7 maggio 2012

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione... sulle tracce dei partigiani della Gramsci reload!

A circa un annetto di distanza, si è ritornati sui monti tra Piediluco e Buonacquisto, sede delle prime basi dei partigiani della Brigata Garibaldina "Antonio Gramsci", per terminare la ricognizione.
Dettaglio dei luoghi, storia e come raggiungerli.
Località "Pozzanghere" o "Pozzacchie" - Le Pozzacchie, sul Monte Castiglioni, fu la prima base stabile del nucleo di partigiani, provenienti da Terni, Papigno e Arrone, costituitosi immediatamente dopo l'armistizio dell'8 Settembre, guidati da Alfredo Filipponi, Pietro l'Albanese, Comunardo Tobia, Dante Bartolini e altri. E' una radura sul Monte Castiglioni, che domina le valli laterali della Valnerina di Castiglioni di Arrone e di Castiglioni, collegata agevolmente al crinale che dalla Forca di Arrone sale verso la Pelosa e Polino. Sul diario di Alfredo Filipponi la località è denominata "Pozzanghere", probabile "ripulitura" del toponimo "Pozzacchie", con cui è indicato sulle carte IGM.

 

Per raggiungere la località, in bicicletta o mezzo 4x4 si può prendere la stradina bianca che sale dalla Forca di Arrone sulla sinistra, guardando il Lago di Piediluco. In alternativa, a piedi, conviene partire da poco prima della frazione di Buonacquisto. Le strade sono due. Poco prima del curvone prima del paese, si sale per una traccia di sentiero che costeggia una recinzione, fino a raggiungere una grande sterrata, creata da poco. C'è un incrocio a vista, e si prende la strada che sale abbastanza decisamente verso sinistra, fino a una selletta, vicino a un boschetto di pini, dove si incrocia la strada che sale dalla Forca di Arrone. Per evitare di allungare, si prende verso destra, lungo una sterrata più piccola che segue il crinale, fino a scendere a un'altra sella. A questo punto si raggiunge la strada principale, attraverso tracce di sentiero, a vista a 200 m di distanza sotto la sella. Si prosegue a questo punto lungo la strada principale, che si restringe lievemente, mentre corre lungo il crinale del Monte Castiglioni. Dopo 300 metri circa si raggiunge Pozzacchie, un'ampia radura, circondata da un muretto a secco, con ruderi di un casolare, adibita oggi per la caccia agli uccelli. In tutto, poco più di un'ora di cammino.
Sulla via del ritorno, è più agevole ritrovare l'altra via. Tornati alla selletta, anziché tornare dalla sterrata si trovano le tracce, abbastanza confuse, del sentiero che sale da Buonacquisto. Scende abbastanza rapidamente fino a un fontanile, Fonte Santa Cristina, e da lì a una sterrata che attraversa un campo: o lo si costeggia, arrivando al curvone di partenza, o si prosegue la stradina, che arriva, passati alcuni ruderi, una ventina di metri prima della chiesetta di San Venanzio, punto di partenza dell'altra escursione.
Località "Parcherecce" o "Porcherecce" - La località Parcherecce fu la base del secondo nucleo inziale di partigiani della Gramsci, con Vero Zagaglioni e Luigino Bonanni, provenienti perlopiù da Marmore e Piediluco. La località, posta sopra i Casali di Mèlaci, importante punto di appoggio, domina la sottostante valle del Fuscello, dove corre la strada che da Morro Reatino porta a Leonessa. Anche in questo caso, probabile "ripulitura" del termine "Porcherecce" da parte di Filipponi, nel proprio diario.


Oltrepassata Buonacquisto, sulla strada che sale verso Polino e Colle Bertone, dopo poche centinaia di metri si trova la chiesetta di San Venanzio, con annesso cimitero. Tralasciando la strada bianca che costeggia la chiesa (che conduce invece alla vecchia miniera di lignite), dieci metri oltre si prende la stradina che, a destra, costeggia la strada per Polino. Basta seguire per una mezz'oretta l'ampia strada bianca, fino ad arrivare ad un cancello, sul limitare dell'ampia zona di pascolo dei Casali di Mèlaci (secolare oggetto di contesa tra Buonacquisto e Polino). L'area, oggi abbandonata, mostra ancora i segni di un lungo insediamento, a partire dalle rovine di due grandi casali. Attraversato il pascolo, si sale seguendo le tracce, attraversando poi il bosco, fino a raggiungere il crinale, dove si trovano dei ruderi di un casolare e arriva un'altra sterrata, proveniente dalla strada per Polino, più a monte.


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