20 febbraio 2010

Protezione Civile e corruzione

Sempre in tema di cose che fanno abbastanza ridere, la faccia tosta di Berlusconi che sermoneggia sulla necessità di escludere dalla politica inquisiti e condannati, e promette l'inasprimento del reato di corruzione. Vedremo un po' che fine fa. Ok, c'è poco da ridere, ma la rassegnazione spinge anche a questo.
C'è da parlare invece di ciò da cui questo ha avuto origine, le inchieste su corruzione e appalti truccati che stanno travolgendo la Protezione Civile.
1 Bertolaso m'è sempre stato un po' sui coglioni, e adesso posso anche essere giustificato. Non dico che non sia una persona capace, e non posso azzardarmi a dire se abbia delle responsabilità, dolose o colpose. Di sicuro è un arrogante, e molto stupidamente non cerca di dissociarsi apertamente e a fare autocritica per il sistema che ha regolato la gestione dei "Grandi eventi" appaltati alla Protezione Civile. Perché poi lui, che non nasce certo berlusconiano, si sia legato così a doppio filo con il Governo, è ancora da capire (un po' come Scelli, il commissario della Croce Rossa qualche anno fa, scomparso nel dimenticatoio)
2 Ciò che emerge con scarsa possibilità di smentite è come attorno ai lucrosi e numerosissimi appalti della Protezione Civile si fosse formato un sistema che li garantiva attraverso corruzione a un ristretto gruppo di imprenditori, alla faccia di procedure trasparenti e dello spreco del denaro pubblico; ah e con probabilissimi intrecci col potere politico
3 Quello che di base è il problema, è la "cultura emergenziale" italiana, per cui ogni tipo di situazione viene affrontata in stato di eccezione, di emergenza appunto, con deroga di quelli che sono i sistemi di controllo e garanza ordinaria. Ciò ha tanti aspetti, vale per l'abuso della decretazione d'urgenza e della fiducia al Parlamento, vale per la nomina di Bertolaso a Commissario Straordinario per qualsiasi cosa accada in Italia, vale per la legge che ha dato i "grandi eventi" in gestione alla Protezione Civile, che in centinaia di casi s'è ritrovata a gestire situazioni che di emergenziale non avevano nulla, e che non giustificavano assolutamente la deroga delle ordinarie procedure d'appalto, coi risultati che si sono visti. Che già è facile trovare il malaffare e la corruzione con le ordinarie procedure e controlli, figuriamoci se già in partenza queste vengono derogate.

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