16 marzo 2011

La vergogna occidentale sulla Libia

Il comportamento che abbiamo tenuto, come Occidente in generale, verso la Libia insorta è stato assolutamente vergognoso.
Con l'improvvisa nascita della rivolta, tre settimane fa, gli insorti avevano possibilità di una vittoria immediata, con l'insurrezione a catena in moltissime città, gli scontri fino a dentro Tripoli, e le defezioni dell'esercito. Fallita però la spallata, era immancabile che con lo stabilizzarsi della situazione la capacità organizzativa e la netta superiorità militare di Gheddafi sarebbe avrebbe rapidamente ribaltato la situazione, preparandosi a schiacciare in poco tempo, come sta per avvenire, l'insurrezione.
Il mondo occidentale prima ha puntato tutto e soffiato anch'esso sul fuoco della rivolta, ma quando, nel momento di stallo tra le forze in campo, sarebbe stato il momento di muoversi concretamente per aiutarla, impedendo la controffensiva governativa o mettendo gli insorti di mantenere le posizioni contro un esercito organizzato, grandi parole, scomuniche del regime da parte di chi fino a ieri si intratteneva servilmente sotto le tende di Gheddadfi, addirittura minacce di interventi diretti, come sono venuti dalla Francia, ma alla prova dei fatti nessuno ha deciso di muoversi, le decisioni su un'eventuale no fly zone o risoluzioni dell'Onu sono state rimandate a data da destinarsi, e adesso a breve ci ritroveremo ancora più nella merda, con la Libia intera in preda alla repressione, e le nostre politiche estere ancora più sputtanate.
Intanto, rimuoviamo la notizia, che la tragedia in Giappone è arrivata giusto in tempo per permettirci di distrarci.

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