Come spesso accade, a parole Fassina, che sostiene come il governo Monti sia al capolinea, senza un reale supporto parlamentare, e che sarebbe opportuno quindi votare in autunno, c'ha ragione da vendere.
E tante altre sue prese di posizione sono state pienamente condivisibili, ohibò questa sinistra del PD, attacchi al neoliberismo, critiche ai tecnici, no alla lettera della BCE e al fiscal compact etc etc etc.
E tante altre sue prese di posizione sono state pienamente condivisibili, ohibò questa sinistra del PD, attacchi al neoliberismo, critiche ai tecnici, no alla lettera della BCE e al fiscal compact etc etc etc.
Solo che poi li hai più visti i vari Fassina, Orfini, in Parlamento? Al momento del voto? Sulle pensioni, sul fiscal compact, sulle manovre recessive e antipopolari, adesso sull'abolizione dell'art. 18. Ci si è resi conto, ormai, che chiacchierano chiacchierano, ma stringi su... niente, se non anche figure di merda, come la mancata partecipazione alla manifestazione della FIOM per l'intervento dal palco di un militante No-Tav democratico.
Buono e giusto quanto detto oggi, sarebbe opportuno tornare al voto quanto prima. In tanti, nel PD, in realtà avrebbero spergiurato a dicembre che si sarebbe votato già ad aprile. Ma cosa ha fatto finora il PD, che ha fatto concretamente Fassina, per prepararsi al voto? Immobilità, lasciando a bagnomaria i futuribili alleati, credendo che si possa fare finta che quella attuale sia una parentesi, dopodiché tutto come prima. Non potrà essere così, tutti dovranno prendersi le responsabilità delle proprie scelte in questi mesi.
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