9 dicembre 2010

Mos maiorum

La chiusura del Parlamento fino al redde rationem del voto di sfiducia la si capisce pure nell'ottica del restiamo a bocce ferme, ma effettivamente è piuttosto sintomatica del disprezzo con cui la maggioranza vede le istituzioni parlamentari.
Bene ha fatto il deputato democratico Sandro Gozi ha sollecitare un'iniziativa più decisa di denuncia sull'argomento da parte del suo partito, e proponendo una sorta di "Aventino" alla rovescia.
Un'unica precisazione: il Partito Comunista d'Italia nel '24, dopo l'assassinio Matteotti, non aderì all'Aventino, preferendo cercare di incalzare il Fascismo in Parlamento: probabile che c'avevano anche ragione, visto che Mussolini alla fine riuscì a superare il momento di difficoltà, e se ne uscì col discorso del "Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere".
Comunque insomma, se lo fecero anche i bisnonni, direi a maggior ragione mo'.

Per il resto, il punto sulla crisi... Certo che tra Fini e Casini che giocano solo per allargare l'alleanza di centrodestra, e nessuno che sia disponibile a quella che sarebbe la soluzione di buon senso, nuovo governo di scopo, legge elettorale, e via al voto in primavera 2011... insomma, ci sono buone ragioni per temere di rimanere fregati ancora una volta. E vabbe', una cosa alla volta, anzitutto vediamo di portare a casa la sfiducia.

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