Una delle cose più idiote che ci portiamo addosso, nella sinistra italiana, è un certo antimperialismo e antiamericanismo d'accatto, per cui ogni volta che succede qualche movimento nel mondo se per caso gli USA gli guardano anche solo non con ostilità, allora diventa automaticamente un qualcosa servo degli interessi americani, da osteggiare.
Il caso della Libia è emblematico. Solo perché a lungo Gheddafi e gli USA sono stati aspramente rivali, il dittatore libico diventa un baluardo contro l'Impero, e ancora oggi qualcuno si beve le balle dello pseudo socialismo del Libro Verde. E quando, quasi per caso, è iniziata una rivolta di popolo, com'è naturale ancora caotica e confusa, invece di appoggiarla si vanno a fare mille distinguo, ma com'è che c'hanno le armi, perché Libia sì Arabia no, la Libia c'ha il reddito pro-capite più alto del Nordafrica etc. E dato che gli USA mostrano simpatia per i rivoltosi, apriti cielo: invece di essere soddisfatti che non sostengano l'uomo forte di turno (come ad esempio hanno fatto, in zona, per decenni in Egitto), la rivolta libica diventa un complotto imperialista, e scordandoci gli ultimi 20 anni di regime gheddafiano, questi diventa un novello Fidel del 2011.
In tal senso, ha scritto benissimo Rossana Rossanda l'altro giorno sul Manifesto.
Bisogna smettere definitivamente i paraocchi del complotto americano e imperialista sempre e comunque, che rischiano di offuscare la visione e l'analisi che dovrebbe essere proprie dell'essere di sinistra, e di restare senza voce stretti tra l'appoggio a regimi antidemocratici ed ennesime "guerre umanitarie".
Il caso della Libia è emblematico. Solo perché a lungo Gheddafi e gli USA sono stati aspramente rivali, il dittatore libico diventa un baluardo contro l'Impero, e ancora oggi qualcuno si beve le balle dello pseudo socialismo del Libro Verde. E quando, quasi per caso, è iniziata una rivolta di popolo, com'è naturale ancora caotica e confusa, invece di appoggiarla si vanno a fare mille distinguo, ma com'è che c'hanno le armi, perché Libia sì Arabia no, la Libia c'ha il reddito pro-capite più alto del Nordafrica etc. E dato che gli USA mostrano simpatia per i rivoltosi, apriti cielo: invece di essere soddisfatti che non sostengano l'uomo forte di turno (come ad esempio hanno fatto, in zona, per decenni in Egitto), la rivolta libica diventa un complotto imperialista, e scordandoci gli ultimi 20 anni di regime gheddafiano, questi diventa un novello Fidel del 2011.
In tal senso, ha scritto benissimo Rossana Rossanda l'altro giorno sul Manifesto.
Bisogna smettere definitivamente i paraocchi del complotto americano e imperialista sempre e comunque, che rischiano di offuscare la visione e l'analisi che dovrebbe essere proprie dell'essere di sinistra, e di restare senza voce stretti tra l'appoggio a regimi antidemocratici ed ennesime "guerre umanitarie".
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