Sempre interessanti i congressi del PDCI. Una volta per il palchetto in perfetto stile avanguardia costruttivista russa, un'altra, quest'ultima, in cui non si è avuto modo di ammirare la scenografia, ma in cui per contro è emersa una curiosa linea politica, già anticipata settimana scorsa in un'intervista del Fatto Quotidiano a Diliberto, che propone, in cambio di un apparentamento elettorale col PD, valutabile in una decina di deputati, una fiducia a scatola chiusa in un futuribile governo di centrosinistra. Così, appoggio incondizionato senza neanche una discussione preventiva nel merito di quelle che dovrebbero essere linee guida e programmi di governo. Se l'avesse detta SEL, una cosa del genere, sa' il casino che scappava fuori. Eh, ma questi sono i compagni veri, quelli della Federazione della Sinistra.
Duri e Puri.
Duri e Puri.
[per carità, nessuna eccessiva sorpresa in realtà, il PDCI è spesso stato anche in passato più realista del re, come quando, neanche un paio d'anni fa, in Umbria era schierato in prima linea a sostegno di un'ipotetica candidatura della Lorenzetti a un terzo mandato... poro Cossutta, non gli hanno dato grandi frutti politici questi ultimi 20 anni]
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