6 maggio 2011

Scioperto generale del 6 maggio 2011: impressioni a caldo

Giornata di sciopero generale proclamato dalla CGIL, nell'invidia dello scrivente nel vedere sfilare i manifestanti bandiere al vento per Terni in una splendida giornata di sole.
Sciopero generale sacrosanto, di lotta contro un governo che in questi giorni ha dato l'ennesima pessima prova di sé con i nuovi sottosegretari "responsabili", che tira a campare, senza trovare altra ricetta che continui tagli di bilancio lineari, senza uno straccio di vera misura di sostegno ai redditi, all'occupazione. E contro gli attacchi continui che il padronato reazionario, Marchionne in testa, sta portando contro la dignità dei lavoratori e la democrazia nei luoghi di lavoro. E perché no, anche contro CISL e UIL, che da anni hanno scelto troppo spesso la strada del tentativo della riduzione del danno, ma di fatto rendendosi complici delle peggiori scelte, senza il coraggio e la volontà di opporsi quando era necessario.
Sciopero generale dimezzato, annunciato con 3 mesi di anticipo, dopo che erano mesi e mesi che se ne parlava, e di durata variabile per ogni categoria (e alle volte risibile, 4 ore), non troppo sostenuto, e avvenuto ampiamente nell'ignoranza e nel disinteresse dell'opinione pubblica e dei mezzi di informazione. L'impressione che la CGIL non c'abbia proprio creduto fino in fondo c'è.
Meglio che niente, ma s'è mezza sprecata un'occasione, che è necessario dare un segnale veramente forte.

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