L'altro giorno, in merito alle discusse dichiarazioni di D'Alema in tema di inciucio, m'è parso il classico caso del Dalemismo, come lo si intendeva qualche tempo fa. Ossia, magari il nostro dice cose non condivisibili, però porca miseria come le dice bene, che classe sempre! Come l'altro giorno, che ritirava fuori la polemica togliattiana contro la cultura azionista. Ahhhh!
Andando poi a cercare di rileggere con un po' più di attenzione le dichiarazioni incriminate e il contesto (ci si è affidati a l'Unità che dovrebbe essere fonte abbastanza affidabile su quel che riguarda le vicende democratiche), andando oltre le sole reazioni altrui su cui si è imperniato il dibattito, ci si è fatti l'idea che c'avesse anche abbastanza ragione, e che ci si sia montato un caso su in maniera piuttosto strumentale. Di fronte alle perplessità della minoranza del Pd di fronte alla disponibilità del partito di cercare un dialogo sulle riforme (premetto subito, a me anche sa una grande fesseria ostinarsi a cercarlo, che non si caccerà mai un ragno dal buco, essendo altre le preoccupazioni del centrodestra, che periodicamente usa il tema del dialogo per cercare, riuscendoci, di mettere in difficoltà il centrosinistra, e lo si vede dalle premesse, le ipocrite richieste di un "patto democratico" che mira solo a frammentare e isolare fra loro le forze di opposizione; lieto di vedere che anche Veltroni se ne sia accorto, dopo che ha passato mesi e mesi a teorizzarlo questo famoso "dialogo"), ha risposto osservando come il compromesso in sé non è una cosa dannosa, ma spesso utile e necessaria. E come alle volte, in nome di una cultura come quella azionista che rischia di essere solo massimalismo, si rifiuti a priori ogni compromesso in nome di una presunta purezza dei principi, magari additando ogni possibilità di compromesso sprezzantemente come inciucio.
Il discorso è questo. Cose tutte piuttosto pacifiche, di buon senso. Poi si può discutere se calandoli alla situazione odierna questi principi siano in grado di essere applicati. Opinione personale, scritta sopra, è molto scettica. Però su questo è da discutere, mentre le dichiarazioni di D'Alema sono state estrapolate, trasformate in un "D'Alema elogia l'inciucio con Berlusconi sulla giustizia" in maniera estremamente strumentale, per fare bassa polemica anche all'interno dello stesso Partito Democratico.
Andando poi a cercare di rileggere con un po' più di attenzione le dichiarazioni incriminate e il contesto (ci si è affidati a l'Unità che dovrebbe essere fonte abbastanza affidabile su quel che riguarda le vicende democratiche), andando oltre le sole reazioni altrui su cui si è imperniato il dibattito, ci si è fatti l'idea che c'avesse anche abbastanza ragione, e che ci si sia montato un caso su in maniera piuttosto strumentale. Di fronte alle perplessità della minoranza del Pd di fronte alla disponibilità del partito di cercare un dialogo sulle riforme (premetto subito, a me anche sa una grande fesseria ostinarsi a cercarlo, che non si caccerà mai un ragno dal buco, essendo altre le preoccupazioni del centrodestra, che periodicamente usa il tema del dialogo per cercare, riuscendoci, di mettere in difficoltà il centrosinistra, e lo si vede dalle premesse, le ipocrite richieste di un "patto democratico" che mira solo a frammentare e isolare fra loro le forze di opposizione; lieto di vedere che anche Veltroni se ne sia accorto, dopo che ha passato mesi e mesi a teorizzarlo questo famoso "dialogo"), ha risposto osservando come il compromesso in sé non è una cosa dannosa, ma spesso utile e necessaria. E come alle volte, in nome di una cultura come quella azionista che rischia di essere solo massimalismo, si rifiuti a priori ogni compromesso in nome di una presunta purezza dei principi, magari additando ogni possibilità di compromesso sprezzantemente come inciucio.
Il discorso è questo. Cose tutte piuttosto pacifiche, di buon senso. Poi si può discutere se calandoli alla situazione odierna questi principi siano in grado di essere applicati. Opinione personale, scritta sopra, è molto scettica. Però su questo è da discutere, mentre le dichiarazioni di D'Alema sono state estrapolate, trasformate in un "D'Alema elogia l'inciucio con Berlusconi sulla giustizia" in maniera estremamente strumentale, per fare bassa polemica anche all'interno dello stesso Partito Democratico.
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