12 novembre 2011

Svaghi umbri, tra cani, Carocci e rifondaroli

Svaghiamoci un po' con le simpatiche vicende di casa nostra Umbria, che se si dovesse iniziare a parlare delle misure in via di approvazione contenute nel maxi-emendamento, magari in tema giustizia, prima tra tutte la previsione della sentenza con motivazione breve, con la motivazione estesa rilasciata solo a pagamento, con il versamento preventivo del contributo unificato del giudizio di appello (forse, notazione in progress, norma espunta, speriamo), prende veramente lo sconforto.
Il Carocci è indubbiamente un buzzurro, ma le dichiarazioni che tanto scandalo e vergognIa hanno sollevato francamente le si trova alquanto condivisibili. Quando si parla di animali domestici, in Italia non si riesce a fare un discorso razionale. Non è oggettivamente sostenibile tenere una quantità di cani rinchiusi nei canili, spendendo soldi per mantenerli a tempo indeterminato dentro strutture delle quali è notoria la frequente assoluta inadeguatezza, in condizioni che, queste sì, rappresentano una crudeltà verso l'animale. Certo, si può investire per migliorare i canili, ma francamente dubito che possano esserci i soldi, e soprattutto che questa possa essere considerata una priorità, quando neanche ci sono i fondi nei Comuni per i servizi di base per i cittadini. La possibilità dell'abbattimento è perciò una questione di buonsenso, da prendere quantomeno in considerazione. E invece no, queste righe qua sopra da qualcuno possono essere lette come istigazione a un reato, passibili di denuncia. Beh chiaro, sono i nostri amici a quattro zampe, mica come i brutti cinghiali, per i quali vengono varati piani di abbattimento straordinari, al di fuori delle ordinarie battute di caccia, di migliaia di esemplari in tempi ristretti in territori ristretti come l'Umbria.
Divagando ulteriormente. Grandi tensioni nel PRC umbro, con la richiesta di dimissioni avanzata nei confronti di Orfeo Goracci, uomo forte del partito nell'Eugubino e vicepresidente del Consiglio Regionale, a seguito dell'avviso di garanzia e rinvio a giudizio per concussione. Senza volere difendere nessuno, o intervenire nel merito, che non si ha una conoscenza diretta e approfondita delle vicende. Si nota solo come è abbastanza ricorrente, e piuttosto grottesco, l'atteggiamento del PRC umbro, e soprattutto dei suoi vertici perugini, di rivoltarsi abbandonare e attaccare ben oltre la ragionevolezza compagni, prima esaltati, che per qualche ragione sono entrati in contrasto con la linea dei vertici. Granocchia ad esempio, quando scelse di passare con la vituperata Sinistra Ecologia e Libertà, e con gran classe abbandonò ogni incarico elettivo alla Provincia di Perugia, a febbraio 2011: prima il migliore dei compagni, da candidare in alternativa a Guasticchi e al PD alla presidenza della provincia, poi, un traditore, da attaccare anche con notizie palesemente false. Maurelli, presidente del consiglio provinciale di Terni. Da rifondarolo, ottimo compagno, fulgido esempio col suo sciopero della fame per la Basell. Dopo avere scelto di passare al PD, e di non dimettersi dalla carica, eccolo trasformato anche lui in un viscido traditore, in un ometto dalla dubbia e infima caratura morale. Goracci, l'eroe di Gubbio, anche lui da candidare in solitaria come Presidente della Regione (mmh), etc etc, trasformatosi nel giro di due giorni in un populista berluschino eugubino, attaccato alla poltrona e in arretrato coi versamenti al partito.
Per una documentazione sulle vicende, troppo lungo raccapezzare tutti i link di comunicati e interventi, farsi qualche ricerca sull'organo informale del PRC umbro, www.umbrialeft.it.

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