
infiammato forse dall'idealismo, abbia cercato di realizzare il
desiderio di esprimersi, espandere la coscienza, sfuggire alle catene
della carne, innalzarsi al di sopra di ogni considerazione terrena,
partire per scalare da solo la montagna più alta del mondo...?"
Frank Smythe
Frank Smythe
Si parla di Maurice Wilson, morto di freddo nel 1934 in un coraggioso e avventato tentativo di scalare in solitaria il Monte Everest.
Ed esprime forse il senso più profondo dell'andare in montagna.
[il passo si trova riprodotto in "Alla conquista di Lhasa", di Peter Hopkirk, interessante libro sull'esplorazione del Tibet nella seconda metà dell'800]
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