19 dicembre 2010

La "svolta" bersaniana, e compatibilità

A essere oggettivi, la svolta di linea di Bersani dell'altro giorno è un po' riduttivo sintetizzarla in una proposta di alleanza con Fini e Casini, scaricando Vendola e Di Pietro.
Bersani ha annunciato che a gennaio il PD farà una sua proposta politica globale (diciamo anche di governo), vedendo quindi chi voglia aderire, senza preclusioni da nessuna parte. In pratica, è la -giusta- risposta a chi critica il PD perché sembra passare il tempo a rincorrere gli altri per alleanze, senza dettare invece esso termini e condizioni.
E, sempre nell'ottica del PD, è giusto e logico che non si precluda la porta a un'alleanza con i centristi, e magari anche con Fini. Certo, se si facesse un'alleanza di questo genere sarebbe una bella vaccata, e capisco pienamente tutti i democratici guasti all'idea, però bardasci molti c'avevano da pensarci per tempo, che il PD ci nasce come partito moderato di centrosinistra, e un'alleanza con il centro è più naturale che con le sinistre di SEL (l'IDV non parliamone, che se, sia PD che SEL, ne potessero fare a meno, molto meglio sarebbe per tutti).
Il progetto di SEL nasce (e dovrebbe essere e si spera che sia) come alternativa di sinistra, poi alla fine pare probabile che si va a finire tutti alleati, ma le ragioni di essere e i progetti fondanti rimangono assolutamente distinti.

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