17 febbraio 2011

Tattica e strategia

Tattiche e strategie for dummies.
Chiarezza ci vuole. Lo si dica chiaramente: si vuole fare un progetto di emergenza, andare al voto col solo obiettivo di far saltare Berlusconi? Già detto in altre occasioni, se è lo si faccia, frontismo, tutti alleati, da SEL a FLI, governo breve che risistemi qualche fondamentale di economia e legge elettorale, con l'ottica di tornare al voto in un sistema politico "normalizzato". La situazione attuale è oggettivamente a un livello di emergenza tale da giustificarlo. E l'idea di far guidare questo schieramento dalla Bindi, lanciata ieri da Vendola, non è per niente peregrina. Cattolica, progressista, sincera, stimata trasversalmente. Meglio che un "papa straniero", più digeribile a sinistra.
Si vuol fare un progetto politico, di governo a medio/lungo termine? Alleanza di centrosinistra classica, PD, IDV e SEL, non ci sono le alternative (o meglio, ci sarebbe quella di far fuori l'IDV, che se ne potrebbe andare con Fini, ma è un'altra storia).
Lo si dica chiaramente, e si faccia una scelta tra le due ipotesi, tattica o strategia. Basta perdere tempo in pure fantasie, in cui il PD discute e si divide su improbabili alleanze politiche, magari credendoci davvero di poter fare una vera alleanza politica con al contempo l'UDC e le sinistre.
E che si faccia un'opera costante, decisa, per andare al voto anticipato entro maggio, che non possiamo più permetterci di perdere ulteriore tempo. Che in Egitto 18 giorni di manifestazioni sono riusciti a far cadere Mubarak, da noi neanche uno sciopero generale riusciamo a proclamare. Che non ci si può limitare e non può bastare, come è stato scritto a Todi, un "timido collettivo di autocoscienza femminista".

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