Contrariamente a quelle che erano le aspettative personali, grazie al cielo la crisi al Comune di Terni è rientrata, e Di Girolamo già giovedì scorso ha avuto modo di ritirare le proprie dimissioni.
Vari fattori: la fermezza del sindaco nel non volere cedere, il sostegno espresso da larga parte della città, la scelta del PD regionale di non aprire una crisi politica all'interno del partito ternano che avrebbe avuto ripercussioni rapide a tutti i livelli, la responsabilità nel non andare al commissariamento in un momento così rischioso per l'economia e la vita cittadina, il risultato elettorale delle amministrative certo non particolarmente favorevole a ipotesi terziste. E magari, qualche avviso di garanzia fresco fresco, che ha messo probabilmente un po' di pepe al culo a chi di dovere.
Quindi si va avanti, la strada rimane molto stretta, ma almeno Di Girolamo, a livello anzitutto personale, parrebbe uscirne rafforzato. Ce ne sarà bisogno, che tantissimi nodi rimangono insoluti, a Terni come in Umbria.
Vari fattori: la fermezza del sindaco nel non volere cedere, il sostegno espresso da larga parte della città, la scelta del PD regionale di non aprire una crisi politica all'interno del partito ternano che avrebbe avuto ripercussioni rapide a tutti i livelli, la responsabilità nel non andare al commissariamento in un momento così rischioso per l'economia e la vita cittadina, il risultato elettorale delle amministrative certo non particolarmente favorevole a ipotesi terziste. E magari, qualche avviso di garanzia fresco fresco, che ha messo probabilmente un po' di pepe al culo a chi di dovere.
Quindi si va avanti, la strada rimane molto stretta, ma almeno Di Girolamo, a livello anzitutto personale, parrebbe uscirne rafforzato. Ce ne sarà bisogno, che tantissimi nodi rimangono insoluti, a Terni come in Umbria.
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